Respinto da Hamas il piano di Barghouti

Proponeva di unire Fatah e Hamas nella lotta armata per uno stato in Cisgiordania e Gaza e per il diritto al ritorno.

image_1207Hamas ha respinto senza mezzi termini giovedì una iniziativa politica avanzata dall’ex capo della milizia Tanzim Marwan Barghouti, attualmente detenuto in Israele per reati di terrorismo. Il documento, preparato in carcere da Barghouti, delineava i termini di un accordo che avrebbe dovuto spegnere le tensioni fra Fatah e Hamas, e che aveva ricevuto l’approvazione del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen).
Insieme ad alcuni capi ed esponenti di altre fazioni palestinesi attualmente detenuti, con il suo documento Barghouti chiedeva a Hamas e Fatah di fondersi in un solo movimento, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, che diverrebbe in questo modo l’unico organismo di governo del popolo palestinese. Il documento chiedeva a Fatah e Hamas di “unificarsi in nome della causa palestinese”, autorizzando l’organismo unitario a condurre negoziati con Israele.
Secondo il documento, tutte le fazioni dovrebbero adoperarsi per ottenere uno stato palestinese indipendente basato sulle linee del 1967 e Gerusalemme come capitale (Dal 1974 la creazione di uno stato palestinese indipendente sui territori è stata indicata dall’Olp come prima fase della liberazione della Palestina). In ogni caso, precisava il documento elaborato da Barghouti, qualunque accordo eventualmente raggiunto nei negoziati con Israele verrebbe sottoposto all’approvazione del Consiglio Legislativo Palestinese o a referendum.
Il documento ribadiva infine il diritto del popolo palestinese alla lotta armata, suggerendo tuttavia che essa venga “concentrata” nei territori al di fuori della Linea Verde (cioè in Cisgiordania e striscia di Gaza), e il cosiddetto “diritto al ritorno” (dei profughi palestinesi e loro discendenti all’interno di Israele anche dopo la nascita di uno stato palestinese).
“Un documento importante – ha detto Abu Mazen – improntato ad una visione politica profondamente realistica che in gran parte coincide con il mio punto di vista e che faccio mia”. Ma Hamas lo ha già respinto.

Giovedì, parlando ad una conferenza anti-israeliana di studiosi islamici nel Qatar, il capo del Politburo di Hamas Khaled Mashaal, pur senza fare riferimenti espliciti al piano di Barghouti, è tornato sull’argomento lanciando un appello affinché Hamas e Fatah si uniscano nella lotta contro Israele anziché combattersi fra loro. “Dobbiamo serrare i ranghi per liberare la Palestina e non per riconoscere Israele – ha detto Mashaal – e dobbiamo adottare insieme la via della jihad e della lotta armata. In nome di Dio, risparmiamo il nostro sangue e rivolgiamo tutte le nostre armi contro il nemico. Siamo fratelli, abbiamo divergenze politiche, ma non siamo nemici”.

(Da: Jerusalem Post, 11.05.06 – YnetNews, 12.05.06)

Nella foto in alto: da sinistra a destra, il leader del Politburo di Hamas Khaled Meshal, l’influente sceicco del Qatar Yussef Al-Qaradawi, lo sceicco Qazi Hussain Ahmad e il segretario generale della Jihad Islamica palestinese Ramadan Abdullah Shallah riratti mercoledì 10 maggio a Doha durante una conferenza di studiosi islamici a sostegno del governo Hamas dell’Autorità Palestinese. Alle loro spalle: la mappa delle terre rivendicate da Hamas.