Resti dell’epoca del Primo Tempio scoperti a Gerusalemme

Tra i reperti portati alla luce, anche un sigillo che porta un’iscrizione in ebraico antico che dice: (di proprietà) di Netanyahu ben Yaush.

image_2065In uno scavo condotto dall’Israel Antiquities Authority in partnership con la Western Wall Heritage Foundation nella parte nord-occidentale della spianata del Muro Occidentale (detto del Pianto), circa 100 metri a ovest del Monte del Tempio, è stato recentemente trovato un ricco strato di reperti della seconda parte del periodo del Primo Tempio (secoli VIII-VI a.e.v.). E’ stato anche trovato un sigillo che porta un’iscrizione in ebraico antico che dice: (di proprietà) di Netanyahu ben Yaush.
Negli scavi, che la Israel Antiquties Authority conduce da due anni sotto la direzione degli archeologi Shlomit Wexler-Bdoulah e Alexander Onn in cooperazione con la Western Wall Heritage Foundation, sono stati scoperti resti di una magnifica strada colonnata del tardo periodo romano (II secolo e.v.) che compare sulla mappa del mosaico di Madaba ed è chiamata con il nome di Cardo Orientale. Il livello del cardo orientale è pavimentato con grandi lastre di calcare che erano poste direttamente in cima allo strato che risale alla fine del periodo del Primo Tempio. Quindi la strada romana “sigillava” sotto di se i reperti del periodo del Primo Tempio proteggendoli dai saccheggiatori nei periodi posteriori.
E’ in effetti la prima volta nella storia delle ricerche archeologiche a Gerusalemme che vengono alla luce i resti di edifici del periodo del Primo Tempio così vicino al Monte del Tempio, sulle pendici orientali della Città Superiore. Le mura degli edifici sono conservati fino a un’altezza di oltre due metri.
Un altro importante ritrovamento fatto negli scavi di recupero è un sigillo che sembra essere stato incastonato in un anello. Il sigillo, a forma di scarabeo, è ellittico e misura circa cm 1,1 cm x 1,4. La superficie del sigillo è divisa in tre strisce separate da una doppia linea: nella striscia superiore c’è una decorazione a catena in cui compaiono quattro melograni; nelle due strisce inferiori c’è il nome del proprietario del sigillo, inciso in scrittura ebraica antica. Dice: [di proprietà] di Netanyahu ben Yaush.
I due nomi sono noti tra i nomi biblici: il nome Netanyahu è menzionato alcune volte nella Bibbia (nel libro di Geremia e nelle Cronache) mentre il nome Yaush appare nelle lettere di Lachish. Il nome Yaush, come il nome Yoshiyahu, è derivato, secondo il professor Shmuel Ahituv, da una radice che significa “ha dato un regalo” (basato su arabo e ugaritico). Si è soliti ritenere che i possessori di sigilli personali fossero funzionari governativi di alto rango.
Va comunque sottolineato che questa combinazione di nomi – Netanyahu ben Yaush – era fino ad oggi sconosciuta.
Oltre al sigillo personale, è stata trovata una grande quantità di vasellame, tra cui tre manici di caraffe che portano impressioni con l’iscrizione LMLK. Un’iscrizione scritta in ebraico antico è conservata su una di queste impressioni e dice : di proprietà del re di Hebron.
Questi reperti, oltre alle numerose figurine animali e di fertilità, sono caratteristici del Regno di Giuda nella seconda parte del periodo del Primo Tempio (dalla fine dell’VIII secolo fino alla distruzione del Tempio nell’anno 586 a.e.v.).

(Da: Israel Antiquities Authority, 20.03.08)

Nella foto in alto: il sigillo con la scritta in ebraico antico.