Rinvenuto a Gerusalemme un sigillo dellepoca del Primo Tempio

Era stato gettato nei detriti durante i lavori ordinati dal Waqf islamico sul Monte del Tempio

image_933E’ stato accolto con clamore in Israele il ritrovamento, avvenuto a fine settembre ad opera dell’archeologo Gabirel Barkay dell’Università Bar-Ilan, del frammento di un sigillo ebraico del VI secolo a.e.v. nel terreno asportato dalla Spianata delle Moschee, sul Monte del Tempio. “Si tratta di un ritrovamento molto importante. È la prima volta che abbiamo un reperto scritto dell’epoca del Primo Tempio di Gerusalemme, che proviene con certezza da quella Spianata – ha detto Barkay alla stampa – Abbiamo ricevuto un ‘messaggio in bottiglia’ direttamente dalla dinastia di re Davide”.
La scoperta del frammento (largo un centimetro) è avvenuta in una discarica di Gerusalemme dove sono raccolte tonnellate di detriti asportati alcuni anni fa dal Monte del Tempio, senza supervisione scientifica, su iniziativa del Waqf, l’ente che gestisce i beni del patrimonio islamico, che aveva ordinato di scavare una nuova moschea sotto quella esistente. Il quotidiano Ha’aretz precisa che si tratta di una “bolla”, spezzata, vecchia di almeno 2.600 anni, su cui si notano tre righe scritte in ebraico arcaico. La ricercatrice Eylat Mazar ha detto che a suo parere il sigillo apparteneva a Yehocal Ben Shalmyahu Ben Shevi, ossia a un importante ministro di re Zedkiyahu, che regnò negli anni 598-586 a.e.v.
H’aretz riferisce inoltre che è imminente l’apertura al pubblico presso il Muro Occidentale (del Pianto) di Gerusalemme di un ampio sito sotterraneo dove i visitatori possono ammirare diversi reperti archeologici fra cui un “miqvè” (vasca per le abluzioni rituali) risalente all’epoca del Secondo Tempio, distrutto nel 70 e.v. Nelle adiacenze è stato portato alla luce anche un muro risalente al periodo del Primo Tempio Ebraico, distrutto nel 586 a.e.v.
L’iniziativa ha destato la collera dei dirigenti del Waqf, perché il sito in questione si trova molto vicino alla Spianata delle Moschee. Adnan Hussein, presidente della Fondazione Islamica che sovrintende alle due moschee che si trovano nell’area, ha definito la scelta di Israele una “confisca di beni di proprietà dei musulmani”.
Secondo gli archeologi israeliani, tuttavia, il sito sotterraneo non si spinge sotto al perimetro della Spianata delle Moschee. In realtà, si sa che le autorità islamiche sono apertamente ostili a qualunque ritrovamento archeologico che avvalori gli antichi legami fra ebraismo, Gerusalemme e terra d’Israele. Nel 1996 le autorità palestinesi scatenarono tre giorni di violenze di strada in tutta la Cisgiordania (con decine di morti e feriti) quando Israele decise di aprire ai turissti una seconda uscita al termine di un antico tunnel che corre a fianco del Monte del Tempio, su cui sorgono le due moschee di Gerusalemme.

(Da: Ha’aretz, Jerusalem Post, 27.09.05)

Nella foto in alto: scavi archeologici in prossimità del Muro Occidentale, a Gerusalemme.

Vedi anche:
Reperti archeologici fra le macerie dei lavori sul Monte del Tempio

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