Rohani insiste: l’Olocausto? Non mi pronuncio, roba per gli storici

È tipico del negazionismo mettere in dubbio le dimensioni della Shoà e insinuare che Israele la esageri per giustificare se stesso

Intervistato da Christiane Amanpour per la CNN (che martedì ha anticipato alcuni brani), ad una domanda su cosa pensasse delle note dichiarazioni negazioniste dell’ex presidente Ahmadinejad sulla Shoà, il neo presidente iraniano Hasan Rohani ha risposto: “L’ho già detto, io non sono uno storico, e quando si tratta di parlare delle dimensioni della Shoah, sono gli storici che devono considerare la cosa. Ma in generale posso dire che, per quanto ci riguarda, ogni crimine contro l’umanità che accade nella storia, compreso il crimine commesso dai nazisti verso gli ebrei così come verso non ebrei, è riprovevole e condannabile. Quale che sia l’azione criminale commessa contro gli ebrei, noi la condanniamo. Togliere la vita è spregevole, e non fa differenza se è una vita ebraica, cristiana o musulmana, per noi è lo stesso”.

Rohani si è poi affrettato ad aggiungere: “Questo d’altra parte non significa che si possa dire: i nazisti hanno commesso dei crimini contro un gruppo, e quindi ora [costoro] possono usurpare il paese di un altro gruppo e occuparlo. Anche questo è un atto che deve essere condannato. La discussione deve essere imparziale”.

 

 

Secondo l’Holocaust History Project, vi sono tre elementi principali nelle affermazioni dei negazionisti più “sofisticati”. “In primo luogo essi sostengono che, benché degli omicidi di massa di ebrei si siano verificati, non vi sarebbe stata nessuna politica ufficiale nazista per l’uccisione sistematica degli ebrei. In secondo luogo sostengono che non sono esistite camere a gas destinate all’omicidio di persone, nemmeno ad Auschwitz-Birkenau dove gli storici valutano che più di un milione di ebrei sono stati assassinati soprattutto nelle camere a gas. In terzo luogo sostengono che il bilancio degli ebrei europei vittime durante la seconda guerra mondiale sarebbe molto inferiore alla stima di 6 milioni: le cifre dei negazionisti variano in generale da 300mila a un milione e mezzo”.

Sulla base di questi criteri rigorosi – scrive Chemi Shalev su Ha’aretz – Rohani può essere considerato un negazionista della Shoà, sia pure in una versione assai più “morbida” rispetto al suo predecessore Ahmadinejad.

(Da: Ha’artez, YnetNews, Jerusalem Post, 25.9.13)

 

22 Settembre 2013: camion militari iraniani in parata a Teheran con missili a lungo raggio. Sul muso, lo striscione: “Israele deve cessare di esistere”

22 Settembre 2013: camion iraniani in parata militare a Teheran con missili a lungo raggio. Sul muso, lo striscione: “Israele deve cessare di esistere”

Poco prima di parlare alle Nazioni Unite, Rohani ha partecipato a un evento dove si invocava la distruzione di Israele

Nel frattempo si viene a sapere che domenica scorsa, pochi giorni prima di partire alla volta dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, Rohani ha presenziato a una parata militare a Teheran durante la quale sono sfilate davanti a lui decine di camion che trasportavano missili a lungo raggio tipo Shihab 3, in grado di raggiungere tutto Israele. In una foto della manifestazione, pubblicata su un sito iraniano e dall’agenzia di stampa francese AFP, si vede distintamente appeso sul muso di uno di questi camion uno striscione in farsi (persiano) che recita: “Israele deve cessare di esistere”.

La foto è stata scoperta da Dore Gold, presidente del Jerusalem Center for Public Affairs ed ex ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite.

(Da: Ha’artez, YnetNews, 25.9.13)

Si veda anche:

Le (istruttive) menzogne di Ahmadinejad. La convinzione (errata) che Israele sia uno fenomeno fittizio alimenta da decenni la violenza anti-sionista e anti-israeliana

Shoà: chi la nega e chi la dimentica. Musulmani che la negano, occidentali che la banalizzano, sempre in funzione anti-israeliana

Dove Obama sbaglia su Israele e Shoà. Insinuare che il diritto degli ebrei dipende dalla Shoà significa condannare la pace al fallimento