Russia, Stati Uniti, Repubblica Ceca

Non è più un tabù affermare che Gerusalemme (nei confini che stabiliranno le parti) è la capitale di Israele

“Allo stato attuale, prima che venga firmata la pace tra Israele e Palestina, la Repubblica Ceca riconosce che Gerusalemme è di fatto la capitale di Israele nei confini della linea di demarcazione dal 1967″. Lo ha affermato mercoledì sera il ministero degli esteri di Praga, che ha aggiunto: “La Repubblica Ceca, insieme ad altri stati membri dell’Unione Europea, a seguito delle conclusioni del Consiglio degli affari esteri dell’UE, considera Gerusalemme come futura capitale di entrambi gli stati, vale a dire dello stato di Israele e del futuro stato di Palestina”. L’eventuale trasferimento dell’ambasciata ceca, conclude la nota, potrebbe avvenire “solo in base ai risultati dei negoziati con i principali interlocutori nella regione e nel mondo”. (Da: Jerusalem Post, 7.12.17)

Fonti governative israeliane hanno detto giovedì che Filippine e Ungheria potrebbero presto seguire l’esempio degli Stati Uniti. (Da: Times of Israel, 7.12.17)

“Israele – ha detto il presidente Usa Donald Trump nel discorso dalla Casa Bianca di mercoledì sera – è una nazione sovrana con il diritto, come ogni altra nazione sovrana, di stabilire la propria capitale. Riconoscere questo come un fatto è una condizione necessaria per raggiungere la pace. Gerusalemme è la sede del moderno governo israeliano. È sede del parlamento israeliano, la Knesset, così come della Corte Suprema. È sede della residenza ufficiale del primo ministro e del presidente. Ed è la sede di molti ministeri. Per decenni, nelle loro visite, presidenti segretari di stato e comandanti militari americani hanno incontrato i loro omologhi israeliani a Gerusalemme, come ho fatto io stesso nel mio viaggio in Israele all’inizio di quest’anno. Gerusalemme non è solo il cuore di tre grandi religioni. Ora è anche il cuore di una delle democrazie di maggior successo del mondo. Negli ultimi sette decenni il popolo israeliano ha costruito un paese in cui ebrei musulmani e cristiani, e persone di tutte le fedi, sono liberi di vivere e pregare secondo la loro coscienza e secondo le loro credenze. Oggi Gerusalemme è, e deve rimanere, un luogo dove gli ebrei pregano al Muro Occidentale, dove i cristiani percorrono le stazioni della Via Crucis e dove i musulmani pregano nella moschea di Al-Aqsa. Oggi finalmente riconosciamo ciò che ovvio, che Gerusalemme è la capitale d’Israele: niente di più o niente di meno che un riconoscimento della realtà. Non stiamo prendendo posizione su eventuali problemi relativi al cosiddetto status finale, compresi i confini specifici della sovranità israeliana a Gerusalemme o la risoluzione dei confini contestati. Queste questioni dipendono dalle parti coinvolte”.
Vedi il testo originale e la traduzione integrale della dichiarazione di Trump

A fine maggio Baldwin Lonsdale, presidente della Repubblica di Vanuatu, stato insulare del Pacifico meridionale, ha firmato un documento in cui si afferma che Gerusalemme deve essere riconosciuta come capitale di Israele, e si condanna la risoluzione dell’Unesco che misconosce i legami storici tra popolo ebraico e Monte del Tempio. (Da: Israel HaYom, 1.6.17)

“Riaffermiamo il nostro impegno per una composizione israelo-palestinese secondo i principi approvati dalle Nazioni Unite che comprenda lo status di Gerusalemme est come capitale del futuro stato palestinese. Allo stesso tempo dobbiamo affermare che, in questo contesto, consideriamo Gerusalemme ovest come capitale di Israele”. E’ quanto si legge in una dichiarazione pubblicata in inglese lo scorso 6 aprile dal Ministero degli esteri russo. La dichiarazione di Mosca dice inoltre che “i parametri concreti di una soluzione per l’intera gamma di questioni riguardanti lo status dei territori palestinesi, compresa Gerusalemme, devono essere coordinati in colloqui diretti tra le parti coinvolte”. (Da: Jerusalem Post, 6.4.17)