Sbloccati senza condizioni i finanziamenti europei, l’Autorità Palestinese canta “vittoria”

La dirigenza di Ramallah dice d’aver ricevuto un messaggio chiaro: l’Europa condona e addirittura sostiene la politica di premiare i terroristi e insegnare odio e antisemitismo nelle scuole

Di Itamar Marcus

Il recente annuncio dell’Unione Europea che rinnoverà l’aiuto finanziario all’Autorità Palestinese significa che l’Europa accetta che l’Autorità Palestinese continui a premiare economicamente i terroristi e a insegnare nelle scuole l’odio verso Israele e verso gli ebrei. Questa l’interpretazione che ne ha dato il ministro per edilizia e lavori pubblici dell’Autorità Palestinese, Muhammad Ziyara, definendo la decisione europea una “vittoria politica” più importante dello stesso aiuto finanziario:

Conduttore della tv ufficiale dell’Autorità Palestinese: “Recentemente è stato annunciato che [gli aiuti UE] saranno sbloccati e che l’Unione Europea riprenderà i suoi finanziamenti al governo palestinese. Qual è la tua reazione, ministro?”

Muhammad Ziyara, ministro per edilizia e lavori pubblici dell’Autorità Palestinese: “Questa è più una vittoria politica che un risultato finanziario. La sfida era che rinunciassimo ai nostri diritti, alle nostre posizioni e ai nostri principi sia sulla questione del nostro dovere nei confronti delle famiglie dei martiri e dei prigionieri (= i vitalizi ai terroristi ndr), sia nei confronti dei programmi di studio palestinesi e della narrativa palestinese”.
(Da: TV ufficiale dfell’Autorità Palestinese, 16.6.22)

Il concetto è stato confermato dal primo ministro dell’Autorità Palestinese Muhammad Shtayyeh che, al momento della firma dell’accordo sul finanziamento dell’Unione Europea, ha sottolineando come  il finanziamento europeo giunga “senza condizioni”:

“Ringraziamo l’Unione Europea e i suoi stati: questo accordo è importante perché è stato concluso senza condizioni”.
(Da: pagina Facebook del primo ministro dell’Autorità Palestinese Muhammad Shtayyeh, 22.6.22)

Anche l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità Palestinese WAFA ha sottolineato che il finanziamento “non è sottoposto a condizioni”:

“Il primo ministro Shtayyeh ha menzionato l’importanza di firmare l’accordo di finanziamento senza condizioni, esprimendo l’auspicio che l’accordo di finanziamento per l’anno 2022 venga accelerato. Shtayyeh ha sottolineato che l’accordo copre i finanziamenti per gli affari sociali, gli ospedali e le istituzioni a Gerusalemme, l’energia e l’acqua per Gaza, gli aiuti sanitari per combattere il coronavirus e solo 55 milioni di euro per gli stipendi”.
(Da: agenzia di stampa dell’Autorità Palestinese WAFA, edizione in inglese, 22.6.22)

In risposta alla documentazione che Palestine Media Watch continua a fornire ai governi europei e che dimostra come l’Autorità Palestinese paghi stipendi ai terroristi detenuti in Israele, molti paesi europei e l’Unione Europea stessa hanno ripetutamente condannato questa pratica dell’Autorità Palestinese. Diversi paesi europei hanno cercato di evitare che i loro finanziamenti vengano usati dall’Autorità Palestinese per premiare e promuovere attività terroristiche. I Paesi Bassi hanno tagliato i finanziamenti; Gran Bretagna, Norvegia e Unione Europea hanno chiesto assicurazioni dall’Autorità Palestinese che non avrebbe usato i loro soldi per ricompensare i terroristi. Intanto l’Europa continuava ha chiedere all’Autorità Palestinese di smettere di premiare il terrorismo.

Ecco perché è grave la dichiarazione del ministro dell’Autorità Palestinese secondo cui il rinnovato finanziamento dell’Unione Europea rappresenta una “vittoria politica” dal momento che è  stato ottenuto senza dover cambiare “i doveri verso le famiglie dei martiri e dei prigionieri”. L’Autorità Palestinese ne deduce che l’Unione Europea accetta come legittima la “posizione” palestinese secondo cui è suo diritto rimunerare i terroristi. In altri termini, l’Autorità Palestinese ritiene d’essere riuscita a far passare il principio secondo cui assassinare a sangue freddo civili israeliani, bambini compresi, è una legittima forma di “lotta” palestinese.

Un aspetto ulteriormente sconcertante è che l’importo che l’Autorità Palestinese spende per premiare il terrorismo è maggiore dell’intero importo che l’Unione Europea ha appena promesso all’Autorità Palestinese. Come documentato da Palestine Media Watch, nel 2021 l’Autorità Palestinese ha speso almeno 231 milioni di euro in vitalizi terroristici, mentre l’aiuto dell’Unione Europea all’Autorità Palestinese ammonta a 224,8 milioni di euro. In altri termini, se l’Autorità Palestinese smettesse di premiare il terrorismo, non avrebbe nemmeno bisogno del denaro dei contribuenti europei.  L’Autorità Palestinese lo sa bene, ed è per questo che considera la ripresa dei finanziamenti europei come una “vittoria politica” più importante dell’aiuto finanziario in se stesso. Che l’Unione Europea consenta all’Autorità Palestinese di trarre questa conclusione costituisce un chiaro incentivo al terrorismo palestinese.

Non basta. L’Autorità Palestinese considera questo finanziamento europeo anche un’approvazione dei programmi scolastici palestinesi che insegnano odio, pregiudizio ed estremismo, un fatto ampiamente documentato e denunciato da decenni. Di recente il congelamento degli aiuti europei era stato provocato da un rapporto del Georg Eckert Institute for International Textbook Research che, pur tra molte prudenze, non aveva potuto evitare di rilevare che i testi scolastici dell’Autorità Palestinese hanno contenuti antisemiti, esaltano la violenza e il terrorismo contro gli israeliani come parte di una “lotta eroica” e negano il diritto all’esistenza di Israele attraverso mappe che lo cancellano dalla carta geografica etichettando l’intera area come “Palestina”.

Ora il rinnovato finanziamento dell’Unione Europea viene visto dall’Autorità Palestinese come una “vittoria politica” in quanto avalla anche gli invariati programmi e testi scolastici palestinesi, come ha scritto esplicitamente il quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese:

“Circa il fatto che l’Unione Europea ha rinunciato a rimuovere il materiale [didattico] e modificare i programmi [scolastici] come condizione per rinnovare i finanziamenti all’Autorità Palestinese, ciò costituisce un’ulteriore vittoria politica che ci spinge a rafforzare la nostra resistenza attraverso l’istruzione e ad enfatizzare la narrativa palestinese riguardo al diritto del popolo palestinese alla sua patria, la Palestina”.
(Da: quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida, 23.6.22)

Com’è noto, l’Autorità Palestinese insegna sistematicamente ai giovani che il “diritto del popolo palestinese alla sua patria, la Palestina” include tutto Israele ed esclude l’esistenza di uno stato ebraico entro qualunque confine.

Parlando poche settimane prima che l’Unione Europea decidesse di rinnovare i suoi finanziamenti, il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha chiarito ancora una volta che la priorità assoluta dell’Autorità Palestinese è premiare i terroristi e che tutti i fondi in loro possesso saranno stanziati innanzitutto per questo obiettivo:

Abu Mazen: “Sottolineiamo che la questione delle famiglie dei martiri e dei prigionieri è in cima alla nostra lista di priorità e qualsiasi somma che avremo sarà stanziata per loro”.
(Da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 5.3.22)

Dunque, per quanto l’Unione Europea tenti di giustificare il rinnovato finanziamento all’Autorità Palestinese adducendo preoccupazioni umanitarie, la stessa Autorità Palestinese proclama che dà la priorità ai pagamenti delle ricompense per i terroristi rispetto al benessere dei suoi cittadini che non si macchiano di atti di terrorismo. L’Unione Europea sostiene che i soldi saranno usati per “pagare stipendi e pensioni dei dipendenti pubblici, indennità sociali a famiglie vulnerabili e ricoveri negli ospedali di Gerusalemme est”. Ma certamente l’Unione Europea capisce che i suoi finanziamenti consentono all’Autorità Palestinese di utilizzare altri fondi per premiare i terroristi.

Ignorare l’odio e la promozione del terrorismo dell’Autorità Palestinese non promuove la pace. Anzi, fa l’esatto contrario. Col rinnovo incondizionatamente degli aiuti, la dirigenza palestinese afferma di ricevere un messaggio chiaro: l’Unione Europea è disposta a condonare e persino sostenere finanziariamente l’odio e il terrorismo contro Israele.

(Da: palwatch.org, 29.6.22)

Vedi  anche: Il Parlamento europeo esige una revisione dei libri di testo palestinesi che insegnano l’odio