Scienziati israeliani gettano nuova luce sulla materia scura

Chiarito un enigma delluniverso che da anni infastidiva i ricercatori

image_926Un’equipe di ricercatori guidata da israeliani ha chiarito un enigma dell’universo che da anni infastidiva i ricercatori. La materia scura – quella che sembra comprendere la maggior parte della materia nell’universo – è molto misteriosa perché sembra essere assente da alcune galassie. Invece c’è, secondo i fisici dell’Università Ebraica.
Il professore di cosmologia Avishai Dekel e i suoi colleghi internazionali pubblicano le loro importanti scoperte nel numero di fine settembre della prestigiosa rivista Nature.
La materia scura è così chiamata perché non può essere vista direttamente. Ma gli astronomi ritengono che esista perché i movimenti delle stelle sembrano mostrare che sono tirate da qualcosa di più delle stelle e della polvere appena visibili.
E’ stato valutato che la materia scura comprende oltre quattro quinti della massa dell’universo. Nessuno sa di che cosa è fatta – ma non sembra essere simile ad alcuna delle forme di materia conosciute.
L’équipe Università ebraica–UCSC–Parigi ha indagato sull’asserzione, fatta nel 2003 da un’équipe di astronomi che scrivevano su Science, che la poca velocità nel delineare le stelle in qualche galassia non è coerente con la presenza di materia scura. Il gruppo ha dimostrato che queste stelle possono ancora muoversi lentamente, anche se le galassie contengono grandi quantità di materia scura.
La teoria corrente sostiene che la materia scura è presente in qualche tipo di galassia – cioè quelle a forma di spirale – ma non in quelle di forma ellittica. Poiché la maggior parte della massa visibile in una galassia è concentrata nel centro, le stelle a grande distanza dal centro sembrerebbero doversi muovere più lentamente delle stelle più vicine al centro. Invece, le stelle alla periferia delle galassie a spirale sembrano essere le stesse a tutte le distanze dal centro. La ragione, secondo la teoria della materia scura, è la presenza di un enorme alone di materia scura non vista dentro e intorno alla galassia, che esercita un’influenza gravitazionale sulle stelle.
Secondo la teoria israeliana, le galassie ellittiche dovrebbero contenere altrettanta materia scura di qualunque altra galassia. Ma i percorsi delle stelle che si muovono lentamente che sono state viste nelle galassie ellittiche non sembrano portare l’impronta dello strappo gravitazionale della materia scura, che le farebbe accelerare.
Dekel e la sua équipe suggeriscono che una mancanza di materia scura nelle galassie ellittiche – che si formano quando galassie più piccole si fondono – sarebbe stata “particolarmente enigmatica nel contesto della comune teoria della formazione delle galassie, che ritiene che le ellittiche siano originate dalla fusione di galassie a disco (spirale).” “Grossi aloni di materia scura si possono individuare chiaramente nelle galassie a disco, allora dove sono spariti gli aloni durante le fusioni?”
Dekel e gli scienziati della sua équipe hanno effettuato simulazioni al computer delle fusioni in cui si formavano galassie ellittiche e hanno scoperto che questi processi potevano produrre stelle in orbite allungate che si muovono lentamente – anche quando è presente la materia scura. Le simulazioni sono state svolte su un supercomputer dal dottor Thomas Cox e supervisionate dal fisico prof. Joel Primack dell’Università di California a Santa Cruz. Le simulazioni sono state analizzate da Dekel e dai collaboratori Felix Stoehr a Gary Mamom all’Istituto di astrofisica di Parigi, dove Dekel è titolare della Cattedra Internazionale di Ricerca Blaise Pascal all’ Ecole Normale Superieure.
Le simulazioni mostrano che le osservazioni riportate in Science erano una conseguenza prevedibile della violenta collisione e della fusione delle galassie a spirale che portava alla formazione di galassie ellittiche.

(Da: Jerusalem Post, 05.10.05)