Scoperto e neutralizzato in tempo un altro tunnel terroristico di Hamas

Passava sotto al confine con Israele in un’area dove si sono verificati recenti scontri della “marcia del ritorno”, usati come copertura per attività terroristiche

Un’immagine dell’interno del tunnel di Hamas

Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato d’aver individuato e distrutto un sofisticato tunnel di Hamas per attracchi terroristici “già pronto all’uso”, che dalla striscia di Gaza penetrava in territorio israeliano. Secondo l’annuncio, si tratta di uno dei più lunghi e profondi tunnel per infiltrazioni terroristiche scoperto finora in Israele. Il camminamento sotterraneo partiva nei pressi di Jabalia, nella parte settentrionale della striscia di Gaza, e e dopo diversi chilometri passava sotto il confine d’Israele in un’area che ha visto di recente gli attivisti palestinesi scontrarsi con le forze di sicurezza israeliane nel quadro della cosiddetta “marcia del ritorno”. Un portavoce militare ha spiegato che il tunnel scavato dal gruppo terroristico Hamas era a sua volta collegato a una rete “lunga chilometri” composta da altri tunnel sotto la striscia di Gaza. Il tunnel, neutralizzato lo scorso fine settimana, penetrava “per una ventina di metri” in territorio israeliano nei pressi delle comunità civili di Kfar Aza e Nahal Oz, e secondo i militari è uno dei tunnel che i terroristi hanno costruito dopo la fine del conflitto dell’estate 2014 tra Israele e Hamas. Durante quella campagna, le Forze di Difesa israeliane distrussero 14 tunnel che penetravano in territorio israeliano e altri 18 tunnel all’interno della striscia di Gaza.

Per le sue caratteristiche, il tunnel appena distrutto avrebbe potuto permettere un’irruzione di massa di attivisti palestinesi all’interno di Israele durante le proteste al confine o l’infiltrazione di importanti cellule terroristiche. La sua scoperta e distruzione ha permesso di prevenire le intuibili, micidiali conseguenze di scenari di questo genere. “Questo tunnel metteva a rischio la vita di centinaia di famiglie – ha detto il portavoce militare Jonathan Conricus – Era chiaramente un tunnel per attività terroristiche, collegato ad altri tunnel nella striscia di Gaza, e penetrando in Israele ne violava la sovranità”.

Parte del tracciato del tunnel, su una foto satellitare dell’aera (clicca per ingrandire)

Le Forze di Difesa israeliane non hanno mai smesso di monitorare la rete di tunnel, in costruzione da anni, usando sofisticate tecnologie in parte segrete. La decisione di distruggere il tunnel è stata presa una volta che lo scavo aveva raggiunto il territorio israeliano. Gli scavatori palestinesi stavano proseguendo verso la superficie, per costruire uno sbocco all’interno d’Israele, quando l’esercito ha deciso di agire. Anziché farlo esplodere, ha detto il portavoce militare, il tunnel è stato sigillato con uno speciale materiale cementizio, esteso in profondità nella rete sotterranea sul lato di Gaza fino a rendere inservibili le gallerie di collegamento. Si tratta dell’ottavo tunnel neutralizzato dalle Forze di Difesa israeliane negli ultimi mesi, cinque dei quali con sbocco in territorio israeliano.

“Le Forze di Difesa israeliane non cercano un’escalation – ha sottolineato il portavoce militare Ronen Manelis – Stiamo solo difendendo i nostri confini, e non permetteremo a Hamas di trasformare l’area di confine in una zona attiva di combattimenti e attentati. Continueremo a operare con determinazione contro i tunnel e continueremo a operare una netta distinzione tra lotta al terrorismo e assistenza alla popolazione, con misure come l’allargamento della zona di pesca di fronte alla striscia di Gaza e l’aumento del numero di camion autorizzati a trasportare merci attraverso il valico di Kerem Shalom. Ma le violente rivolte al confine sono solo un pretesto per coprire i tentativi di realizzare attacchi sia sopra che sotto terra”. Il portavoce militare ha osservato che, guarda caso, alcuni dei disordini si sono verificati in un’area molto vicina a quella in cui il tunnel penetrava in Israele. “Le Forze di Difesa – ha continuato il portavoce – non permetteranno che i cittadini israeliani vengano colpiti o che la sovranità d’Israele venga compromessa. Purtroppo Hamas continua a investire enormi risorse in inutili sforzi terroristici invece di investirle per il benessere degli abitanti di Gaza”.

Anche il ministro della difesa israeliano Avigdor Liberman, in un post su Twitter, ha ricordato ai palestinesi di Gaza che Hamas sta sprecando il loro denaro in questi scavi inutili. “Nei tunnel – ha scritto Liberman – vengono investiti milioni di dollari: soldi che vengono sepolti nella sabbia invece di contribuire ad alleviare le condizioni degli abitanti di Gaza. Hamas sta bruciando i vostri soldi in tunnel che non portano da nessuna parte”.

(Da: Times of Israel, YnetNews, Jerusalem Post, 15.4.18)

Dopo aver annunciato, domenica, la distruzione di un importante tunnel terroristico di Hamas, le Forze di Difesa israeliane hanno rivelato alcuni dettagli circa il loro speciale “laboratorio” per la localizzazione di tunnel provenienti dalla striscia di Gaza. Il laboratorio, istituito due anni fa nel quadro della Divisione Gaza delle Forze di Difesa, è diretto dal capitano B., specialmente formato in ingegneria elettrica e chimica. “Sotto di lui operano le migliori menti in una varietà di campi tecnologici e di ricerca, fisici, ingegneri, personale dell’intelligence e geologi”, ha spiegato l’esercito. Le Forze di Difesa israeliane descrivono il laboratorio come il loro “braccio tecnologico” per il rilevamento delle gallerie e spiegano che funziona in stretto coordinamento con elementi operativi e di intelligence per individuare i tunnel dei terroristi da Gaza. “Da quando il laboratorio è stato istituito, abbiamo creato processi davvero unici al fine di rilevare, localizzare, mappare e distruggere i tunnel – spiega uno dei militari che vi operano – Quello che succede è che i soldati escono per ispezionare le aree sospette e forniscono i dati grezzi: da questi dati possiamo estrarre grafici e rilevare irregolarità o alterazioni nel terreno. Quando rileviamo qualcosa di insolito, rimandiamo i soldati a svolgere operazioni di follow-up con altre tecnologie per constatare in modo definitivo se esiste un tunnel”. Combinando le competenze su tutti e tre i fronti – ingegneria, intelligence e tecnologia – il laboratorio ha contribuito a localizzare e distruggere cinque tunnel terroristici negli ultimi mesi. Le tecnologie e i metodi di lavoro implementati dal nuovo “laboratorio” vicino al confine di Gaza, spiega un reportage della tv Hadashot, non sono certo un toccasana contro tutti i tentativi dei gruppi terroristici di penetrare in Israele, ma l’approccio accanito e sistematico utilizzato significa che a Hamas viene gradualmente negata l’arma dei tunnel di attacco. L’esperienza delle Forze di Difesa israeliane è in costante miglioramento, così come oggi il sistema di difesa missilistica “Cupola di ferro” offre una protezione molto più efficace di quando venne introdotto per la prima volta. (Da: Times of Israel, Jerusalem Post, 15.4.18)