Se l’Autorità Palestinese indottrina all’odio contro gli ebrei per “difendere l’umanità”
Servono a poco le commemorazioni internazionali se non sono in grado di vedere e contrastare il pervasivo antisemitismo palestinese di matrice nazista
Di Itamar Marcus
La celebrazione, questa settimana, della Giornata Internazionale della Memoria della Shoà deve tradursi sia una commemorazione del passato che in un faro per il futuro. Se le vittime vengono ricordate e i sopravvissuti onorati ma il mondo non ne trae gli insegnamenti che devono essere appresi, allora non si fa che lasciare aperta la strada al ripetersi dei peggiori orrori della storia. Una delle lezioni fondamentali della Shoà è che il mondo deve essere sempre pronto a svelare e respingere ogni forma di demonizzazione che porta a giustificare l’omicidio, sia contro ebrei che qualsiasi altro gruppo.
Uno dei grandi fallimenti della comunità internazionale sta nel suo atteggiamento tollerante verso la sistematica demonizzazione degli ebrei attuata dall’Autorità Palestinese. Oggi fra i palestinesi l’antisemitismo è endemico. Secondo un sondaggio ADL Global 100 di pochi anni fa, gli arabi palestinesi sono il gruppo umano più antisemita del mondo. Il 93% dei palestinesi reputa “probabilmente veri” almeno 6 degli 11 stereotipi negativi testati: più dell’Iraq (92%) e dello Yemen (88%). Si va da “gli ebrei hanno troppo potere nel mondo degli affari” (91%) a “gli ebrei pensano di essere migliori degli altri” (72%), a “gli ebrei esercitano un controllo eccessivo sulle questioni globali” (88%).

Documentario di Fatah (luglio 2019): “Gli ebrei erano odiati a causa del loro razzismo e del loro sordido comportamento”
Il pervasivo antisemitismo palestinese è il risultato diretto dell’opera di indottrinamento dell’Autorità Palestinese. Il movimento Fatah, che fa capo al presidente Abu Mazen, ha recentemente prodotto un video di propaganda sulla storia ebraica in Europa, pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale di Fatah. Il video afferma che gli ebrei si considerano superiori a tutti e che considerano tutti gli altri inferiori: “Noi ebrei siamo una nazione al di sopra delle altre nazioni: solo noi siamo persone, tutti gli altri sono i nostri animali”. E ancora: “I non-ebrei, secondo la loro visione del mondo, sono serpenti”. Gli ebrei, spiega inoltre Fatah, “capeggiarono il progetto di schiavizzare l’umanità” e si allearono con i nazisti per bruciare degli ebrei “allo scopo di accumulare ricchezze”. Gli ebrei stessi istituirono “dei ghetti allo scopo di separarsi dalle altre persone, per arroganza e disgusto verso i non-ebrei”. Fu nei ghetti, continua l’infamante documentario palestinese, che gli ebrei complottarono contro i non-ebrei provocando l’antisemitismo europeo: “Gli ebrei erano odiati a causa del loro razzismo e del loro sordido comportamento”.

Documentario di Fatah (luglio 2019): “I ricchi della tribù (ebraica) capeggiarono il progetto di schiavizzare e sfruttare l’umanità”
E’ significativo il fatto che la demonizzazione degli ebrei come coloro che si sono tirati addosso l’antisemitismo promana dai vertici della dirigenza dell’Autorità Palestinese. Lo stesso Abu Mazen ha spiegato ai palestinesi come mai per secoli gli europei hanno commesso massacri di ebrei “ogni 10-15 anni” fino alla Shoà: “Perché è successo? L’odio per gli ebrei non è dovuto alla loro religione, bensì a causa del loro ruolo sociale collegato all’usura, alle banche e così via”. In questo modo Abu Mazen ha avallato la classica menzogna degli antisemiti secondo cui sono gli stessi ebrei si tirano addosso l’antisemitismo.
Anche gli esponenti religiosi e politici dell’Autorità Palestinese designati da Abu Mazen diffondono odio verso gli ebrei. Mahmoud al-Habbash, nominato da Abu Mazen capo delle Corti Islamiche dopo essere stato suo consigliere personale, spiega che il conflitto con Israele non riguarda il territorio, ma è contro gli ebrei in quanto essi sono gli alleati di Satana sulla Terra e diffondono il male e falsità. Israele è dunque un “progetto di Satana“, insegna Mahmoud al-Habbash.
Ai bambini palestinesi viene insegnata la stessa ideologia dell’odio. Alla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese i bambini palestinesi sono indotti a recitare poesie secondo le quali “il nostro nemico, Sion, è Satana con la coda“, gli ebrei sono “condannati all’umiliazione e ai patimenti” e sono “i più malvagi tra le creature, scimmie incivili, miserabili maiali“.

Sito web della Commissione Informazione e Cultura di Fatah, 28.7.16: l’ebreo (rappresentato con i tratti somatici della propaganda antisemita nazista) fa esplodere lo scontro fra musulmani sciiti e sunniti
L’antisemitismo dell’Autorità Palestinese raggiunge l’apice quando presenta l’esistenza degli ebrei come una fondamentale minaccia per tutta l’umanità. Esponenti religiosi dell’Autorità Palestinese hanno formulato questo concetto in vari modi alla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese: “Questi sono gli ebrei, sempre intenti a guerreggiare, a corrompere, a complottare e tramare contro l’umanità”; “non esiste una corruzione globale dietro alla quale non vi siano loro”; “si adoperano sistematicamente per istigare guerre e conflitti in tutto il mondo”; “l’umanità non vivrà mai nella pace, nella fortuna e nella tranquillità finché essi corromperanno il paese. Quando un pesce nel mare si batte con un altro pesce, sono sicuro che dietro ci sono gli ebrei”.
Dal momento che gli ebrei, per l’Autorità Palestinese, sono la fonte di tutti i mali, qualunque cosa di negativo accada nel mondo può essere ricondotta agli ebrei. Un “esperto di affari israeliani” della tv dell’Autorità Palestinese ha spiegato agli ascoltatori palestinesi: “L’Isis ha tratto tutte le sue idee religiose dall’ebraismo”. Un articolo del quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese ha affermato che le sanguinose guerre civili della primavera araba e la guerra civile palestinese fra Hamas e Fatah sono tutte pianificate da Israele.
A volte l’Autorità Palestinese si è spinta a dichiarare esplicitamente l’orrenda, ma prevedibile, conclusione: la minaccia ebraica all’umanità verrà fermata solo sterminando tutti gli ebrei. Un predicatore ha spiegato sulla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese: “I geni maligni e i tratti abominevoli si perpetuano negli ebrei. Li tramandano di generazione in generazione. Li ereditano di padre in figlio. L’umanità non potrà mai vivere insieme a loro. Il nostro profeta [Maometto] ci ha insegnato che alla fine dei tempi i musulmani combatteranno contro gli ebrei, e gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero e la pietra o l’albero diranno: musulmano, servo di Allah, c’è un ebreo dietro di me, vieni e uccidilo. Oh Allah, contali e uccidili uno per uno e non lasciarne nemmeno uno”.

Professore di studi coranici alla tv dell’Autorità Palestinese, 25.2.16: “Se un pesce nel mare si batte con un altro pesce, sono sicuro che dietro ci sono gli ebrei”
Queste non sono citazioni dalla Russia zarista del XIX secolo o dalla Germania nazista del XX secolo. Queste sono le idee che vengono insegnate ai palestinesi dagli esponenti nominati da Abu Mazen e che vengono diffuse dai mass-media ufficiali dell’Autorità Palestinese e di Fatah.
Dal momento che uccidere tutti gli ebrei è autodifesa, ogni atto omicida palestinese viene presentato come un atto eroico con il timbro d’approvazione di Allah. Quando un terrorista palestinese uccise due israeliani con cui lavorava, il Fatah di Abu Mazen gli ha rivolto un messaggio sulla sua pagina Facebook ufficiale: “Allah ti protegge e si prende cura di te”. Quando la Shoà verrà ricordata, giovedì a Gerusalemme, bisognerà ricordare che l’idea di presentare l’assassinio di ebrei come una forma di autodifesa con il timbro d’approvazione di Dio non è nata con l’Autorità Palestinese. Era già un’idea fondamentale dell’ideologia nazista. Hitler la formulò in questo modo nel Mein Kampf: “[Se] l’ebreo è vittorioso sugli altri popoli del mondo, la sua corona sarà la corona funebre dell’umanità… Difendendomi dall’ebreo, combatto per l’opera del Signore”.
La decisione della comunità internazionale di ignorare l’antisemitismo dell’Autorità Palestinese ha permesso all’Autorità Palestinese di trasformare i palestinesi nel popolo più antisemita del mondo. Riunendosi a Gerusalemme, i leader del mondo dovrebbero annunciare la volontà di usare tutto il loro peso politico e finanziario per sradicare l’antisemitismo palestinese, liberando così la popolazione palestinese dall’estenuante odio antisemita. Non farlo renderebbe il grande incontro internazionale un misero fallimento, una semplice cerimonia per rendere omaggio al passato ignorando il presente e quindi senza alcun impatto utile sul futuro.
(Da: Jerusalem Post, 21.1.20)