Se ne discute in Israele

Alcuni commenti dagli editoriali della stampa israeliana

Yediot Aharonot asserisce che, “Nel giorno della Memoria e nel giorno dell’Indipendenza, ritorniamo alla Dichiarazione di Indipendenza e ricordiamo che il diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione è la base del sionismo. Quelli che cercano di negare ad un popolo l’autodeterminazione nazionale – in nome dei diritti dei cittadini o in nome di un precetto religioso da stabilire nel paese – sono i maggiori oppositori del sionismo e della democrazia.”

Ma’ariv critica il piano economico annunciato la settimana scorsa dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu e dal Ministro delle Finanze Yuval Steinitz dicendo che non offre rimedi utili alla disoccupazione, ad eccezione di un esteso ‘Piano Wisconsin’, che il giornale liquida come inadeguato. L’autore lamenta la mancanza di una “leadership economica responsabile.”

Yisrael Hayom dice che siccome i festeggiamenti per il giorno dell’Indipendenza cominciano domani sera, “Tutti sanno che, anche se l’anno che viene sarà incomparabilmente buono, ci saranno lo stesso quelli che pagheranno per tutti, e così sarà anno dopo anno fino al giorno in cui sarà riconosciuto il diritto del popolo ebraico alla propria terra.”

The Jerusalem Post discute l’attuale epidemia di influenza suina, e cerca di ridimensionare il panico. L’ editor dice che, “Finché le autorità sono attente, noi tutti possiamo mantenere la calma. Ciononostante, sono richieste misure precauzionali fondamentali.

Haaretz esorta il Primo Ministro Netanyahu a non andare a Washington a mani vuote. “Invece di richieste e rifiuti, che incontreranno l’opposizione americana, egli dovrebbe trasmettere un chiaro impegno alla soluzione ‘due stati’, appoggiare l’iniziativa di pace araba come base di un accordo regionale, fermare l’espansione degli insediamenti ed impegnarsi in sforzi per rafforzare l’economia palestinese. Questo è l’unico modo in cui Netanyahu può ottenere l’appoggio della comunità internazionale per il suo scopo principale – fermare la minaccia iraniana.”