Se si desse più ascolto alle parole dei vicini d’Israele
Breve carrellata di recenti affermazioni provenienti da Iran, Siria, Ramallah e Gaza (raramente riportate dalla stampa internazionale)
Khamenei: “Il piano americano è un complotto satanico e malvagio, il fasullo regime sionista verrà sradicato”. La Guida Suprema del regime teocratico iraniano, ayatollah Ali Khamenei, ha denunciato lunedì su Twitter l’atteso piano di pace dell’amministrazione Trump definendolo un “complotto satanico e malvagio”, e ha garantito che il “fasullo regime sionista verrà sradicato”. “Tutti devono sapere – ha scritto Khamenei in una serie di cinque post su Twitter – che il complotto satanico e malvagio che gli Stati Uniti hanno in serbo per la Palestina non si avvererà mai. Con grande dispiacere dei politici americani, la Palestina non sarà mai dimenticata e Al-Quds [Gerusalemme] rimarrà la capitale della Palestina e la prima Qibla [direzione della preghiera] dei musulmani”. Khamenei prosegue affermando che “il sogno bellicoso che Al-Quds venga data ai sionisti non si avvererà mai: la nazione palestinese si opporrà e le nazioni musulmane sosterranno la nazione palestinese, senza mai permettere che ciò accada”. E conclude: “Per grazia di Dio, la nazione palestinese conseguirà certamente la vittoria sui nemici e sarà testimone del giorno in cui il fasullo regime sionista verrà sradicato”. L’amministrazione Trump sta lavorando a un piano di pace, che i palestinesi hanno già respinto prima che venga completato e pubblicato. (Da: Times of Israel, 16.7.18)
Colonello siriano: “I nostri occhi sono puntati sulla Palestina”.
Colonello dell’esercito del regime siriano, intervistato dalla tv libanese Al-Manar lo scorso 7 luglio mentre partecipava alla campagna militare di Damasco contro i ribelli nel sud della Siria: «Ci troviamo al confine tra noi e la Palestina [Israele]. I nostri occhi sono puntati sulla Palestina. Gli americani, i sauditi e altri hanno cercato di distrarci altrove, lontani dal nostro obiettivo. Il mondo ha dimenticato la Palestina, ma la Siria di Assad no, e i nostri i occhi sono puntati sulla Palestina. In questo momento stiamo combattendo i loro surrogati. Stiamo combattendo i lacchè del clan dei Saud e i lacchè dei sionisti, ma presto combatteremo i loro padroni». (Da: Memri, 7.7.18)
Fatah ai genitori palestinesi: insegnate ai vostri figli ad ammirare gli stragisti. Fatah, il movimento che fa capo al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), incoraggia i genitori palestinesi ad esaltare agli occhi dei loro figli l’autore di un attentato terroristico che costò la vita a 15 israeliani. Fatah glorifica l’attentatore Ahmad Abu Sukkar con un post pubblicato lo scorso 5 luglio nella sua pagina ufficiale su Facebook ed esorta esplicitamente i palestinesi a condividerlo con i figli. L’attentato, architettato dal consigliere di Yasser Arafat e membro del Consiglio rivoluzionario di Fatah Ahmad Jabarah Abu Sukkar, venne realizzato con un frigorifero imbottito di esplosivo, portato con un camion in Piazza Sion, nel centro di Gerusalemme, il 4 luglio 1975: 15 persone furono uccise, altre 60 ferite o mutilate. Arrestato, Abu Sukkar venne condannato all’ergastolo, ma è stato scarcerato dopo 28 anni, nel 2003, nel quadro di un gesto di buona volontà da parte di Israele verso l’Autorità Palestinese. E’ poi deceduto per un attacco cardiaco nel 2013 nell’Autorità Palestinese.
Testo del post di Fatah su Facebook: «A 38 anni dall’operazione del frigorifero, che ha causato la morte di 13 [in realtà 15] israeliani nei mercati di Gerusalemme. Condividi, affinché i nostri figli possano conoscerlo. Per la memoria: l’operazione del frigorifero-bomba, Gerusalemme, 1975. Fatah – Movimento Di Liberazione Nazionale Palestinese. L’operazione venne eseguita da Ahmad Jabarah Abu Sukkar, nato nel luglio 1936. Catturato tempo dopo l’operazione, trascorse 27 anni nelle prigioni israeliane».
TV dell’Autorità Palestinese: genitori “fieri” delle stragi perpetrate dai figli terroristi. La sistematica opera di indottrinamento dell’Autorità Palestinese, che esorta la popolazione ad ammirare e glorificare terroristi e stragisti (e versa stipendi e vitalizi ai terroristi detenuti e ai loro famigliari), trova eco nelle affermazioni dei genitori dei terroristi che regolarmente si dichiarano “fieri” e “orgogliosi” dei cimini commessi dai loro congiunti, descrivendoli come gesta “degne d’onore”. Lo fanno, ad esempio, in questa intervista trasmessa dalla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese lo scorso 17 giugno, i genitori di Muhammad Aql, membro della Jihad Islamica responsabile del reclutamento e della preparazione degli attentatori suicidi che il 21 ottobre 2002 perpetrarono un attentato su un autobus, al raccordo Karkur, presso Hadera, nel quale furono uccise 14 persone e altre 50 ferite o mutilate.
Madre del terrorista detenuto Muhammad Aql: «La nostra speranza è che Allah li libererà dalla prigione. Questi sono eroi e grazie a loro noi andiamo a testa alta».
Padre del terrorista detenuto Muhammad Aql: “Sia lode ad Allah, è imprigionato per un’azione che ci onora e per nient’altro”.
Il mufti dell’Autorità Palestinese uguale a Hamas: “Cedere terra a non musulmani è peccato e tradimento”. Il Gran mufti dell’Autorità Palestinese Muhammad Hussein ha dichiarato che chiunque trasferisca o venda terra palestinese ai “nemici” è un traditore e un peccatore. Lo ha riferito lo scorso 13 aprile il quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese al-Hayat Al-Jadida, secondo il quale il Gran mufti di Gerusalemme e presidente del Consiglio Supremo per la Fatwa ha dichiarato: “La Palestina, che include al suo interno Gerusalemme, è terra waqf [patrimonio religioso inalienabile in base alla legge islamica] ed è proibito dalla legge della shari’ah cederla o favorirne il trasferimento di proprietà ai nemici, perché è parte della proprietà pubblica islamica. La cessione della proprietà di territorio islamico o parte di esso a nemici è privo di valore e costituisce peccato e tradimento». Sottolineando che Gerusalemme è “waqf islamico fino al Giorno del Giudizio” e che “nessuno ha il diritto di rinunciarvi”, il Gran mufti si allinea alla Carta fondamentale dell’organizzazione terroristica Hamas, che all’articolo 11 recita: «Il movimento di resistenza islamica ritiene che la terra di Palestina sia waqf islamico consacrato alle future generazioni musulmane fino al Giorno del Giudizio. Essa, o qualsiasi parte di essa, non deve essere dissipata né ceduta».
Predicatore sulla TV di Hamas ribadisce la promessa di sterminio degli ebrei nel Giorno del Giudizio: “E i musulmani governeranno la Terra intera”. Parlando lo scorso 24 giugno alla tv Al-Aqsa di Hamas, il predicatore islamico Salah Nour ha citato ancora una volta il famoso hadith (detto attribuito al Profeta) antisemita secondo cui i musulmani stermineranno gli ebrei nel Giorno del Giudizio. E ha concluso: “L’islam prevarrà e i musulmani domineranno la Terra intera”.
Salah Nour: «Quando i chierici, i predicatori e gli imam nelle moschee dicono che la vittoria appartiene alla religione [islamica], e che sconfiggeremo gli ebrei, che sono in una posizione di potere e che ci controllano, la gente dice che i predicatori ci prendono in giro, infiammando i nostri sentimenti e giocando con le nostre emozioni come una forma di sedativo per tenerci tranquilli e farci perseverare in questa dura realtà. Ma non è vero! Disse il profeta Maometto: “Il Giorno del Giudizio non arriverà fino a quando i musulmani non combatteranno gli ebrei e gli ebrei si nasconderanno dietro alberi e pietre, e gli alberi e le pietre diranno: Oh musulmani, oh servi di Allah, c’è un ebreo dietro di me, vieni e uccidilo”. Gli ebrei credono a questo più di quanto non facciano alcuni musulmani: secondo alcuni libri di storia e archeologia, [gli ebrei] hanno piantato oltre un milione di alberi perché credono all’hadith del profeta Maometto. […] La debolezza [musulmana] si trasformerà in forza, l’islam prevarrà, ad Allah piacendo, e i musulmani domineranno la Terra intera».
Un ennesimo pallone incendiario palestinese lanciato martedì dalla striscia di Gaza è atterrato nel giardino di un asilo, nella zona di Sdot Negev, nel momento in cui vi giocavano i bambini. Il fuoco è stato immediatamente spento e fortunatamente non vi sono stati feriti. Nella giornata di martedì, i vigili del fuoco israeliani sono intervenuti per spegnere almeno nove diversi incendi causati da ordigni incendiarie lanciati da Gaza (Da: Ynetnews, 17.7.18).
Lunedì, un dipendente della National Parks Authority israeliana impegnato nello spegnimento di un incendio ha trovato appeso a un albero del Parco Nazionale Habesor il cadavere di un rapace con materiale infiammabile attaccato alle zampe. L’animale, un gheppio comune, è stato trovato con un’imbracatura attaccata a un cavetto di acciaio che la collegava al materiale infiammabile. “A quanto pare – ha scritto su Twitter il coordinatore per le attività governative israeliane nei Territori – non basta distruggere la natura con gli aquiloni incendiari: ora anche i falchi vengono usati per il terrorismo ecologico”. Vedi le foto su Jerusalem Post (Da: Jerusalem Post, 17.7.18)
Intanto il governo dell’Autorità Palestinese, che ha tenuto il suo incontro settimanale a Ramallah, ha invocato “immediata e urgente protezione internazionale”, condannando quello che ha definito il “silenzio” della comunità internazionale di fronte alla “flagrante violazione delle leggi internazionali e umanitarie” da parte di Israele e ai suoi “crimini e provvedimenti razzisti contro l’indifeso popolo palestinese”. Il governo dell’Autorità Palestinese non ha invece affrontato la questione delle sanzioni economiche che ha imposto alla striscia di Gaza e che comprendono, tra l’altro, l’interruzione del pagamento degli stipendi a migliaia di suoi dipendenti e la sospensione dell’assistenza sociale a centinaia di famiglie. Hamas e altre fazioni palestinesi accusano l’Autorità Palestinese d’essere responsabile della “crisi umanitaria ed economica” nella striscia di Gaza. (Da: Jerusalem Post, 17.7.18)
Si veda anche:
“L’esercito islamico in Siria aspetta solo l’ordine di distruggere Israele”
I libri di testo delle scuole di Assad insegnano jihad e odio contro ebrei, Israele e Occidente