Sempre più vicine le terapie con le cellule staminali grazie a una scoperta israeliana

Una nuova metodica messa a punto dal Centro Medico Hadassah dell’Università di Gerusalemme apre la possibilità di coltivare le cellule staminali in quantità tali da essere presto alla portata di milioni di persone

image_2823Il Centro Medico Hadassah dell’Università di Gerusalemme ha annunciato una grossa novità nei metodi per coltivare le cellule staminali embrionali tale da permettere il prossimo passo nello sviluppo della terapia con le staminali, e il mondo ne ha preso nota.
Citare le scoperte mediche nella comunità scientifica può essere irresponsabile. Tali annunci possono far nascere speranze, spesso infondate, per cure che saranno possibili solo tra decenni e forse nemmeno allora. Tuttavia, i progressi del Hadassah, come riferiscono gli scienziati nella prestigiosa rivista “Nature Biotechnology”, portano i ricercatori delle staminali sempre più vicini alla realizzazione del sogno di produrre su larga scala cure con staminali per malattie come Parkinson, diabete e degenerazione maculare dovuta all’invecchiamento.
Le applicazioni della terapia con staminali non sono solo fantascienza, afferma il ricercatore capo dello studio, il prof. Benjamin Reubinoff, direttore dell’Hadassah Human Embryonic Stem Cells Research Center, un ricercatore noto e stimato nel suo campo.
Entro i prossimi due anni, alcune società negli USA e la società tecnologica del Hadassah in Israele cominceranno i test clinici su esseri umani. La scoperta degli scienziati del Hadassah – una nuova tecnica che permette ai ricercatori di far crescere e coltivare cellule embrionali in sospensione – apre la strada per rendere questa terapia disponibile a tutti, non solo ai ricchi.
“Questa scoperta è un importante passo in avanti” – dice Reubinoff – Le cellule staminali embrionali sono state ottenute oltre dieci anni fa. E durante questi anni molti scienziati in tutto il mondo hanno lavorato per risolvere problemi e superare ostacoli ad arrivare a poter sfruttare il potenziale per la terapia con cellule staminali. Abbiamo trovato un modo per risolvere questo ostacolo, un concetto noto ed esistente da vent’anni”.
Nel loro studio, gli scienziati mostrano come le cellule staminali embrionali possano essere coltivate galleggiando in una soluzione liquida. Fino ad oggi, per far crescere delle colture, le staminali dovevano essere coltivate su un substrato, il che richiede un enorme lavoro e limita il numero di cellule sviluppate nella coltura. “Esiste una richiesta della Food and Drug Administration per fare una prova (negli USA) di trapianto di staminali in pazienti con lesioni al midollo spinale, e si spera che questo test clinico possa cominciare entro un anno o due” spiega Reubinoff, e aggiunge che in Israele “non siamo molto lontani dal momento in cui cominceremo i primi test clinici: dobbiamo ancora assicurarci che le cellule (selezionate) abbiano effetto terapeutico e che siano costruite in modo accurato per evitare la formazione di tumori”.
L’équipe di ricerca del Hadassah ha creato la propria società chiamata “Cell Cure Neurosciences” e anch’essa spera di avviare test clinici entro due anni, usando staminali per cercare di riparare la degenerazione maculare degli occhi, per la quale attualmente non esistono cure.
Con i prossimi test sugli esseri umani negli Stati Uniti e in Israele, la prospettiva di una terapia con staminali che possa “riparare” malattie degenerative o genetiche potrebbe avverarsi prima del previsto.
Ma prima di qualunque applicazione immediata, che sia per gli occhi o per l’Alzheimer, il diabete o il Parkinson, i ricercatori israeliani sono già felici di aver dato un contributo in questo campo promettente. La loro scoperta, dicono, apre la possibilità che la terapia con le staminali possa essere alla portata di milioni di persone, non solo dei pochi fortunati con i mezzi per potersela permettere.
Lo scopo della terapia con le staminali è quello di far crescere milioni di cellule staminali embrionali che possano essere fatte maturare diventando qualunque tipo di cellula che si trovi nel nostro corpo, fornendo potenzialmente una riserva infinita di cellule che potrebbero riparare i danni causati da malattie specifiche oppure sostituire cellule mancanti. Fino ad oggi, i ricercatori sono stati estremamente limitati nella portata delle loro applicazioni perché coltivare le staminali richiede tanto lavoro.
Con il nuovo passo in avanti, i ricercatori del Hadassah dicono di aver creato le condizioni ottimali perché le staminali crescano galleggiando in un liquido. Con questo metodo, dicono, le cellule non si differenziano in tipi di cellule specifici, che è un effetto indesiderato e pericoloso. “Finora le cellule embrionali umane derivavano da embrioni sviluppati in colonie – spiega Reubinoff – Abbiamo dimostrato che si può prendere una cellula embrionale e metterla in un medium senza che sia attaccata alla superficie e alle cellule che la alimentano. Nella nostra ricerca abbiamo preso, con autorizzazione, un embrione di cinque giorni fertilizzato in vitro. Le staminali si sono moltiplicate e hanno dato origine a molte colture. Dimostriamo che, nelle condizioni specifiche che abbiamo sviluppato, si possono dividere e far crescere le cellule in sospensione, aprendo la porta allo sviluppo di sistemi che permetteranno lo sviluppo su larga scala delle colture massive di staminali necessarie ai pazienti”, conclude Reubinoff. Questo significa che le staminali potrebbero essere coltivate in grandi contenitori, e in quantità abbastanza grandi da sopperire al fabbisogno mondiale.

(Da: israel21c, 06.05.10)

Nella foto in alto: Benjamin Reubinoff, direttore dello Human Embryonic Stem Cells Research Center, presso il Centro Medico Hadassah dell’Università di Gerusalemme