2023: un altro sconcertante diciannovesimo anno dell’interminabile mandato presidenziale di 4 anni di Abu Mazen, iniziato il 9 gennaio 2005. Sotto la sua sclerotica cleptocrazia, il governo della mia nativa Cisgiordania si è trasformato
Sono in corso alcuni sviluppi incoraggianti riguardo alla frattura che si è aperta nella società israeliana di fronte alla precipitosa risolutezza con cui la coalizione di governo sta portando avanti una completa revisione del sistema giudiziario.
Non c'è alcun dubbio che l'insediamento beduino di Khan al-Ahmar, alla periferia est di Gerusalemme, è illegale. I suoi residenti hanno eretto abusivamente delle strutture abitative su un terreno demaniale israeliano senza permesso e nella piena consapevolezza di commettere una illegalità.
Mentre scrivo queste righe, nella vicina piazza Habima di Tel Aviv si va spegnendo l’eco della manifestazione di migliaia di israeliani che si sono radunati per esprimere la loro opposizione all'attuale governo e in particolare al piano di riforma giudiziaria
Fino a pochi anni fa i diplomatici iraniani venivano ricevuti coi tappeti rossi in varie località d'Europa. Javad Zarif, allora ministro degli esteri iraniano, si vantava che lui e altri rappresentanti iraniani erano "tutti Guardie Rivoluzionarie” (pasdaran).
Nel dibattito in corso sui progetti di riforma volti a diminuire i poteri della Corte Suprema d’Israele, si fa molta confusione circa l’effetto che avrebbero sulla democrazia in quanto distinta da diritti delle minoranze e libertà civili.
Siamo abituati a vedere pubblicati di tanto in tanto i risultati di sondaggi che mostrano quanto, nonostante tutte le difficoltà, gli israeliani siano generalmente felici della loro vita e del loro paese.
Mi è già capitato di scrivere circa la follia di trattare tutti i terroristi arabi palestinesi adolescenti come se fossero bambini innocenti. Ora abbiamo davanti agli occhi un altro esempio concreto di quali siano i pericoli di cui stiamo parlando.