Il presidente d'Israele Isaac Herzog si è recato di recente in visita ufficiale negli Emirati Arabi Uniti, consolidando la nuova era di pace dopo la firma degli storici Accordi di Abramo nel settembre 2020.
La tv di stato iraniana ha rivelato un nuovo missile di fabbricazione nazionale che ha una gittata di 1.450 chilometri, il che significa che potrebbe raggiungere Israele dall'Iran occidentale (il punto più vicino di Israele all'Iran è a circa 1.000 chilometri di distanza).
Non molto tempo dopo aver assunto il suo nuovo incarico a Washington, Gadeer Kamal Mreeh stava facendo una passeggiata con la sua famiglia nel Great Falls Park quando ha visto che il figlio più piccolo correva avanti su un tratto di sentiero un po’ pericoloso.
Gli storici di solito fanno risalire l'inizio dello sterminio della Shoà al giugno del 1941 quando le truppe tedesche invasero l'Unione Sovietica e iniziarono a identificare i civili ebrei, a metterli in fila e a fucilarli a migliaia.
Naomi Perlman, una 91enne sopravvissuta alla Shoà e residente ad Ashkelon, nel sud di Israele, è morta domenica a causa delle gravi ferite riportate lo scorso 10 maggio quando la sua casa venne colpita in pieno da un razzo di Hamas lanciato dalla striscia di Gaza.
No, Amnesty. Israele non pratica l'apartheid contro i palestinesi: non lo fa, come ridicolmente sostiene l’ultimo calunnioso rapporto di Amnesty, all’interno di Israele stesso; non lo fa nella striscia di Gaza gestita da Hamas; e nemmeno nella realtà profondamente problematica della Cisgiordania
Sono un arabo israeliano cresciuto a Nazareth e il recente rapporto di Amnesty International cerca di distorcere la mia identità. Il documento di oltre 200 pagine fa costantemente riferimento a un "apartheid" contro i "cittadini palestinesi d'Israele", senza fare distinzione tra arabi israeliani e palestinesi.
Amnesty International ha una lunga storia di accuse malevolmente false contro Israele e in passato ha già dovuto scusarsi per i fantasiosi tweet anti-israeliani postati dalla sua leader, Agnès Callamard
Il nuovo rapporto di Amnesty International che etichetta Israele come "apartheid", sia all'interno di Israele pre-67 che in Cisgiordania, non solo non contribuisce affatto alla costruzione della pace e alla soluzione del conflitto tra Israele e i palestinesi, ma anzi mina la possibilità che vengano utilmente affrontate alcune critiche che muove a specifiche azioni e politiche israeliane
Un rapporto di Amnesty International in uscita martedì etichetta Israele come uno stato di apartheid allo scopo di criminalizzare l'esistenza stessa dello stato come patria nazionale del popolo ebraico.