Dati diffusi lunedì scorso dalle Forze di Difesa israeliane lasciano pochi dubbi: il 2022 è stato uno dei periodi più impegnativi per l'esercito israeliano, negli ultimi 15 anni, in Giudea/Samaria
Le numerose riforme progettate dal governo israeliano entrante in aree come sicurezza, difesa, diplomazia e religione – alle quali, per quanto mi riguarda, non sono necessariamente contrario – creeranno difficoltà per le relazioni estere di Israele.
Sirhan Yousef, capo delle relazioni politiche di Fatah (il movimento che fa capo ad Abu Maszen), ha dichiarato alla tv iraniana in lingua araba Al-Alam che l'ala militare di Fatah, l'ala militare di Hamas, la Jihad Islamica Palestinese e il nuovo gruppo terrorista “Fossa dei leoni” sono tutti uniti nella determinazione di continuare l’attività militare contro Israele.
La Corte Suprema israeliana ha emesso, mercoledì scorso, una sentenza che conferma definitivamente l’accusa di diffamazione contro il sedicente documentario Jenin, Jenin, girato nel 2002 dal regista Mohammad Bakri, e ne vieta la proiezione in Israele
Il duplice attentato terroristico di mercoledì mattina a Gerusalemme ci ricorda chiaramente le sfide e le minacce concrete che Israele deve comunque affrontare, prima e dopo le elezioni.
Mercoledì mattina sono esplose due bombe a due fermate di autobus a Gerusalemme uccidendo il 16enne israelo-canadese Aryeh Shechopek. Altri 23 civili sono rimasti feriti, alcuni in modo grave.
Le recenti elezioni israeliane hanno visto diversi vincitori: da Benjamin Netanyahu, che è tornato alla carica di premier, fino al sorprendente risultato del partito Sionista Religioso e l'impressionante balzo compiuto da Shas.
Nella settimana che ha preceduto l'inizio della Coppa del Mondo in Qatar, 21 palestinesi sono morti nella striscia di Gaza a causa di un micidiale incendio scoppiato in un’abitazione durante un evento familiare.
Fu uno dei momenti più appassionanti della storia dello sport. Il viso stravolto dal dolore mentre si avviava all'ultimo giro della corsa di 5.000 metri delle Olimpiadi di Helsinki del 1952 dietro ad altri tre corridori, il cecoslovacco Emil Zatopek accelerò improvvisamente, superò uno a uno i tre avversari e vinse la medaglia d'oro.
Odeh Bisharat è un narratore di talento. Non c'è cuore che non tremi dopo aver letto il suo ricordo delle lacrime della nonna quando fu costretta a lasciare il villaggio di Ma'aloul nell'estate del 1948.