Dato che sono un elettore di centro, sostenitore di Yesh Atid sin dall'inizio, e ho intenzione di rimanere tale per il prossimo futuro, voglio cogliere l'occasione dell’analisi del voto per guardare dove abbiamo fallito.
I risultati finali delle elezioni del primo novembre hanno messo in risalto un dato sorprendente circa l'entità della sconfitta dei partiti del blocco anti-Netanyahu: il conteggio dei voti in cifra assoluta mostra che solo 30.293 elettori separano i due campi politici contrapposti.
Nei 500 giorni precedenti le elezioni, Israele aveva goduto di un trattamento leggermente meno ostile del solito da parte dei mass-media internazionali.
Israele è andato alle urne e in modo piuttosto insolito ha preso una decisione netta: Benjamin Netanyahu. Niente giudizio sospeso, questa volta; niente pareggio, niente diatribe infinite
È tornato, o almeno così pare. Se i risultati verranno confermati dallo spoglio definitivo e i colloqui di coalizione andranno come previsto, il più probabile prossimo primo ministro d’Israele è Benjamin Netanyahu, l'uomo che ha già ricoperto quel ruolo per 15 anni e tre mesi
Mentre volge al termine lo spoglio delle schede delle elezioni per la Knesset del primo novembre, tutti i segnali indicano una netta affermazione del leader dell'opposizione Benjamin Netanyahu e del suo blocco di partiti di destra, estrema destra e religiosi, un risultato che potrebbe porre fine allo stallo politico
Martedì 1 novembre Israele andrà alle urne per la quinta volta di in tre anni e sette mesi. Per mettere in prospettiva il fatto, dirò che mio figlio ha appena compiuto 22 anni e sarà la quinta volta che andrà a votare per l'elezione del parlamento.
Come ci si è arrivati? Ricapitoliamo. Lo scorso 20 giugno, l'allora primo ministro israeliano Naftali Bennett e l'attuale primo ministro Yair Lapid hanno annunciato, in una sensazionale dichiarazione in tv, che a causa di alcune cruciali defezioni erano costretti a porre fine, dopo solo un anno, al “governo del cambiamento”
Martedì prossimo gli israeliani si recheranno alle urne per la quinta volta dall’aprile 2019, nel tentativo di dare al paese un governo duraturo dopo anni di instabilità politica.