Sezione: Attualità

Sospendere le armi a Israele significa consegnare la vittoria a un gruppo di assassini e stupratori. È questo che vogliamo?

Israele non ha altra scelta che difendersi e cerca di ridurre al minimo le vittime mentre Hamas vuole aumentarle al massimo per mobilitare l'opinione pubblica internazionale contro Israele. E noi ci stiamo cascando

Di Boris Johnson

Se volete un esempio della voglia di morire della civiltà occidentale, vi cito l'attuale proposta avanzata da membri dell'establishment britannico di vietare la vendita di armi a Israele.

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Quel che Hamas, Sudafrica e i loro reggicoda dicono a Israele: il diritto internazionale vale per te, non per noi

Come mai l’ordine chiaro e netto della Corte Internazionale di Giustizia di rilasciare “immediatamente e senza condizioni” gli ostaggi è andato totalmente perso nel discorso pubblico?

Di Daniel Markind

Il 28 marzo la Corte Internazionale di Giustizia ha ampliato la sua sentenza del 26 gennaio 2024 che, tra le altre cose, affermava che esiste la possibilità che “almeno alcuni degli atti e delle omissioni che, secondo il Sudafrica, sono stati commessi da Israele a Gaza possano rientrare nelle clausole della Convenzione (sul genocidio)”.

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Tragica l’uccisione per errore degli operatori umanitari, ma accade a tutti i paesi in guerra. Ed è colpa di Hamas se c’è una guerra

È Hamas che ha attaccato Israele, è Hamas che impedisce la fine della guerra non liberando gli ostaggi e non deponendo le armi, sono i terroristi di Hamas che si spacciano spesso per giornalisti, autisti di ambulanza, operatori umanitari mettendo a rischio quelli veri

Editoriale del Jerusalem Post

L’uccisione non intenzionale di sette operatori umanitari dell’organizzazione World Central Kitchen, lunedì a Gaza, è stata una terribile tragedia. È una delle innumerevoli tragedie della guerra a Gaza, una guerra spietatamente scatenata dall’invasione di Israele da parte di Hamas il 7 ottobre

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Le cifre dimostrano che Israele è in guerra contro i terroristi, non contro la popolazione palestinese

Aiuti entrati a Gaza dall’inizio della guerra: 250mila tonnellate di cibo, 3,3 milioni di metri cubi d'acqua, 19.805 tonnellate di attrezzature mediche, 2.286.330 dosi di vaccino

Rispondendo martedì a un ricorso presentato alla Corte Suprema israeliana da varie organizzazioni per i diritti umani secondo le quali Israele non fornisce o addirittura impedisce la fornitura di aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, lo Stato d'Israele ha reso noti i dati relativi all'entità degli aiuti forniti dal 7 ottobre.

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Quando i numeri fanno la differenza

Non distinguere tra morti combattenti e morti non combattenti significa accettare, più o meno consapevolmente, la spietata visione del mondo di Hamas

Di Jolie Bain Pillsbury

Ultimamente faccio innervosire un po' più del solito i miei famigliari e conoscenti. Li interrompo bruscamente ogni volta che accennano ai “32.000 abitanti di Gaza uccisi nella guerra”. Ogni volta li interrompo e dico: “Non intendete distinguere tra combattenti e non combattenti?”

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Guai a ignorare altri 7 ottobre in preparazione

Abbiamo imparato a nostre spese che le micidiali aspirazioni dei nostri spietati nemici non sono pensate solo per i comizi in piazza, ma per il mondo reale

Di Ariel Kahana

Uno dei gravi difetti che abbiamo noi ebrei è la tendenza a concentrarci sulle controversie interne, mentre fuori infuria una tempesta mortale. E’ accaduto nell’anno 2023. Potrebbe benissimo accadere di nuovo anche in questi giorni.

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Quella piccola isola bianca nel mare delle persecuzioni anticristiane

La World Watch List 2024 di Open Doors conferma l’eccezione Israele (che tanti vorrebbero cancellare)

Sono oltre 365 milioni i cristiani nel mondo che subiscono persecuzioni per la loro fede, a vario titolo e con varie modalità. E' quanto emerge dalla World Watch List 2024, il rapporto che la onlus Open Doors International realizza ogni anno svolgendo ricerche sul campo grazie a numerose reti locali e coinvolgendo ricercatori, esperti e analisti.

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