Dopo l’orrendo massacro del 7 ottobre, i traumatizzati israeliani stanno facendo del loro meglio, a partire dai social network, per far capire al mondo il loro orrore. Vogliamo che il mondo sappia, vogliamo che il mondo si convinca, vogliamo che il mondo sia dalla nostra parte – una volta tanto.
Le Forze di Difesa israeliane hanno fatto irruzione, giovedì, in un quartiere militare dell'organizzazione terroristica Hamas nel cuore della città di Gaza, vicino all'ospedale Shifa che è il cuore delle attività operative e di intelligence di Hamas
Cosa ci facevano al confine fra Gaza e Israele, all’alba di quello che avrebbe dovuto essere un normale sabato mattina, quattro “giornalisti” locali che operano per grandi media internazionali come CNN, Reuters, New York Times e Associated Press?
Le Forze di Difesa Israeliane hanno diffuso giovedì dei dati sulle attività militari dall'inizio della guerra scoppiata con la carneficina perpetrata in Israele dai terroristi Hamas il 7 ottobre.
Tra gli innumerevoli abusi dei diritti umani e le flagranti violazioni del diritto internazionale perpetrate da Hamas, una delle più eclatanti è il cinico uso di strutture, veicoli e personale medico per scopi militari.
Un video caricato qualche giorno fa sui social network da un battaglione arabo beduino delle Forze di Difesa israeliane diretto verso la striscia di Gaza è diventato rapidamente virale, raccogliendo decine di migliaia di visualizzazioni in poche ore.
Israele ha raggiunto la pace con 6 stati precedentemente nemici: l'Egitto (nel 1979), la Giordania (1994) e quattro paesi arabi attraverso gli Accordi di Abramo (2020).
Da settimane, decine di migliaia di manifestanti sfilano per le strade delle città d'Europa e d'America sventolando bandiere palestinesi e gridando slogan per l’annientamento dello stato ebraico e degli ebrei come “Israele in pattumiera”, “Palestina dal fiume al mare”.
C’è corteo e corteo. Da un lato si moltiplicano le nauseanti manifestazioni di chi si compiace della macelleria anti-ebraica del 7 ottobre e inneggia all’annientamento dello stato ebraico e degli ebrei gridando “Israele in pattumiera", "Palestina dal fiume al mare”.