La Moschea di al-Aqsa non è in pericolo. Perlomeno, non corre alcun pericolo da parte di Israele. Ogni persona ragionevole – in Israele, nella regione e nel mondo – lo capisce perfettamente.
“Considero con la massima severità le dichiarazioni di chi accusa Israele per le violenze dirette contro Israele” e di chi “incoraggia l'uso della violenza contro i cittadini dello stato d’Israele”. Lo ha affermato lunedì il primo ministro israeliano Naftali Bennett
Le forze di sicurezza israeliane sono ancora una volta impegnate nell’azione di contrasto al terrorismo, con una serie di operazioni contro-offensive 24 ore su 24 nei villaggi e nelle città di Cisgiordania.
Il parlamentare arabo israeliano Ayman Odeh, capo della Lista Congiunta, ha suscitato indignazione domenica quando ha esortato gli arabi in servizio nelle forze di sicurezza israeliane a deporre le armi e dimettersi.
La top model americana-palestinese Gigi Hadid, celebre per le sue prese di posizione anti-israeliane, è stata subissata di critiche e accuse da utenti dei social network dopo che sabato scorso ha pubblicato una "storia" su Instagram in cui denunciava l'attentato terroristico che ha causato la morte di tre civili israeliani in Via Dizengoff a Tel Aviv.
Nonostante l'attentato a Tel Aviv della scorsa settimana e la segnalazione di altri piani terroristici in corso, Israele continua a perseguire nei confronti dei palestinesi una difficile politica che mira ad agire in modo mirato e differenziato.
Israele ha subìto un'ondata di attacchi terroristici che ha causato la morte di undici innocenti [ad oggi 14 ndr], ed è diventato dolorosamente evidente che questi attentati prendono di mira tutti gli israeliani, ebrei e non ebrei.