Mosab Hassan Yousef, nato nel 1978 a Ramallah, figlio di un importante capo di Hamas, autore nel 2010 dell’autobiografia Figlio di Hamas, in questa intervista tv lancia il suo appello: A Hamas non importa nulla dei palestinesi
Trattenere in prigionia civili innocenti deportati a Gaza come ostaggi – compresi bambini separati dai genitori, ma anche anziani, feriti, malati – e usarli come scudi umani, minacciando di torturarli e ucciderli, è una delle cose più abiette, criminali e disumane che si possano fare.
Nella striscia di Gaza non c'è una crisi umanitaria. Lo ha detto sabato un alto funzionario della difesa israeliana, dopo che 20 camion carichi di aiuti umanitari hanno consegnato il carico attraverso il valico di Rafah al confine con l’Egitto.
C’è voluta un'orrenda carneficina come quella perpetrata e ostentata dai terroristi palestinesi il 7 ottobre perché iniziasse finalmente a farsi strada in Occidente, perlomeno in alcuni ambienti, la consapevolezza che, a fronte di un nemico come Hamas votato alla distruzione fisica dello stato ebraico e dei suoi abitati, ha poco senso continuare a predicare agli israeliani che col dialogo e le concessioni otterrebbero pace e sicurezza.
Nei giorni scorsi Dunia Abu Rahma, una 22enne studentessa palestinese di Gaza, è stata intervistata sia dalla CNN che da NBC News dove ha efficacemente impersonato la parte della ragazza che desidera solo “una vita normale” e “vivere in pace”.
Israele è cambiato per sempre la mattina di Shabbat (sabato) 7 ottobre, quando all'alba migliaia di terroristi provenienti da Gaza hanno fatto irruzione attraverso il confine attaccando e massacrando le comunità israeliane.
Il 7 ottobre 2023 dovrà essere registrato negli annali della storia come pochi altri eventi che hanno scosso le fondamenta del mondo libero, come l’attacco a Pearl Harbor o l’11 settembre: un giorno che vivrà nell'infamia.
Dopo aver indagato per alcune ore, Israele ha affermato che la tragica esplosione nell'ospedale di Gaza è stata provocata da un razzo difettoso della Jihad Islamica Palestinese.
Al diradarsi della nebbia di guerra, o meglio della pesante coltre di disinformazione di Hamas, appare ormai chiaro che a Gaza non è stato colpito un ospedale ma un parcheggio dell’ospedale, che il bilancio delle vittime è probabilmente nell’ordine delle decine e non delle centinaia, e che colpevole non è l’esercito israeliano ma un razzo difettoso lanciato dalla Jihad Islamica Palestinese.