Le Forze di Difesa israeliane hanno diffuso la registrazione di una telefonata intercettata tra due agenti di Hamas che discutono del fallito razzo della Jihad Islamica Palestinese caduto sull'ospedale di Gaza.
L’Autorità Palestinese premierà con più di 2,7 milioni di dollari le famiglie dei terroristi di Hamas che sono morti perpetrando l’orrenda carneficina di civili del 7 ottobre nelle comunità israeliane presso il confine con Gaza. Lo ha reso noto martedì la ong Palestine Media Watch.
È difficile, dopo il massacro del 7 ottobre, considerare con freddezza la strategia e il pensiero palestinese. Non c’è israeliano che non sia toccato, nessuno che non abbia dei famigliari o degli amici che stanno cercando di riprendersi dall’aggressione di Hamas, nessuno, compreso chi scrive, che non sia sopraffatto dall’ansia per parenti o vicini che ora sono chiamati alla guerra.
Sì, Hamas ci ha colti di sorpresa, sia tatticamente che strategicamente. Ma la sua vittoria inizia e finisce qui, perché qui iniziano i suoi fallimenti: fallimenti nel capire la guerra, nel capire Israele, nel capire gli ebrei e nel capire il mondo.
Mia madre è stata rapita da terroristi di Hamas, insieme a mio padre, mia sorella, il marito di lei e le due bambine, Naveh e Yahel (Yula), due mie zie, mio zio e mia cugina. Dieci persone. La mia famiglia. Voglio parlarvi di Shoshan, mia madre, il mio eroe. Mia madre è un’esperta d’agricoltura famosa […]
Di Marco Paganoni (con Angelica Edna Livne Calò, Lucy Aharish)
Riflettendo (si fa per dire) sulla reazione di Israele alla carneficina nazi-islamista perpetrata il 7 ottobre dai terroristi palestinesi di Hamas in perfetto stile Isis e Boko Haram, l’editorialista della redazione digitale del Corriere della Sera che ha curato la rubrica “Il punto” di mercoledì mattina è stato a suo modo esplicito e istruttivo.
Ormai conoscete tutti i fatti fondamentali: più di millecinquecento terroristi palestinesi di Hamas hanno invaso Israele da Gaza. Hanno massacrato i gli agricoltori nei loro kibbutz, trucidato gli adolescenti che partecipavano a un concerto all'aperto, profanato i corpi di donne violentate e uccise, rapito e deportato bambini e anziani dalle loro case.
Il video-blogger e influencer arabo israeliano Nuseir Yassin, noto ai suoi milioni di follower come fondatore della popolare comunità online “Nas Daily”, ha dichiarato lunedì alla sua comunità il proprio sostegno a Israele dopo l’attacco terroristico da Gaza. Yassin ha spiegato che, benché precedentemente si identificasse come “palestinese-israeliano”, ora si considera innanzitutto israeliano. “Non voglio […]