Israele si sta preparando per il giorno in cui verrà varato il nuovo accordo sul nucleare iraniano che, a quanto pare, sarà "più breve e più debole" dell'accordo precedente e, alla sua scadenza, consentirà a Teheran di costruire grandi quantità di centrifughe avanzate.
Yitzhak Rabin è stato uno dei più grandi leader d'Israele. La sinistra lo ha idolatrato come un pacifista. La destra, dopo Oslo, lo ha demonizzato come un traditore. Nessuna delle due sembra prestare molta attenzione alle parole dello stesso Rabin
Un editoriale pubblicato a fine gennaio sul quotidiano kuwaitiano Arab Times esorta gli stati del Golfo a normalizzare i rapporti con Israele, chiedendosi perché continuare a sostenere i palestinesi nonostante il fatto che i palestinesi abbiano ripetutamente insultato gli stati del Golfo.
I rappresentanti di Amnesty e i loro apologeti sanno benissimo – e ammettono – che le politiche d’Israele, dentro e fuori il paese, non hanno nulla a che vedere con il regime di apartheid sudafricano, e che è ridicolo anche solo pensarlo.
Il presidente d'Israele Isaac Herzog si è recato di recente in visita ufficiale negli Emirati Arabi Uniti, consolidando la nuova era di pace dopo la firma degli storici Accordi di Abramo nel settembre 2020.
La tv di stato iraniana ha rivelato un nuovo missile di fabbricazione nazionale che ha una gittata di 1.450 chilometri, il che significa che potrebbe raggiungere Israele dall'Iran occidentale (il punto più vicino di Israele all'Iran è a circa 1.000 chilometri di distanza).
Non molto tempo dopo aver assunto il suo nuovo incarico a Washington, Gadeer Kamal Mreeh stava facendo una passeggiata con la sua famiglia nel Great Falls Park quando ha visto che il figlio più piccolo correva avanti su un tratto di sentiero un po’ pericoloso.
Gli storici di solito fanno risalire l'inizio dello sterminio della Shoà al giugno del 1941 quando le truppe tedesche invasero l'Unione Sovietica e iniziarono a identificare i civili ebrei, a metterli in fila e a fucilarli a migliaia.