“Giosuè combatté a Gerico e le mura caddero giù”, come recita la famosissima canzone che rievoca il racconto biblico. Ora i muri potrebbero tornare in piedi, se non per gli antichi israeliti almeno per gli israeliani di oggi.
Indipendentemente dall'opinione che si può avere sulla riforma giudiziaria israeliana, è fondamentale comprendere il ruolo che svolge la Corte Suprema nel salvaguardare i cittadini israeliani da minacce giudiziarie straniere.
Ogni estate i campi estivi organizzati dall'Autorità Palestinese si dedicano attivamente a imprimere nei bambini e ragazzi palestinesi messaggi di odio e intolleranza verso Israele.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha sventolato un visionario ramoscello d'ulivo, con il suo discorso di domenica scorsa circa una ferrovia in Medio Oriente da Gerusalemme a Riad.
Sabato sera, per la 30esima settimana consecutiva (ma per la prima volta dopo l’approvazione del primo provvedimento della riforma giudiziaria-istituzionale promossa dalla coalizione), si sono svolte grandi manifestazioni di massa in tutto il paese contro il progetto del governo di sottomettere la magistratura al potere politico.
In un sermone tenuto venerdì 14 luglio a Ramallah, Mahmoud Habbash, consigliere del presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen per gli affari religiosi, ha affermato: siamo noi i più grandi difensori dei diritti umani
Da gennaio Israele è travolto da un dramma convulso. Nei giorni scorsi la situazione ha raggiunto l'apice e il paese si sta incamminando su una china spaventosa verso una distopia orwelliana.