Il massacro di Hamas del 7 ottobre non è mai avvenuto. E se è avvenuto è stata un’azione giustificata, persino ripetibile. Quanto agli ebrei, è gravissimo che attacchino i civili e massacrino i bambini palestinesi. Queste e altre affermazioni non sono «soltanto» manifestazioni di un antisemitismo di ritorno sull’onda della crisi in Medio Oriente
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato giovedì al governo (e ai media venerdì mattina) i suoi principi per il “dopo Hamas” a Gaza. Secondo l'ufficio del primo ministro, si tratta di un "documento di principi che riflette un ampio consenso pubblico sugli obiettivi della guerra e l'alternativa civile al governo [attuale] dell'organizzazione terroristica nella striscia di Gaza".
Mentre la guerra con Hamas si protrae, le persone in tutto il mondo sono bombardate quotidianamente da immagini delle sofferenze a Gaza per le quali viene incolpato Israele, e non Hamas. Stanno perdendo il filo.
La natura "deliberata e sistematica" dei “sadici crimini sessuali” commessi durante l’invasione capeggiata da Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre è documentata in un ampio rapporto, pubblicato mercoledì dall’Associazione dei Centri anti-stupro in Israele.
"Vedere quel video ci ha strappato il cuore". Lo ha detto Ofri Bibas-Levy, sorella dell'ostaggio Yarden Bibas, 34 anni, cognata di Shiri Bibas, 32 anni, e zia dei loro figli Ariel, di 4 anni, e Kfir, che ha compiuto un anno in prigiona.
Una nuova spinta per un immediato cessate il fuoco a Gaza sta prendendo forza alle Nazioni Unite e in altri forum. Ma è essenziale che il cessate il fuoco non abbia luogo finché non saranno restituiti tutti gli ostaggi e Hamas non sarà sconfitta.
Non biasimo nessun sionista o alleato di Israele per aver abbracciato la soluzione a due stati, come ho fatto anch’io per molti anni. Nessun altro piano di pace potrebbe conciliare così perfettamente interessi personali e nobili principi.
(…) Perché nessuno chiede il cessate il fuoco a Hamas?
Strano, davvero curioso. Hanno sparato 14.000 missili dal 7 ottobre, mentre minacciavano di ripetere il pogrom.
Ogni morte civile è una tragedia. Qualunque altro paese che avesse subito il genere e l’enormità delle atrocità perpetrate contro Israele, con ogni probabilità avrebbe risposto con una forza molto maggiore e avrebbe inflitto un numero molto maggiore di vittime civili.