Sezione: Attualità

Gioventù bruciata (dalla disinformazione): come l’antisemitismo dilaga nelle banlieue

Generazioni in balìa di una propaganda capillare perpetrata dai social, da agitatori di professione, predicatori non controllati né allontanati, dall’ambiente familiare che riceve quotidianamente informazioni di parte

di Massimo Nava

Il massacro di Hamas del 7 ottobre non è mai avvenuto. E se è avvenuto è stata un’azione giustificata, persino ripetibile. Quanto agli ebrei, è gravissimo che attacchino i civili e massacrino i bambini palestinesi. Queste e altre affermazioni non sono «soltanto» manifestazioni di un antisemitismo di ritorno sull’onda della crisi in Medio Oriente

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Il dopo-Hamas secondo Netanyahu

Gaza smilitarizzata e de-radicalizzata, governata da amministratori locali con un saldo controllo israeliano sulla sicurezza, in attesa dei futuri negoziati diretti per una sistemazione definitiva senza diktat internazionali

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato giovedì al governo (e ai media venerdì mattina) i suoi principi per il “dopo Hamas” a Gaza. Secondo l'ufficio del primo ministro, si tratta di un "documento di principi che riflette un ampio consenso pubblico sugli obiettivi della guerra e l'alternativa civile al governo [attuale] dell'organizzazione terroristica nella striscia di Gaza".

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Dopo il 7 ottobre, è tempo di pensare nuove soluzioni per il conflitto israelo-palestinese

Qualcuno crede davvero che, una volta creato lo stato palestinese accanto a Israele, Iran e Hezbollah e jihadisti vari rinuncerebbero al proposito di annientare lo stato ebraico?

Editoriale del Jerusalem Post

Mentre la guerra con Hamas si protrae, le persone in tutto il mondo sono bombardate quotidianamente da immagini delle sofferenze a Gaza per le quali viene incolpato Israele, e non Hamas. Stanno perdendo il filo.

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Pura disumanità

I parenti dei bambini Bibas deportati a Gaza come ostaggi: “Il rapimento di bambini è una malvagità talmente inimmaginabile che ingenuamente pensavamo che il mondo non avrebbe permesso che durasse così a lungo”

"Vedere quel video ci ha strappato il cuore". Lo ha detto Ofri Bibas-Levy, sorella dell'ostaggio Yarden Bibas, 34 anni, cognata di Shiri Bibas, 32 anni, e zia dei loro figli Ariel, di 4 anni, e Kfir, che ha compiuto un anno in prigiona.

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Nessun cessate il fuoco senza il rilascio di tutti gli ostaggi e la sconfitta di Hamas

È importante capire il gioco di Hamas che spinge gli abitanti a rimanere a Rafah come scudi umani e mobilita propagandisti e alleati per bloccare l’attacco israeliano alla sua ultima roccaforte

Editoriale del Jerusalem Post

Una nuova spinta per un immediato cessate il fuoco a Gaza sta prendendo forza alle Nazioni Unite e in altri forum. Ma è essenziale che il cessate il fuoco non abbia luogo finché non saranno restituiti tutti gli ostaggi e Hamas non sarà sconfitta.

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Spiacenti, ma allo stato attuale non esiste una soluzione a due stati

Era bello credere che fosse possibile un accordo di pacifica spartizione del paese con il nazionalismo palestinese, ma dopo il 7 ottobre gli israeliani (non solo Netanyahu) non possono permettersi di cadere in un nuovo inganno

Di Gadi Taub

Non biasimo nessun sionista o alleato di Israele per aver abbracciato la soluzione a due stati, come ho fatto anch’io per molti anni. Nessun altro piano di pace potrebbe conciliare così perfettamente interessi personali e nobili principi.

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Come mai nessuno chiede il cessate il fuoco a Hamas?

Ce ne sarebbero di motivi perché l’Onu, Amnesty e i bravi ragazzi d’Occidente chiedessero a Hamas (non a Israele) di arrendersi, uscire dai tunnel con le mani alzate e consegnare gli ostaggi

Da un articolo di Giuliano Ferrara

(…) Perché nessuno chiede il cessate il fuoco a Hamas? Strano, davvero curioso. Hanno sparato 14.000 missili dal 7 ottobre, mentre minacciavano di ripetere il pogrom.

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L’accusa di bombardamenti “indiscriminati” è davvero “over the top”

Condannare come “esagerata” e persino “disumanizzante” una condotta di guerra che andrebbe piuttosto portata a esempio nel resto del mondo è esattamente l’obiettivo che perseguono i terroristi di Hamas

Di Michael Oren

Ogni morte civile è una tragedia. Qualunque altro paese che avesse subito il genere e l’enormità delle atrocità perpetrate contro Israele, con ogni probabilità avrebbe risposto con una forza molto maggiore e avrebbe inflitto un numero molto maggiore di vittime civili.

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