Il quotidiano ufficiale dell'Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida ha pubblicato lo scorso 26 gennaio un editoriale in cui sostiene che il sionismo è un progetto coloniale occidentale ideato per liberare l'Europa dagli ebrei e annientare il nazionalismo panarabo.
All'inizio del 2008 la posizione di Israele nella comunità internazionale era assai difficile. Dopo la seconda intifada (l’intifada delle stragi suicide) e la seconda guerra in Libano (contro Hezbollah), la propaganda araba era riuscita a creare grossi problemi d'immagine per Israele, specialmente in Europa.
Il New Israel Fund, insieme a una serie di altre organizzazioni "progressiste" degli Stati Uniti (tra cui J Street, Americans for Peace Now, Habonim Dror North America e Hashomer Hatzair World Movement) che compongono il Progressive Israel Network, ha messo insieme una petizione in vista dell'ingresso di Joe Biden alla Casa Bianca.
È difficile criticare il rapporto che esiste tra Israele e la sua popolazione haredi (ultra-ortodossa) senza rischiare di scivolare nel razzismo o persino in qualche forma di antisemitismo.
Una volta non costava nulla. I servizi segreti dello zar Nicola II non sono mai stati citato in giudizio per aver concepito la favola dei Protocolli dei Savi di Sion circa un complotto ebraico per conquistare il mondo.
La Giornata Internazionale della Memoria della Shoà è stata commemorata insieme, questa settimana, da giovani esponenti israeliani e di paesi arabi e del Golfo nel primo evento di questo genere mai organizzato in Medio Oriente.
Stando a varie notizie di stampa, Israele sta preparando uno sforzo a tutto campo per discutere con la nuova amministrazione americana le minacce provenienti dall'Iran.
Il conflitto arabo contro Israele è stato costruito su un'enorme menzogna, cioè sull'affermazione che gli ebrei non hanno alcun diritto all'autodeterminazione in Palestina (o Terra d’Israele).
In un'intervista martedì scorso al programma di news Democracy Now!, la congressista palestinese-americana Rashida Tlaib ha definito Israele uno "stato razzista" e da “apartheid” perché, a suo dire, negherebbe ai palestinesi l'accesso a cure e vaccini contro il coronavirus.