Innovare grafica e contenuti per fare di israele.net uno strumento sempre più agile, utile e aggiornato, con particolare attenzione agli interessi e alle richieste del pubblico più giovane. Con questo obiettivo l’Associazione israele.net-Notizie e Stampa, editore sin dal 2000 del sito www.israele.net, ha lanciato nei mesi scorsi un programma di rinnovamento generale
Per una volta dobbiamo dare atto alla stampa che è stata corretta. Correttamente, infatti, tutta la stampa NON ha riportato il discorso all’Onu che Abu Mazen effettivamente NON ha fatto. In quel discorso il presidente dell’Autorità Palestinese avrebbe potuto dire, più o meno: Egregi signori, oggi vi chiediamo di riconoscerci come stato di Palestina anche […]
Mai usare il termine “Israele”, ma sempre e solo locuzioni come “il colonialismo israeliano”. Usare “Israele” senza aggettivi, infatti, è dannoso perché dà l’idea che Israele sia “uno stato naturale” la cui esistenza sarebbe ovvia e scontata come quella di tutti gli altri: significa accettare che “la natura dell’impresa sionista sia quella dell’autodeterminazione e indipendenza […]
Sulle prime abbiamo pensato a un lapsus. Quando, nell’evocare la tragedia dei tre bambini assassinati lunedì nella scuola ebraica di Tolosa, l’alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea Catherine Ashton ha voluto ricordare “ciò che è accaduto in Norvegia l’anno scorso, ciò che sta accadendo in Siria e ciò che vediamo accadere nella striscia di […]
All’indomani dello scambio Shalit/detenuti palestinesi – ci dicono – alcuni ascoltatori hanno telefonato a “Radio Anch’io” (RadioUno, 19.10.11) esprimendo indignazione per la sproporzione del baratto: “Questi – hanno tuonato – sono peggio dei nazisti, che facevano uno a dieci, mentre qui fanno uno a mille”. Cerco di capire: i nazisti i dieci (innocenti) li ammazzavano […]
Rispondendo (sul Corriere della Sera del 20.10.11) a uno sprovveduto lettore (che spera addirittura che lo scambio Shalit/terroristi possa “disincentivare ulteriori rapimenti e incarcerazioni”, quando tutti capiscono che semmai è vero il contrario), Sergio Romano sottoscrive pienamente l’equiparazione fra il soldato israeliano usato come ostaggio e i detenuti palestinesi processati e condannati per reati penali […]
Bentornato a casa, Gilad. Gli israeliani possono dirlo a testa alta, tanto alto è il prezzo che hanno accettato di pagare per salvargli la vita. Israele è abituato a queste laceranti circostanze, ben rappresentate ogni anno dal repentino e commovente passaggio dalla mestizia di Yom Hazikaron (la giornata dei caduti) alla gioia di Yom Hatzmaut […]
Si sa, in cauda venenum: il veleno infilato alla fine di un articolo è quello che resterà, e farà opinione. Per questo, alla fine del suo pezzo sul Rapporto Goldstone (Corriere della Sera, 22.04.11) Sergio Romano scrive che “la guerra di Gaza fece più di 1.400 vittime nel campo palestinese e 13 in quello israeliano: […]
“Nei paesi attualmente antisemiti mi si darà ragione; negli altri, dove gli ebrei per il momento si trovano bene, probabilmente i miei compagni di stirpe impugneranno nella maniera più violenta le mie affermazioni: essi mi crederanno solo quando la caccia all’ebreo tornerà a visitarli. E quanto più a lungo l’antisemitismo si fa attendere, tanto più […]
Se gli israeliani stanno “sbocconcellando la pizza” mentre si discute di come dividerla (così Sergio Romano sul Corriere della Sera, 10.5.10, a proposito di insediamenti e negoziato), allora i palestinesi dovrebbero avere una gran fretta di arrivare al più presto a un accordo: solo in questo modo, infatti, potrebbero fissare una volta per tutte i […]
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