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Palestinesi armati hanno nuovamente attaccato, mercoledì sera, un gruppo di più di mille pellegrini ebrei in visita alla Tomba di Giuseppe, a Nablus. I soldati delle Forze di Difesa israeliane che scortavano il gruppo hanno risposto al fuoco e nel violento scambio di colpi è morto un attaccante palestinese.

Il ministro della difesa, Benny Gantz, ha deciso che Israele tratterrà il corpo di Nasser Abu Hamid (capo terrorista morto di cancro martedì mentre scontava l’ergastolo per omicidi plurimi) nel quadro delle trattative per ottenere la restituzione di due civili israeliani e i corpi di due soldati israeliani tenuti da anni in ostaggi da Hamas a Gaza. Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha definito la decisione di Israele “una violazione delle leggi e delle norme internazionali e di tutti gli standard sui diritti umani”, senza fare nessun riferimento al fatto che Hamas trattiene a Gaza i civili israeliani (con problemi mentali) Avera Mengistu e Hisham al-Sayed e le salme del tenente Hadar Goldin e del sergente maggiore Oron Shaul caduti combattendo i terroristi nel 2014. Mercoledì, i famigliari degli ostaggi trattenuti a Gaza da Hamas sono stati ricevuti da papa Francesco in Vaticano.

Papa Francesco con i famigliari degli ostaggi israeliani trattenuti da anni a Gaza dai terroristi Hamas (clicca per ingrandire)

Il terrorista palestinese Nasser Abu Hamid, 51 anni, uno dei fondatori delle Brigate Martiri di al-Aqsa (Fatah), uno di coloro che parteciparono al linciaggio di Ramallah dell’ottobre 2000 nonché responsabile dell’assassinio di almeno sette israeliani, è morto di cancro martedì mattina in un centro medico carcerario israeliano. Già condannato all’ergastolo per assassinio nel 1990, venne successivamente scarcerato in base a un accordo con l’Autorità Palestinese. Nel 2002 venne nuovamente arrestato e condannato all’ergastolo per aver condotto e organizzato una serie di ulteriori attentati mortali. Il Comitato palestinese per detenuti ed ex detenuti accusa Israele di “deliberata negligenza medica”, un’accusa che viene sempre avanzata quando un detenuto palestinese muore di malattia durante o poco dopo la detenzione. Le autorità carcerarie israeliane smentiscono seccamente, dicendo che il detenuto “è stato trattato con professionalità e in conformità con tutte le procedure mediche”. La madre di Abu Hamid ha affermato che “essere martire era l’ambizione di tutta la vita di Nasser”. Il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha definito Abu Hamid “un eroe” e ha indicato la madre e la famiglia come “un modello di sacrificio”. Secondo palwatch.org, nel corso degli anni Abu Hamid è stato remunerato dall’Autorità Palestinese con un totale di 405.000 dollari (12.270 $ al mese), mentre l’intera famiglia (con altri suoi fratelli all’ergastolo per attentati mortali) ha ricevuto vitalizi e sovvenzioni mensili per un totale, fino al mese scorso, di 1.665.924 dollari.

Nelle foto, cittadini israeliani assassinati a Gerusalemme, Tel Aviv e in Samaria in attacchi terroristici organizzati da quello che Abu Mazen martedì ha definito “l’eroico martire, prigioniero e comandante Nasser Abu Hamid” (clicca per ingrandire)

Shmuel Rabinovitch, rabbino in carica per il Muro Occidentale (“del pianto”), ha stigmatizzato venerdì scorso i diplomatici di quattro paesi delle Nazioni Unite che si sono rifiutati di visitare il luogo sacro ebraico. Una settimana fa gli ambasciatori di Italia, Romania, Slovenia e Moldavia si sono ritirati da una visita di gruppo al Muro Occidentale dopo che l’Unione Europea aveva ingiunto ai rappresentanti degli stati membri di non partecipare a nessun tour ospitato da Israele a Gerusalemme est (la Moldavia non è membro dell’UE, ma è candidato all’adesione). I rappresentanti di altri sette paesi (Thailandia, Costa Rica, Belize, Serbia, Georgia, Haiti e Sierra Leone) hanno invece partecipato alla visita come previsto. “È con estremo sgomento che ho saputo della vostra decisione di non partecipare al tour ufficiale al Muro Occidentale offerto dallo stato d’Israele agli ambasciatori – ha scritto Rabinovitch in una lettera aperta – La nazione ebraica non ha bisogno dell’approvazione di nessuno per il suo legame eterno con Gerusalemme e il Muro Occidentale: un legame antico di migliaia di anni che viene confermato ogni giorno da straordinari ritrovamenti archeologici: se vi foste uniti al tour, li avreste visti di persona”.

I capi di Hamas e Jihad Islamica Palestinese esortano a intensificare gli attacchi armati contro Israele, specialmente in Cisgiordania. Lo ha riferito domenica Khaled Abu Toameh sul Jerusalem Post spiegando che l’appello è stato fatto durante un incontro sabato sera a Beirut tra Saleh al-Arouri, vicepresidente del Politburo di Hamas, e il segretario generale della Jihad Islamica Palestinese, Ziyad al-Nakhaleh, a cui hanno partecipato diversi altri rappresentanti dei due gruppi islamisti sostenuti dall’Iran. Domenica, rivolgendosi ai palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme, il portavoce di Izzadin al-Qassam (ala militare di Hamas), Abu Obeida, ha esortato a “continuare a intensificare la resistenza in tutte le sue forme” (il termine usato da Hamas e Jihad Islamica per riferirsi all’uso della violenza e ogni possibile attentato terroristico Israele).

La Foundation for Defense of Democracies con sede a Washongton ha lanciato una mappa interattiva che tiene traccia dei vari incidenti di sicurezza in corso da marzo in Cisgiordania e Israele. Il sito, affermano gli autori, registrerà e fornirà informazioni accurate e imparziali sulle operazioni anti-terrorismo avviate a marzo dalle Forze di Difesa israeliane a seguito di un’ondata di attentati terroristici, sugli scontri conseguenti e sugli attacchi palestinesi contro israeliani, con l’obiettivo di fornire un quadro completo degli eventi.

Israele ha espulso domenica l’avvocato franco-palestinese Salah Hamouri, accusato di reati contro la sicurezza. Hamouri è stato scortato all’aeroporto dove si è imbarcato su un volo per la Francia. Residente di Gerusalemme est di padre palestinese e madre francese, Hamouri è accusato di essere membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, riconosciuto come gruppo terroristico, e di operare per Addameer, una delle ong palestinesi bandite da Israele per i loro stretti legami con gruppi terroristici. Nel 2005, Hamouri venne arrestato con l’accusa d’aver partecipato a un piano per assassinare l’allora rabbino capo sefardita israeliano Ovadia Yosef. Nel 2011 venne scarcerato nel quadro del ricatto di Hamas per la liberazione dell’ostaggio Gilad Schalit.

Una rara moneta da mezzo siclo risalente alla Grande Rivolta ebraica dal 66-70 e.v (periodo del Secondo Tempio) è stata scoperta da archeologi dell’Università di Gerusalemme negli scavi dell’Ophel (cittadella) a sud del Monte del Tempio. Nello strato relativo alla sua distruzione sono state trovate decine di monete ebraiche del periodo della Grande Rivolta, la maggior parte delle quali in bronzo. Ma questa è solo la terza moneta in argento finora trovata negli scavi a Gerusalemme. Le monete in argento erano le uniche nei tempi antichi a portare il titolo di shekel, “siclo” (il termine oggi utilizzato per le monete israeliane). Durante la Grande Rivolta contro Roma, gli ebrei di Gerusalemme coniarono monete di bronzo e d’argento da uno, mezzo o un quarto di siclo. Per tutta l’epoca romana, l’autorità di produrre monete d’argento era riservata esclusivamente all’imperatore. Durante la rivolta il conio delle monete, specialmente quelle d’argento, costituì una affermazione politica di liberazione nazionale da parte dei ribelli ebrei. Prima di allora, nessuna moneta d’argento era stata coniata dagli ebrei, nemmeno durante il regno di re Erode il Grande.

La moneta da mezzo shekel (siclo) risalente al 69/70 e.v., terzo anno della Grande Rivolta ebraica contro Roma (clicca per ingrandire)

La rappresentante permanente degli Stati Uniti presso il Consiglio Onu per i diritti umani delle Nazioni Unite ha condannato i commenti antisemiti fatti tempo fa sui social network dalla Relatrice speciale del Consiglio per i Territori palestinesi, Francesca Albanese, rivelati mercoledì da Times of Israel. Fra gli altri commenti riportati (sostegno del terrorismo e paragoni fra Israele e nazisti), nel 2014 Francesca Albanese affermava che “la lobby ebraica” ha “soggiogato” gli Stati Uniti e mass-media come la BBC. “Siamo sconvolti – ha detto l’ambasciatrice Usa Michèle Taylor – I riferimenti alla ‘lobby ebraica’ sono un noto e annoso cliché antisemita: si tratta di un linguaggio oltraggioso, inappropriato, aggressivo e che degrada il valore delle Nazioni Unite”. Times of Israel sottolinea che nella sua candidatura alla carica di Relatore speciale, Francesca Albanese ha dichiarato che non vi era “alcun motivo, attuale o passato, che potesse mettere in discussione” la sua autorevolezza morale o credibilità, e di non avere “alcun punto di vista o opinione che possa pregiudicare il modo” in cui avrebbe condotto indagini.

Le Forze di Difesa israeliane hanno rivelato mercoledì foto aeree di tre siti di lancio di razzi di Hamas e Jihad Islamica situati a ridosso di scuole nella striscia di Gaza. Si tratta delle scuole Mo’ath Bin Jabal (utilizzata dall’Unrwa come rifugio durante emergenze), Khalil Al Nobani e Al-Furqan, per un totale di oltre 1.000 alunni della città di Gaza. “Ecco come Hamas sfrutta le scuole per i suoi scopi terroristici usando deliberatamente i bambini come scudi umani”, affermano le Forze di Difesa israeliane in una nota.

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