Sezione: News

Riconoscere uno stato palestinese adesso, dopo la guerra scatenata da Hamas il 7 ottobre, sarebbe “politica di corto respiro nella sua forma peggiore”. Lo ha scritto venerdì su X il ministro israeliano senza portafoglio Gideon Sa’ar. Che ha aggiunto: “Significa dire ai palestinesi: uccidete quanti più ebrei possibile, stuprate le loro donne, prendete ostaggi e sarete ricompensati con uno stato. Uno stato che senza dubbio porterà avanti la lotta armata contro Israele”.

Soldati dalla 99esima Divisione delle Forze di Difesa israeliane hanno fatto irruzione in una struttura nella striscia di Gaza centrale dove erano stipati circa 28.000 dollari in valuta israeliana e documenti che descrivono in dettaglio i metodi usati da Hamas per trasferire denaro. L’operazione ha portato alla luce prove che indicano che gran parte del traffico illecito è avvenuto tra il 2 e il 5 ottobre, pochi giorni prima dell’attacco in Israele del 7 ottobre. Inoltre, la documentazione rivela siti di produzione di razzi nell’area di Nuseirat, dove Hamas aveva riconvertito macchinari civili per attività terroristiche.

Non solo Israele. Durante un incontro mercoledì con i riservisti della Brigata Yiftah, è stato presentato al presidente d’Israele Isaac Herzog un poster trovato a in Shejaia, nella striscia di Gaza, che mostra la Torre Eiffel trasformata in minareto, con una didascalia che afferma che Hamas raggiungerà ogni edificio e ogni abitazione (clicca per ingrandire)

In cambio della liberazione degli ostaggi, Hamas pretende che Israele scarceri tutti i terroristi di Nukhba, la forza d’élite del gruppo terroristico, catturati il 7 ottobre. I terroristi Nukhba furono i primi a violare il confine e irrompere in Israele.

I ministri del gabinetto di guerra Benny Gantz e Gadi Eisenkot starebbero valutando la possibilità di limitare l’ingresso degli aiuti umanitari nella striscia di Gaza per un breve periodo di tempo fino a quando la distribuzione degli aiuti non verrà tolta dalle mani di Hamas. Secondo quanto riferito mercoledì sera da Canale 12, i due ministri ritengono che limitare l’ingresso degli aiuti spingerebbe un organismo alternativo a subentrare a Hamas nella distribuzione degli aiuti ai civili e potrebbe aumentare la pressione per il rilascio degli ostaggi. Da diversi giorni alcuni familiari di ostaggi manifestano ai valichi frontiera con Gaza chiedendo di condizionare l’ingresso di aiuti alla liberazione degli ostaggi.

Un video non datato che circola sui social network mostra un civile palestinese che si rivolge in ebraico a soldati israeliani a Gaza scagliandosi contro i capi di Hamas. “Non andatevene da qui – grida il palestinese ai soldati – Le gente è stupida, non capisce niente. Noi non abbiamo niente a che fare con tutto questo. Sono Sinwar e Haniyeh. Haniyeh è in un ristorante in Turchia e Sinwar è sotto terra a mangiare carne, mentre noi siamo qui a mangiarci pallottole in testa”. Vedi il video su Times of Israel

Nabil Abu Rudeineh, vice primo ministro dell’Autorità Palestinese e portavoce del presidente Abu Mazen, ha dichiarato che se Hamas dovesse vincere le future elezioni generali palestinesi, Abu Mazen sarebbe pronto a cedere il controllo dell’Autorità Palestinese al gruppo terroristico (responsabile della carneficina del 7 ottobre in Israele con cattura di ostaggi e della conseguente guerra in corso a Gaza). In un’intervista rilasciata sabato al canale saudita Al Arabiya, Abu Rudeineh ha detto che il popolo palestinese deve trovare un terreno comune e formulare una posizione unitaria e che,  dopo la guerra, l’Autorità Palestinese “è pronta a tenere elezioni generali e, se Hamas vince, il presidente cederà l’Autorità”. L’Autorità Palestinese non tiene elezioni generali dal 2006, quando Hamas ottenne la maggioranza dei seggi nel Consiglio legislativo, e successivamente prese il controllo totale della striscia di Gaza con un colpo di stato sanguinoso.

Dopo Usa e Canada, Italia, Regno Unito e Finlandia, anche Germania, Australia, Olanda ed Estonia hanno annunciato d’aver sospeso i finanziamenti all’Unrwa dopo l’avvio di un’indagine su 12 dipendenti accusati d’aver preso parte attiva alla carneficina del 7 ottobre in Israele. Fra gli accusati, anche alcuni che hanno assassinato e rapito cittadini israeliani filmando se stessi nell’atto di compiere il crimine. Prove e filmati diramati dall’intelligence israeliana dimostrano che dipendenti Unrwa sono coinvolti anche nel trasferimento di armi e che strutture Unrwa sono state usate dai terroristi nei combattimenti. Il portavoce del governo israeliano Mark Regev ha affermato che esiste un rapporto strutturale tra Unrwa e Hamas e che non è solo una questione di singoli casi. I nomi finora coinvolti, ha detto, sono solo la “punta dell’iceberg”.

Un video diffuso sabato su X dal Coordinatore delle attività governative israeliane nei Territori mostra centinaia di palestinesi della striscia di Gaza che chiedono la fine del dominio del gruppo terroristico Hamas. “Abbasso Hamas”, gridano i manifestanti nel filmato, girato venerdì in un corridoio umanitario garantito dall’esercito israeliano nella zona di Khan Younis per consentire ai civili palestinesi di allontanarsi dalla zona dei combattimento verso l’area costiera di al-Mawasi. “Negli ultimi giorni vediamo sempre più prove di critiche pubbliche dagli abitanti di Gaza contro Hamas”, scrive il Capo Coordinatore militare Ghassan Alian. Il portavoce arabo delle Forze di Difesa israeliane, Avichay Adraee, ha citato alcuni civili di Gaza che, percorrendo il corridoio, hanno detto ai soldati che Hamas cercava di impedire loro con minacce e violenza di lasciare le aree di combattimento. Intanto nel corridoio i soldati assistevano civili palestinesi anziani o malati. Venerdì si sono visti palestinesi evacuare dall’ospedale Nasser di Khan Yunis, dentro e attorno al quale operano terroristi di Hamas, talvolta persino sparando dalle finestre. Le Forze di Difesa israeliane hanno comunicato in arabo che non vi è obbligo di evacuare gli ospedali della zona, ma ha aperto un corridoio in via Al-Bahar per i palestinesi che vogliono farlo. Anche media palestinesi hanno riferito di crescenti voci di abitanti di Gaza che accusano Hamas di impadronirsi degli aiuti e controllarne i prezzi imponendo un pizzo.

Elogiando la decisione di Stati Uniti e Canada di sospendere i finanziamenti all’Unrwa a seguito dell’indagine su diversi dipendenti accusati d’aver partecipato alla carneficina del 7 ottobre, il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha twittato: “Da anni avvertiamo: l’Unrwa perpetua la questione dei profughi, ostacola la pace e funge da braccio civile di Hamas a Gaza. L’Unrwa non è parte della soluzione: molti suoi dipendenti sono affiliati a Hamas con ideologie omicide e aiutano le attività terroristiche”. Katz aggiunge che il suo ministero intende promuovere una politica che, “il giorno dopo”, fermi le attività dell’Unrwa a Gaza. Dopo Usa e Canada, anche Italia, Regno Unito e Finlandia hanno annunciato d’aver sospeso i finanziamenti all’Unrwa. Sabato Hamas ha criticato l’Unrwa per aver licenziato i dipendenti sospettati d’aver partecipato alla carneficina contro Israele del 7 ottobre, sostenendo che non rientra nelle competenze dell’Unrwa “assumere posizioni politiche riguardo al conflitto”. In un comunicato ufficiale, Hamas scrive che la richiesta da parte dell’Unrwa di rilasciare gli ostaggi costituisce “un’ingerenza in questioni che non la riguardano e che vanno oltre la sua autorità”.