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In quattro diversi incidenti, palestinesi hanno aperto il fuoco nelle prime ore di giovedì contro postazioni israeliane presso Neve Dekalim (striscia di Gaza meridionale).

57esimo Giorno dell’Indipendenza di Israele: la popolazione del paese tocca i 6,9 milioni di abitanti. Nel 1948, al momento della sua costituzione, Israele contava 806.000 abitanti. Negli ultimi dodici mesi la popolazione si è arricchita di 149.000 neonati e 26.000 immigrati.

Neo ministro del lavoro libanese promette di cancellare le restrizioni all’impiego dei palestinesi: è una delle misure che per decenni ha impedito l’integrazione dei palestinesi nella società libanese.

57esimo Giorno dell’Indipendenza: gli ebrei israeliani sono 5.260.000 e rappresentano il 76% del totale. Gli israeliani nati nel paese sono il 65% della popolazione. Del 35% nato all’estero, 950.000 sono immigrati dagli stati della ex Urss. Gli arabi israeliani sono 1.350.000 (20%). Gerusalemme è la città più grande, con 806.000 abitanti

Palestinesi hanno aperto il fuoco giovedì contro un gruppo di israeliani, fra cui alcuni studenti di yeshiva, in transito nella Cisgiordania settentrionale.

Palestinesi hanno aperto il fuoco contro soldati israeliani mercoledì presso Neveh Dekalim (striscia di Gaza).

Fonti israeliane smentiscono che l’Autorità Palestinese abbia confiscato le armi illegali nelle città passate sotto il suo controllo (Gerico e Tulkarem): semplicemente parecchi terroristi sono stati intergrati con le loro armi nelle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese.

A imitazione della pluridecennale tradizione israeliana, l’Autorità Palestinese vuole decretare un minuti di silenzio il 15 maggio in segno di lutto per la nascita dello stato d’Israele.

Sondaggio Yediot Ahronot: per la maggioranza degli israeliani, l’errore principale commesso dai dirigenti dello Stato in 57 anni di indipendenza è stata la creazione di insediamenti nei territori occupati. L’83% degli intervistati è soddisfatto del sistema democratico israeliano, il 2% preferirebbe una monarchia. Potendo risolvere con la bacchetta magica uno dei problemi d’Israele, il 30% vorrebbe una situazione di “pace e dialogo coi palestinesi”.

Lettera dell’Università di Haifa all’Associazione Docenti universitari britannici: dice che il boicottaggio si basa su una “calunnia”, non esclude querela per diffamazione.