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Ufficio pm Sharon: lattacco di domenica nella striscia di Gaza non influenzerà la prevista scarcerazione di ca. 200 detenuti palestinesi.

Arrestato a Rujeib (presso Nablus) Marwan Ka’aba, terrorista del Fronte Popolare palestinese coinvolto, fra laltro, nellorganizzazione dellattentato suicida del 2 novembre al mercato Carmel di Tel Aviv (3 morti, 35 feriti).

Colpito giovedì sera dallaviazione israeliana un magazzino di missili Qassam nascosto in una casa di Beit Lahiyah (striscia di Gaza nord) appartenente a Mahmoud al-Madhoun, un capo locale delle Brigate al Aqsa. No vittime.

Il Comitato centrale del Likud ha approvato (61,7% contro 38,3%) la proposta del pm Sharon di avviare negoziati con laburisti e ortodossi per allargare la coalizione. Dei 3000 membri del Comitato, hanno votato in 2267 (78%): 1410 a favore, 857 contro.

Ottenuta l’approvazione del Likud, il pm Sharon intende avviare domenica colloqui con Shimon Peres (laburisti), Eli Yishai (Shas) e parlamentari di Ebraismo Unito della Torah con lobiettivo di presentare la nuova coalizione alla Knesset entro il 20 dicembre.

Secondo i primi risultati dell’inchiesta relativa alla morte il 3 dicembre a Raba’a (presso Jenin) di Mahmud Abdel Rahman Kmeil, terrorista latitante della Jihad Islamica, le forze speciali impegnate nell’arresto avrebbero commesso errori operativi ma non “crimini etici”: i soldati che hanno sparato da 40 m di distanza erano veramente convinti che il ricercato stesse brandendo un’arma.

Missili Qassam palestinesi venerdì verso il valico di Sufa e colpi di mortaio su abitazioni israeliane nella parte sud della striscia di Gaza.

Sgomberato venerdì dalle Forze di Difesa israeliane l’avamposto illegale di Nofai Nechamia (un caravan) istituito giovedì in Cisgiordania.

Secondo Jibril Rajoub, l’Egitto avrebbe garantito che i soldati israeliani lasceranno le città palestinesi prima delle elezioni del 9 gennaio. “Israele ribadisce la disponibilità a ridispiegare le proprie truppe in modo da permettere ai palestinesi di esercitare i loro diritti politici”, è stato il commento di Yonatan Peled, portavoce del ministero degli esteri israeliano.

Secondo fonti della difesa israeliana, Israele si appresta a lasciare alle forze palestinesi il controllo della parte nord della striscia di Gaza in largo anticipo rispetto al preventivato ritiro di metà 2005, come misura-test per valutare la capacità dell’Autorità Palestinese di contenere le attività violente.