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Decine di abitanti di Gaza sono morti nelle prime ore di giovedì mattina nella calca causata da una vasta folla che ha circondato una trentina di camion di aiuti umanitari entrati nella parte nord della striscia , tentando di impadronirsi dei rifornimenti. Le riprese dei droni diffuse dalle Forze di Difesa israeliane mostrano centinaia di civili che corrono verso un convoglio di camion umanitari che percorrono la strada costiera di Al Rashid, a ovest di Gaza City, tentando di salire e prendere le forniture. Da una prima indagine delle Forze di Difesa israeliane è emerso che dei palestinesi armati hanno sparato verso i camion di aiuti circondati dalla folla. La maggior parte delle persone morte sono rimaste schiacciate o calpestate nella calca. Secondo quanto riferito, a un certo punto una parte della folla si è avvicinata a un’unità militare israeliana che supervisionava l’ingresso dei camion nella striscia e i soldati hanno sparato in aria colpi di avvertimento. Un portavoce militare israeliano ha detto che non c’è stato nessun bombardamento israeliano nell’area. Secondo testimoni oculari citati dalla CNN, i camionisti (civili di Gaza) hanno cercato di districarsi dalla folla investendo accidentalmente dei palestinesi. Le autorità sanitarie di Gaza controllate da Hamas hanno sostenuto, senza fornire prove, che è stato il fuoco israeliano sulle persone in attesa degli aiuti a causare più di 100 morti, e lo chiamano già “il massacro di Al Rashid”. In un comunicato, Hamas ha minacciato di bloccare le trattative sulla tregua e sulla liberazione degli ostaggi.

Il continuo aumento delle vittime civili nella striscia di Gaza dichiarato da Hamas intensificherà la pressione internazionale su Israele affinché interrompa le sue azioni militari contro Hamas e si ritiri. E’ su questo che fa affidamento il capo del gruppo terroristico a Gaza Yahya Sinwar e lo ha detto ai suoi colleghi di Hamas che in Qatar gestiscono le trattative per il cessate il fuoco, secondo quanto riportato giovedì dal Wall Street Journal. Secondo il giornale, Sinwar mira a uscire dai suoi nascondigli sotterranei dopo la fine dei combattimenti e proclamare la vittoria.

Nell’ambito di uno sforzo di coordinamento congiunto Israele, Giordania, Egitto, Francia, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti hanno lanciato rifornimenti umanitari (cibo e forniture mediche) su circa 17 località lungo la costa meridionale della striscia di Gaza utilizzando aerei francesi, americani, egiziani, degli Emirati e giordani. Le Forze di Difesa israeliane hanno specificato che i lanci vanno ad aggiungersi ai camion di aiuti umanitari che entrano quotidianamente nella striscia di Gaza.

In un discorso in tv il capo di Hamas Ismail Haniyeh ha esortato mercoledì i palestinesi di Gerusalemme, Cisgiordania e Israele a marciare sul Monte del Tempio (spianata delle moschee) di Gerusalemme nel primo giorno dell’imminente mese di Ramadan. Haniyeh ha sostenuto che Hamas mostra “flessibilità” nei colloqui per un potenziale accordo su rilascio ostaggi, tregua e scarcerazione detenuti, ma ha ribadito che il gruppo terroristico è pronto a continuare a combattere e ha esortato il cosiddetto “asse della resistenza” (Hezbollah libanesi, Houthi yemeniti e altre forze sciite in Iraq e Siria) a intensificare gli attacchi contro Israele. Sempre mercoledì le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, ala militare di Hamas, hanno rivendicato il lancio di decine di razzi Grad dal Libano sul nord di Israele nelle prime ore del mattino. Martedì, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che “l’obiettivo principale di Hamas è prendere il Ramadan, con particolare attenzione al Monte del Tempio e a Gerusalemme, e trasformarlo nella seconda fase del piano iniziato il 7 ottobre: questo è l’obiettivo di Hamas, amplificato da Iran e Hezbollah”.

Quasi 9.000 persone, tra cui artisti, curatori e direttori di musei, hanno firmato un appello online in cui chiedono l’esclusione di Israele dalla Biennale d’Arte di Venezia di quest’anno, accusando Israele di commettere un “genocidio” a Gaza. Il ministro della Cultura italiano Gennaro Sangiuliano ha definito l’appello “inaccettabile, oltre che vergognoso” e “un diktat di chi ritiene di essere il depositario della verità e con arroganza e odio pensa di minacciare la libertà di pensiero e di espressione creativa in una nazione democratica e libera”. “Israele – ha aggiunto Sangiuliano – non solo ha il diritto di esprimere la sua arte, ma ha il dovere di dare testimonianza al suo popolo proprio in un momento come questo in cui è stato duramente colpito a freddo da terroristi senza pietà. Allo stato d’Israele, ai suoi artisti e a tutti i suoi cittadini va la mia più profonda solidarietà e vicinanza. La Biennale d’Arte di Venezia – ha concluso il ministro italiano – sarà sempre uno spazio di libertà, di incontro e di dialogo e non uno spazio di censura e intolleranza. La cultura è un ponte tra le persone e le nazioni, non un muro di divisione”.

“Sfilata pro-Palestina” alla Berlinale. Durante la serata di gala, il regista americano Ben Russell con al collo la keffiah ha parlato di «genocidio» nella striscia di Gaza. In sala si sono alzati cartelli con la scritta “Ceasefire Now” (Cessate il fuoco subito). Il regista palestinese Basel Adra, accettando il premio per il documentario No Other Land, ha detto che i suoi “concittadini a Gaza vengono massacrati da Israele proprio in questo momento» e ha chiesto alla Germania di sospendere le forniture di armi a Israele. In sala e sul palco è scattato un fragoroso applauso. La giurata Jasmine Trinca, consegnando un Orso, ha chiesto la fine dei bombardamenti a Gaza, agitando il pugno. Nessuno di costoro ha menzionato Hamas, la carneficina del 7 ottobre, gli ostaggi deportati e tutt’ora trattenuti a Gaza. Vedi “O una canaglia o un cretino”

Soldati delle Forze di Difesa israeliane hanno catturato diversi membri di gruppi terroristici che tentavano di nascondersi in un gruppo di civili che sgomberava dalle zone di combattimento a Khan Younis, nel sud della striscia di Gaza. Lo ha riferito domenica il portavoce militare.

La civiltà occidentale è “corrotta” e “la giusta cultura e la corretta logica dell’islam la sconfiggeranno”. Lo ha detto la Guida Suprema dell’Iran, ayatollah Seyyed Ali Hosseini Khamenei, durante un incontro nella provincia meridionale iraniana del Khuzestan citato domenica da media statali iraniani. Dopo il massacro del 7 ottobre, Khamenei ha elogiato Hamas affermando: “Baciamo la fronte e le braccia di coloro che hanno pianificato l’attacco al regime sionista”. In un’intervista alla NBC all’inizio di febbraio, l’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite Amir Saeid Iravani ha detto, riferendosi ai palestinesi: “Inviamo armi, li addestriamo e diamo loro potere”. Il regime iraniano è notoriamente lo sponsor statale di organizzazioni terroristiche in tutto il Medio Oriente tra cui Hamas a Gaza, Hezbollah in Libano e gli Houthi nello Yemen. Oltre a finanziare le operazioni terroristiche, fornisce loro addestramento e intelligence.

Il Coordinatore delle attività governative israeliane nei Territori ha pubblicato, venerdì, un aggiornamento sugli di aiuti umanitari entrati nella striscia di Gaza da cui risulta che, dall’inizio della guerra, sono stati trasferiti a Gaza 13.834 camion per un totale di 254.210 tonnellate di approvvigionamenti, compresi 8.021 camion con 167.080 tonnellate di cibo.

Durante una manifestazione anti-Israele mercoledì sera a Londra, con migliaia di partecipanti, è stato proiettato sulla torre del Big Ben lo slogan che inneggia alla distruzione dello stato ebraico: “Palestina libera dal fiume al mare”. Clicca la foto per il video su X

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