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Nell’inviare una delegazione ai colloqui previsti al Cairo nel fine settimana, Hamas ha ribadito che rifiuta di “fare marcia indietro” su tutte le condizioni che pretende per il rilascio di ostaggi: in pratica la resa di Israele e una vittoria di Hamas su tutta la linea.

La salma dell’ostaggio Elad Katzir, 47 anni, assassinato dai suoi rapitori a metà gennaio, è stata recuperata dai soldati israeliani. Katzir era stato sepolto nel campo di Khan Younis, nel sud della striscia di Gaza, in un luogo utilizzato dai terroristi. Circa una settimana fa le Forze di Difesa israeliane hanno avuto informazioni sulla tomba. La conferma definitiva sulla posizione è arrivata venerdì sera. Nel giro di poche ore, unità speciali israeliane hanno raggiunto il sito, riesumato il corpo e riportato in Israele per l’identificazione. Katzir era una delle 253 persone sequestrate durante l’attacco del 7 ottobre e deportate dai terroristi a Gaza. Terroristi della Jihad Islamica Palestinese lo avevano rapito dalla sua casa, nel kibbutz Nir Oz, insieme ai suoi genitori. A dicembre, la Jihad Islamica ha pubblicato un video di propaganda terroristica che mostrava vivi Katzir e un altro ostaggio, Gadi Mozes. Un secondo video con Katzir è stato pubblicato all’inizio di gennaio. Le Forze di Difesa israeliane stimano che Katzir sia stato assassinato dai suoi rapitori a metà gennaio, non molto tempo dopo la pubblicazione del secondo video. La famiglia è stata informata e ha detto che Katzir verrà sepolto nel suo kibbutz. Al momento si ritiene che vi siano nella striscia di Gaza 129 ostaggi, non tutti ancora in vita. Degli ostaggi sequestrati e deportati a Gaza dai terroristi palestinesi il 7 ottobre, 105 civili sono stati rilasciati durante la tregua di una settimana a fine novembre, altri quattro erano stati rilasciati poco prima. Tre ostaggi sono stati liberati dai militari israeliani, che hanno anche recuperato i corpi di 12 ostaggi, di cui tre uccisi per errore dai soldati. Sulla base di informazioni di intelligence ed elementi rinvenuti dalle truppe che operano a Gaza, le forze israeliane ritengono che 35 degli ostaggi ancora trattenuti da Hamas o altre bande siano deceduti. Un’altra persona risulta mancante sin dal 7 ottobre e la sua sorte è sconosciuta. Oltre agli ostaggi rapiti il 7 ottobre, Hamas trattiene due civili israeliani con disturbi mentali, Avera Mengistu e Hisham al-Sayed, che si ritiene siano entrambi vivi dopo che sono entrati di propria iniziativa nella striscia di Gaza rispettivamente nel 2014 e nel 2015. Inoltre, Hamas trattiene in ostaggio i corpi di Oron Shaul e Hadar Goldin, due soldati israeliani caduti combattendo contro i terroristi nel 2014.

Camion di aiuti umanitari sono entrati nel nord della striscia di Gaza attraverso il valico di Erez, che era rimasto finora chiuso dopo essere stato attaccato e devastato dai terroristi palestinesi il 7 ottobre.

Dopo aver paragonato il mese scorso la guerra di Israele a Gaza al genocidio nazista durante la seconda guerra mondiale, il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva ha affermato mercoledì, durante una conferenza, che la guerra di Israele è responsabile della morte di “12,3 milioni di bambini a Gaza”. Commento su X del ministro degli esteri israeliano Israel Katz: “Dovrebbe esserci una legge per cui ogni persona che desidera diventare presidente deve imparare a contare”.

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Le preghiere dell’ultimo venerdì di Ramadan si sono concluse a Gerusalemme senza incidenti, come nei tre venerdì precedenti. Anche in tempo di crisi, Israele rispetta e tutela la libertà di culto di ogni religione.

5 aprile: fedeli musulmani lasciano la Città Vecchia di Gerusalemme dopo le preghiere dell’ultimo venerdì di Ramadan (clicca per ingrandire)

“Abbiamo interrogato terroristi colmi di odio che volevano mercanteggiare con parti del corpo delle persone uccise il 7 ottobre. Hanno raccontato d’aver ucciso tutti al loro passaggio. D’aver tagliato organi e averli portati a Gaza per usarli nei successivi negoziati sugli ostaggi”. Lo hanno riferito, in un’intervista speciale citata dal Jerusalem Post, alcuni degli investigatori incaricati di interrogare terroristi arrestati, tra cui il sovrintendente Yaron Binyamin. Afferma Binyamin: “A coloro che negano i crimini indescrivibili commessi dai terroristi della Nukhba (unità d’élite di Hamas) dico che, al termine di sei mesi di indagini, non resta alcun dubbio sul tipo e la quantità di crimini orribili che hanno commesso il 7 ottobre. Oggi lo sappiamo dalla testimonianza degli stessi terroristi che hanno compiuto il massacro”.

Un’indagine delle Forze di Difesa israeliane ha stabilito che Efrat Katz, 68 anni, è stata probabilmente uccisa dal fuoco di un elicottero dell’aeronautica israeliana mentre veniva rapita in un’auto di terroristi di Hamas dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre. I risultati dell’indagine sono stati presentati venerdì alla famiglia di Katz. Secondo l’indagine, durante gli scontri nel sud di Israele un elicottero ha aperto il fuoco contro un’auto con diversi terroristi a bordo. Successivamente è stato rivelato, sulla base di testimoni oculari e riprese di telecamere di sorveglianza, che a bordo del veicolo c’erano anche ostaggi israeliani. “Come conseguenza della sparatoria – dicono le Forze di Difesa israeliane – la maggior parte dei terroristi nel veicolo sono stati uccisi e verosimilmente anche la compianta Efrat Katz”. Si è constatato che i sistemi di sorveglianza utilizzati dal velivolo non erano in grado di rilevare la presenza di ostaggi a bordo del veicolo in movimento. I vertici dell’aeronautica “non hanno rilevato colpe a carico dell’equipaggio dell’elicottero, che ha operato in conformità agli ordini in una complessa realtà di guerra”. Il corpo di Katz fu successivamente recuperato e sepolto il 25 ottobre nel kibbutz Revadim.

In base ai primi risultati dell’indagine condotta dal Meccanismo di accertamento dei fatti dello Stato maggiore israeliano sull’incidente avvenuto verso la mezzanotte tra lunedì e martedì, in cui sono rimasti uccisi sette operatori umanitari dell’organizzazione World Central Kitchen nel centro della striscia di Gaza, due alti ufficiali saranno immediatamente rimossi dai loro incarichi e diversi altri alti comandanti saranno formalmente censurati. L’indagine ha rilevato che l’attacco al convoglio è stato ordinato in base al sospetto che vi si trovassero uomini armati di Hamas. Secondo l’indagine, i militari che hanno agito non avevano identificato i veicoli come appartenenti alla World Central Kitchen ed erano convinti che trasportassero uomini armati di Hamas. Secondo le Forze di Difesa israeliane, “si è trattato di una grave sequenza di errori dovuta a un’errata identificazione, errori nel processo decisionale e un attacco compiuto in violazione degli ordini e dei protocolli sull’apertura del fuoco”. A seguito delle indagini, le Forze di Difesa israeliane hanno fra l’altro deciso di contrassegnare i veicoli umanitari con adesivi speciali visibili alle telecamere termiche: il convoglio colpito aveva insegne con il logo World Central Kitchen non visibili dai droni di notte.

Dopo una telefonata di mezz’ora tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il gabinetto di sicurezza israeliano ha autorizzato un aumento degli aiuti per Gaza. “Il Gabinetto – ha affermato giovedì sera l’ufficio del primo ministro – ha autorizzato il primo ministro, il ministro della Difesa e il ministro Gantz a prendere misure immediate per aumentare gli aiuti umanitari alla popolazione civile nella striscia di Gaza” allo scopo di “evitare una crisi umanitaria” e “garantire la continuazione dei combattimenti e il conseguimento degli obiettivi della guerra”. Per facilitare la consegna degli aiuti, Israele consentirà temporaneamente lo sbarco nel porto di Ashdod delle merci destinate a Gaza. Prevede inoltre di aprire temporaneamente il valico di Erez, nel nord di Gaza e vicino ad Ashdod. Ulteriori aiuti dalla Giordania entreranno a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom. Gli Stati Uniti hanno accolto con favore gli ultimi sforzi di Israele per consentire più aiuti umanitari a Gaza, ha detto venerdì il Segretario di stato Anthony Blinken. Dal canto suo, il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha accolto con favore, venerdì, il chiarimento degli Stati Uniti secondo cui qualsiasi cessate il fuoco a Gaza deve essere condizionato al rilascio degli ostaggi.

Documenti di Hamas recentemente trovati da Israele a Gaza rivelano i dettagli dietro “l’esecuzione” di un alto comandante dell’organizzazione accusato d’essere gay. “Ho subito torture che nessuno ha mai subito in Palestina: le ho subite non per mano dell’Autorità Palestinese e nemmeno degli ebrei, ma per mano della sicurezza interna di Hamas”, scrisse Mahmoud Ishtiwi prima della sua “esecuzione” nel febbraio 2016. La morte di Ishtiwi, appartenente a un potente clan famigliare, causò scalpore a Gaza, e persino disaccordi all’interno della dirigenza di Hamas che per anni ha cercato di mettere a tacere la cosa. Nelle scorse settimane un’operazione delle Forze di Difesa israeliane nella città di Khan Yunis, nel sud della striscia, ha portato alla scoperta all’interno di un tunnel del dossier di Hamas su Ishtiwi, comprendente resoconti degli interrogatori e delle torture, appunti che Ishtiwi ha inviato e ricevuto e un diario che aveva tenuto durante la prigionia. I documenti dimostrano che dopo la morte di Ishtiwi, Hamas ha continuato a perseguitare e torturare altri uomini accusati di essere gay.