15 Gennaio 2021
E’ atterrato nelle prime ore di giovedì mattina, all’aeroporto Ben-Gurion, il quinto volo dell’operazione Tzur Israel che mira a portare in Israele entro la fine del mese circa 20.000 ebrei etiopi per riunirli alle loro famiglie. A bordo 162 immigrati dall’Etiopia, tra cui 35 bambini e 13 neonati, che entreranno in quarantena anti-coronavirus per due settimane per poi ricongiungersi ai familiari che già vivono in Israele.
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15 Gennaio 2021
Violento attacco mediatico del gruppo “Al-Qaeda nella penisola arabica” contro Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Sudan e Marocco per aver normalizzato le relazioni con Israele. Secondo un rapporto del Jihad and Terrorism Threat Monitor di MEMRI (Middle East Media Research Institute), pubblicato in esclusiva da JNS.org , un editoriale nel numero dell’8 gennaio della pubblicazione Al-Wa’y del gruppo terroristico etichetta i quattro stati arabi come “traditori”, li accusa d’aver preso una “posizione umiliante riguardo alla questione palestinese, all’occupazione ebraica e alle violazioni degli ebrei criminali a danno della ummah [nazione] musulmana, dei palestinesi e della terra sacra”. L’editoriale prosegue definendo le posizioni dei quattro stati arabi come “vergognose e sottomesse alla coalizione dei sionisti-crociati” nonché “ostili ai mujaheddin [combattenti della jihad] e a coloro che si difendono in Palestina”. L’editoriale conclude esortando i musulmani a “rilanciare la questione palestinese, smascherare i traditori, smascherare i piani dei nemici, respingere tutti questi accordi e cogliere l’opportunità offerta dalle visite di ebrei [sic] nei paesi musulmani per tagliare loro la testa, poiché la jihad intrapresa oggi contro gli ebrei non è limitata a quelli che si trovano in Palestina dal momento che gli ebrei si aggirano per la regione, e ciò offre una rara opportunità che non era disponibile nei decenni scorsi”.
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15 Gennaio 2021
L’agenzia Onu per l’energia atomica AIEA ha confermato giovedì d’essere stata informata da Teheran che l’Iran ha iniziato a installare attrezzature per la produzione di uranio metallico, un componente chiave delle armi nucleari, cosa che rappresenta un’ulteriore violazione dell’accordo sul nucleare del 2015. L’Iran sostiene che la mossa rientra nell’obiettivo di “progettare un tipo migliore di combustibile”, ma l’uranio metallico può anche essere utilizzato per produrre bombe nucleari e la sua produzione è espressamente vietata dall’accordo del 2015.
15 Gennaio 2021
Il ministro dell’energia israeliano Yuval Steinitz ha tenuto per la prima volta, giovedì, una videoconferenza con i suoi omologhi di Emirati Arabi Uniti, Marocco, Sudan e Bahrain. Steinitz ha detto che durante la teleconferenza si è parlato dell’impatto che la recente normalizzazione dei rapporti potrà avere su settori come petrolio e gas, energie rinnovabili, ricerca e sviluppo. Alla riunione on-line erano presenti anche i ministri dell’energia di Stati Uniti ed Egitto.
15 Gennaio 2021
La Banca d’Israele ha annunciato che nel 2021 acquisterà 30 miliardi di dollari. “Dopo una serie di valutazioni tenutesi nei giorni scorsi – si legge in un comunicato – al fine di aumentare la certezza sull’intervento della Banca d’Israele nel mercato dei cambi nel prossimo anno, il Comitato Monetario ha deciso di modificare la sua politica sul mercato dei cambi. Questo importo – continua il comunicato – è notevolmente superiore all’intervento della Banca in passato e alle sue valutazioni sull’atteso surplus delle partite correnti quest’anno, così da moderare anche le forze di apprezzamento derivanti da fattori finanziari. Gli acquisti continueranno fintanto che non determineranno un deprezzamento in misura non coerente con il raggiungimento degli obiettivi di stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria della Banca”.
15 Gennaio 2021
Il ministro della sanità israeliano Yuli Edelstein ha comunicato che la prossima settimana Israele inizierà a vaccinare contro il coronavirus i detenuti per terrorismo palestinesi (secondo le consuete categorie di rischio per età e patologie pregresse).
15 Gennaio 2021
Fitch Ratings ha confermato mercoledì il rating A+ di Israele con prospettive stabili, menzionando le sue “forti finanze esterne”, l’economia diversificata e il “debito istituzionale solido”, elementi che controbilanciano l’elevato debito pubblico rispetto al Pil, che è superiore alla mediana delle altre nazioni di categoria A, e l’incertezza politica in corso, oltre ai consueti rischi per la sicurezza. “Le valutazioni sono limitate dai rischi per la sicurezza – afferma Fitch – ma il profilo di credito di Israele ha mostrato resistenza a periodici conflitti”.
14 Gennaio 2021
Il 21,44% della popolazione d’Israele ha ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer contro il coronavirus, mentre lo 0,97% ha già ricevuto la seconda dose. Lo ha comunicato mercoledì il Ministero della salute.
Una donna riceve il vaccino nella città beduina di Kseifa, nel sud di Israele (clicca per ingrandire)
14 Gennaio 2021
Hamas ha annunciato mercoledì che vieterà “per protesta” ai pazienti palestinesi della striscia di Gaza di recarsi in un ospedale da campo aperto da un ente di beneficenza statunitense. L’ospedale, situato su un lembo di terra di nessuno lungo il confine con Israele, ha lo scopo di supportare il sistema sanitario di Gaza. Gli operatori sanitari accedono al sito da Israele, mentre i pazienti devono attraversare un posto di controllo gestito da Hamas per raggiungere l’area.
Una veduta dell’ospedale da campo gestito da un ente di beneficenza Usa al confine della striscia di Gaza (clicca per ingrandire)
14 Gennaio 2021
Durante una visita, mercoledì, nella città prevalentemente araba di Nazereth, in Galilea (accolto dalla rumorosa contestazione di alcune centinaia di manifestanti), il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di una “nuova era” nelle relazioni arabo-ebraiche in Israele e ha cercato di chiarire il suo famoso avvertimento circa il voto arabo durante le elezioni del 2015. “Per anni – ha detto Netanyahu – le mie parole sono state distorte. La mia intenzione non era di mettere in guardia contro il voto dei cittadini arabi d’Israele ma contro il voto per la Lista Congiunta, che successivamente si è opposta a quattro storici accordi di pace raggiunti con quattro stati arabi. Tutti i cittadini ebrei e arabi d’Israele devono votare, è un diritto democratico” ha aggiunto Netanyahu, che ha poi ringraziato i cittadini arabi che lavorano nel sistema sanitario per il loro prezioso contributo alla lotta contro la pandemia. “Gli accordi di pace che ho raggiunto con quattro paesi arabi – ha continuato Netanyahu – porteranno investimenti che andranno a beneficio di tutti gli israeliani, in primo luogo nel settore arabo. Se ebrei e arabi possono ballare insieme per le strade di Dubai, possono ballare insieme anche qui in Israele. Oggi inizia una nuova era di prosperità, integrazione e sicurezza”. Parlando a fianco del primo ministro, il sindaco di Nazareth Ali Salam ha espresso delusione verso la Lista (araba) Congiunta. “Li abbiamo votati – ha detto Ali Salam – ma con tutto il rispetto, la comunità araba ne è delusa. Hanno avuto i nostri voti e non hanno fatto nulla. Da Nazareth, dichiaro al mondo intero che noi qui stiamo bene e continueremo a vivere insieme in questo nostro paese, chiedendo al governo di non dimenticare di fare la pace con i palestinesi”. In un video diffuso il giorno prima, Ali Salam si era schierato a favore della ventilata candidatura nel Likud dell’insegnante arabo-israeliano Na’il Zoabi.
Il sindaco di Nazareth Ali Salam e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (clicca per ingrandire)
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