Sfiorata unaltra strage terroristica a Gerusalemme

Un attentatore suicida di Hamas si era soffermato la sera di domenica scorsa davanti a un popolare caffè di Gerusalemme.

image_296Un attentatore suicida di Hamas si era soffermato la sera di domenica scorsa davanti a un popolare caffè di Gerusalemme, ma poi ha rinunciato a realizzare l’attentato. Una settimana dopo, “l’attentatore che se n’è andato” è morto in uno scontro a fuoco con agenti della polizia israeliana che lo avevano rintracciato nella sua abitazione a Hebron. I dettagli della vicenda sono stati resi pubblici oggi dalle autorità di sicurezza israeliane.
Secondo il rapporto israeliano, domenica 11 luglio Malek A Salem Nasser A-Din, 41enne di Hebron, importante terrorista di Hamas e potenziale attentatore suicida, si fece trasportare fino all’entrata del ristorante Caffit, in Via Emek Refaim, nell’affollato quartiere German Colony di Gerusalemme. Una volta entrato nella città passando attraverso un punto in cui non è stata ancora completata la barriera difensiva anti-terrorismo, A-Din ha raggiunto l’ingresso del locale armato di pistola e cintura esplosiva. Il suo piano era quello di sparare a bruciapelo all’agente di guardia all’ingresso del ristorante, quindi correre all’interno e farsi esplodere. Per motivi non ancora noti, il potenziale attentatore ha cambiato idea all’ultimo momento e si è allontanato dal luogo dell’attentato. Dopo essersi disfatto di arma ed esplosivo, è tornato a Hebron passando per Abu Dis (Gerusalemme est).
Due anni fa un altro attentato contro lo stesso ristorante Caffit era stato sventato dall’eroico gesto di una guardia di sicurezza che aveva individuato il terrorista ed era riuscito a immobilizzarlo a terra, impedendogli di far detonare l’ordigno che aveva addosso.
Gli incessanti tentativi di attentato ad opera di Hamas originati da Hebron sono in gran parte attribuiti a Imad Kawasme, il comandante locale di Hamas, tuttora attivamente ricercato dalle forze di sicurezza israeliane.

(Da: Jerusalem Post, 18.07.04)

Nella foto in alto: controlli di routine all’ingresso del ristorante Caffit in Via Emek Refaim, Gerusalemme