Sharon: Criminali i disordini a Kfar Darom

Conosco quella comunità fin da quando venne fondata, nel 1946, e resistette allattacco egiziano.

image_853I disordini sul tetto della sinagoga di Kfar Darom sono stati atti di natura “criminale”, ha detto il primo ministro israeliano Ariel Sharon in un’intervista ad Ha’aretz, aggiungendo che “devono essere prese tutte le misure necessarie per indagare, incriminare e punire chiunque ne sia responsabile, e verificare anche chi ha mandato e chi ha istigato (gli estremisti)”.
In un’intervista telefonica dalla sua residenza privata, Sharon ha detto d’aver seguito le trasmissioni in diretta dalla striscia di Gaza. “Quando penso a questa mattina, penso che sia stato uno dei giorni più duri della mia vita pubblica”, ha detto Sharon, spiegando che la vista dello sgombero di Kfar Darom lo ha profondamente addolorato. “Conosco la storia di Kfar Darom, che venne fondato nel 1946 su terre acquistate dagli ebrei, e che mostrò un enorme coraggio di fronte all’invasione degli eserciti arabi nemici (durante la Guerra d’Indipendenza d’Israele, nel 1948). Quella piccola comunità seppe fermare l’avanzata delle truppe egiziane per molti giorni cruciali. Più tardi, naturalmente, conobbi quella zona come comandante dell’Unità 101 e dei paracadutisti, quando operavamo in quell’area contro gli egiziani che utilizzavano il terrorismo contro Israele nei giorni dei “feddayin”. In una di quelle missioni rimasi seriamente ferito. E quando tornammo a Kfar Darom dopo la guerra dei sei giorni (1967), contribuii molto al rafforzamento di quella comunità. Dunque sento un legame speciale, e molti ricordi mi legano a quella regione. Per tutta la mattinata ho ricordato quei giorni, e la cosa mi rattrista veramente molto perché la gente laggiù era davvero unica. E penso che, con tutto il dolore e l’angoscia, hanno lasciato le loro case in modo dignitoso. La sera, invece, quando ho visto scagliare quelle bottiglie di sostanze acide, o comunque dannose, e i soldati e gli agenti di polizia feriti, il mio stato d’animo è cambiato e il dolore si è trasformato in collera. Si trattava di una cosa in totale contrasto con l’atteggiamento eroico e il comportamento dignitoso dei residenti. Ciò che ho visto si può definire con un solo termine: atti criminali. Atti criminali puri e semplici”.
Sharon dice che coloro che si erano barricati sul tetto della sinagoga erano “persone mandate là da fuori per impedire lo sgombero, per contrastare la decisione del governo e del parlamento”.
Sharon elogia l’autocontrollo esercitato dalle forze israeliane preposte alle operazioni di sgombero. “Vedo quelle soldatesse che sistemano i giocattoli dei bambini negli scatoloni: un comportamento così umano a fronte di una banda di barbari. A fronte di tutti quegli insulti vergognosi, gli uomini e le donne in divisa si sono comportati con pazienza e comprensione. La difesa e la polizia si sono preparate accuratamente, nel modo migliore possibile, con l’obiettivo di abbreviare la durata… L’ottima pianificazione e organizzazione, e la cooperazione fra le varie forze, hanno fatto sì che le cose abbiano avuto luogo in modo ordinato e calmo”.
Sharon sottolinea che lo sgombero non è ancora finito e ha elogiato “il comportamento dignitoso e controllato” dei residenti che hanno già traslocato.
Il primo ministro israeliano conclude dicendosi “molto turbato” per i due episodi di terrorismo ebraico di questo mese, e spiega d’aver dato istruzione al capo dei servizi di sicurezza Yuval Diskin affinché “faccia di tutto per scoprire, svelare e impedire attentati di questo genere”.

(Da: Ha’aretz, 19.08.05)

Nella foto in alto: Il kibbutz Kfar Darom nel febbraio 1947, poco più di un anno prima d’essere attaccato e, dopo una strenua resistenza di quasi tre mesi, conquistato dall’esercito egiziano durante la guerra d’indipendenza d’Israele.