Soldi ben investiti nell’istruzione dei giovani arabi israeliani

L'impegno delle istituzioni nel promuovere l'accesso agli studi superiori dei cittadini arabi sta producendo una generazione di giovani qualificati che miglioreranno la loro comunità e il paese nel suo complesso

Di Kenneth Bandler

Kenneth Bandler, autore di questo articolo

Sta dando risultati positivi un importante investimento fatto dal governo israeliano nel promuovere l’iscrizione di studenti arabi israeliani nei college e nelle università del paese fino all’eventuale conseguimento titolo di laurea.

Nel 2017 sono stati 12.790 gli studenti arabi che hanno iniziato studi universitari in Israele, cifra che equivale al 17,3% di tutti gli studenti del primo anno. Sette anni fa erano stati 5.978, pari al 9,6% del totale. Se la tendenza persisterà, secondo le stime del Consiglio israeliano per l’istruzione superiore  entro il 2021 gli studenti arabi costituiranno il 18,5% di tutte le matricole in Israele. Oggi il numero totale di studenti arabi iscritti alle università israeliane è di 47.000, pari al 15,2% del totale degli studenti, contro i 26.500 del 2010 che erano pari al 9,3% del totale. E’ cresciuta anche la percentuale di studenti arabi laureati, che è passata dall’8% del totale nel 2013 all’11% nel 2016.

“Il nostro programma gioca un ruolo significativo nell’aumento degli accessi degli arabi agli istituti di studi superiori e dei titoli conseguiti” afferma Aran Zinner, coordinatore per i temi società e comunità presso il Consiglio israeliano per l’istruzione superiore. Il Consiglio coordina il programma nazionale finanziato dal governo per promuovere l’accesso arabo all’istruzione superiore. L’investimento iniziale di 300 milioni di shekel rispondeva alla crescente consapevolezza che migliorare quegli accessi è un fatto vitale per tutto il paese. “Il futuro di Israele dipende dalla capacità di trattare la questione araba”, mi disse il professor Manuel Trajtenberg, dell’Università di Tel Aviv, presidente della Commissione per la pianificazione e il bilancio del Consiglio, quando il programma venne ufficialmente lanciato nel marzo 2013.

Studenti nel campus dell’Università di Gerusalemme sul Monte Scopus

La minoranza araba costituisce oggi circa il 21% della popolazione israeliana totale, ma è una popolazione giovane e rappresenta il 27% della popolazione in età scolare tra i 5 e i 18 anni. Il Consiglio si è concentrato nello sforzo di sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori sulle opportunità che offre l’istruzione superiore e sul valore a lungo termine del conseguire almeno un diploma di laurea, e ha collaborato con college e università per aiutare gli studenti arabi a inserirsi con successo nei campus. “Mettere gli studenti in condizione di prendere decisioni consapevoli riguardo al loro campo di studi è la nostra principale priorità nel rapporto con gli studenti delle scuole superiori”, spiega Zinner. L’anno scorso Il 35% dei giovani arabi che hanno continuato gli studi superiori avevano partecipato al programma preparatorio del Consiglio. Offerto per la prima volta nel 2015, il programma incoraggia a scegliere specializzazioni che tradizionalmente non verrebbero prese in considerazione. “Stiamo assistendo all’inizio di uno spostamento dai tradizionali campi dell’insegnamento e dalla sanità verso specializzazioni dove gli arabi sono finora sotto-rappresentati, come l’ingegneria e l’hi-tech, ma anche l’arte e la musica – afferma Zinner – Il nostro obiettivo è incrementare il coinvolgimento degli arabi in tutti i campi di studio”.

Due studentesse israeliane, ebrea e araba, al lavoro

Un altro programma chiamato RAWAD (acronimo che in arabo suona come “pioniere”) fornisce consulenza individuale agli studenti arabi per aiutarli a scegliere il campo di studio. RAWAD, che quest’anno ha raggiunto 50.000 studenti, fornisce anche supporto per prepararsi ai test psicometrici e di lingua ebraica e inglese richiesti dalle domande universitarie.

 

Per incoraggiare ulteriormente gli studenti delle scuole superiori arabe a proseguire gli studi, congiuntamente al governo il Comitato pianificazione e bilancio del Consiglio offre borse di studio per studenti qualificati. “Il programma di borse di studio Irteka – dice Zinner – veicola il messaggio che noi vogliamo studenti arabi, che ci stanno a cuore e che il governo investe su di loro. I programmi preparatori, insieme alle borse di studio Irteka, offrono ai giovani arabi e alla loro comunità a una serie di opportunità educative, incoraggiandoli a scegliere con occhio attento alle possibilità di carriera ai campi di studio preferiti”.

È importante notare che la maggior parte dei membri del Comitato direttivo che supervisiona l’attuazione del programma del Consiglio è composta da professori arabi come Mouna Maroun, dell’Università di Haifa, che presiede il Comitato direttivo, Faisal Azaiza, pure dell’Università di Haifa, che ne è stato il primo presidente, e il professor Edriss Titi, del Weizmann Institute, che è a capo della commissione per le borse di studio Irteka.

Da quando sono iniziati i programmi del Consiglio, nella comunità araba si è registrato un significativo aumento del tasso di immatricolazioni. Mentre nel 2013 solo il 23% degli arabi otteneva un voto sufficiente per gli standard minimi di ammissione alle università, oggi lo ottiene il 32%: un netto miglioramento, sebbene sia ancora ben al di sotto del tasso del 59% degli studenti ebrei.

L’araba israeliana Siham Sheble Masarwa, tecnico capo del laboratorio di cateterismo dell’ospedale Hadassah dell’Università di Gerusalemme, mentre fa lezione a studenti ebrei e arabi

Un altro aspetto importante di cui si occupa il Consiglio è ciò che gli studenti arabi iscritti a college e università israeliane devono aspettarsi di trovare quando arrivano nel campus. In cooperazione con 29 istituti di istruzione superiore che ricevono finanziamenti da parte del Consiglio, vengono gestiti programmi e procedure innovativi che forniscono quello che Zinner definisce “un pacchetto di supporto” per gli studenti arabi iscritti all’università.

Come richiesto dal Consiglio, tutte queste istituzioni hanno creato una versione in arabo dei loro siti web. “One Step Ahead”, un programma intensivo disponibile per gli studenti arabi nei mesi estivi prima dell’inizio del loro primo anno, ha visto la partecipazione di 774 studenti arabi nel 2014, anno d’avvio del programma. L’anno scorso vi hanno partecipato 1.366 studenti arabi e per l’anno in corso ne sono previsti 1.700. “Coloro che partecipano vanno molto meglio sul piano accademico, in quanto sono in grado di adattarsi alle asperità della vita universitaria e del campus”, sottolinea Zinner. Un altro programma universitario, lanciato nel 2013, è “Absorption into academia”, che offre tutta una gamma di servizi di consulenza accademica, culturale e sociale a supporto degli studenti arabi.

La prova che questi programmi relativamente nuovi stanno promuovendo l’inserimento degli studenti si evidenzia nel calo degli abbandoni tra il primo e il secondo anno di università: dal 15% di abbandono fra gli studenti arabi nel 2010 si è scesi al tasso attuale del 13%, più vicino al tasso di abbandoni degli studenti ebrei che è del 10%. Naturalmente, anche il minor numero di abbandoni contribuisce  ad aumentare il tasso di diplomi e lauree.

Un’ulteriore conferma che le iniziative per favorire l’accesso all’istruzione superiore stanno avendo successo viene dal governo stesso, che ha da poco approvato un secondo piano di sei anni con un bilancio di quasi un miliardo di shekel, che va ad ampliare i programmi del primo piano che si è concluso nel 2016.

Nel complesso, l’impegno delle istituzioni e del governo nel promuovere l’accesso all’istruzione superiore dei cittadini arabi israeliani ha già cominciato a sfornare giovani uomini e donne qualificati e motivati, pronti per essere assunti, che aiuteranno a trasformare le comunità in cui vivono e contribuiranno al continuo sviluppo dell’intero paese.

(Da: Jerusalem Post, 20.11.17)