Soldi per Hamas raccolti all’Università di Haifa?

Per gli esperti anti-terrorismo, è più che un sospetto

image_1755Nel sole di un mercoledì di luglio israeliano, studenti ebrei e arabi dell’Univesrità di Haifa discutono animatamente di un articolo comparso di recente su Yedioth Haifa sotto il titolo: “L’islamismo estende la sua influenza dentro l’università”.
“Studenti ebrei e altri soggetti dell’Università di Haifa – si legge nell’articolo pubblicato venerdì scorso – lamentano una crescente penetrazione degli estremisti islamici nel campus. Dicono che la propaganda islamista compare un po’ a tutti i livelli dell’ente accademico. “Tutto quello che chiediamo è un minimo di rispetto – dice Sa’ar Ziv, portavoce dell’associazione degli studenti – Non abbiamo problemi con gli studenti che entrano in università per partecipare a tutte le attività, ma è provocatorio entrare con una T-shirt col ritratto di Azmi Bishara [l’ex parlamentare arabo-israeliano riparato all’estero per sottrarsi ad un processo per aver collaborato con Hezbollah durante la guerra della scorsa estate]. C’è stata anche un’agenda distribuita in università dal Movimento Islamico con immagini di Bin Laden, delle Torri Gemelle in fiamme, del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah”. Ziv viene interrotto da alcuni attivisti del partito di estrema sinistra Hadash che definiscono le sue parole “razziste” e “un tentativo di censura”.
Tuttavia, un po’ più lontano dall’alterco, pochi piani più su nell’edificio principale del campus, lo stand del Movimento Islamico viene tranquillamente gestito da alcuni studenti arabi per lo più con barba e maglietta verde, che non vogliono essere fotografati ma esibiscono un permesso del preside dell’università che li autorizza a diffondere il loro materiale all’interno dell’istituto. Gli studenti negano d’aver celebrato Bin Laden o gli attentati dell’11 settembre. “Anche Hitler è un personaggio importante – dicono – Citarlo non significa essere d’accordo con lui”.
Il presidente del gruppo islamico, Mouad Hefeb, è diventato di recente capo di tutto il Consiglio degli Studenti Arabi dell’Università di Haifa. Parlando a Ynetnews, dice che il Movimento Islamico limita le sue attività nel campus alla gestione di un piccolo fondo noto come “Ikra”. “E’ un fondo limitato all’assistenza degli studenti musulmani – spiega – Io stesso vi contribuisco di tasca mia con 50 shekel [poco meno di 9 €] alla settimana”. Ma si dà il caso che Ikra sia anche il nome del Fondo per le Infrastrutture Civili di Hamas, usato dall’organizzazione jihadista – secondo la sicurezza israeliana – come copertura per attività terroristiche. Potrebbe esservi un legame fra i due fondi Ikra? “Ikra [in arabo: “recita, leggi”] è semplicemente la prima parola del Corano – risponde Hefeb – E’ un appello allo studio dell’islam fatto da Allah a Muhammad. È un termine piuttosto comune”.
La spiegazione non convince affatto Jonathan Fighel, ricercatore dell’Institute of Counter-Terrorism presso l’Interdisciplinary Center di Herzliya. “Ikra non è la prima parola del Corano – dice – Le prime parole del Corano sono: Bismillah al raham al rahim, cioè In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.. Questa spiegazione non regge, è un sotterfugio. Ikra è legato a Hamas e alle forze estremiste presenti fra gli arabi d’Israele, e al cosiddetto Ramo Nord del Movimento Islamico israeliano, e fa parte della Da’wa”, lo sforzo per diffondere l’estremismo islamico. Fighel indica una serie di contesti nei quali opera Ikra, ciascuno collegato con Hamas, Arabia Saudita e persino al-Qaeda. “Ikra è il nome di un ente di beneficenza saudita che fa parte della International Islamic Relief Organization (IIRO). Alcuni rami di questa organizzazione in giro per il mondo sono stati accusati di finanziare al-Qaeda e sono stati chiusi. Nel febbraio 2004 – continua l’esperto – le Forze di Difesa israeliane perquisirono gli uffici di un ente di beneficenza islamica a Hebron sicuramente individuato come un fondo di Hamas. Tra i documenti trovati c’era una richiesta di aiuto da parte di Ikra. Nell’agosto 2005, la polizia israeliana ha arrestato Ya’coub Abu Asab che ha rivelato d’aver raccolto centinaia di migliaia di dollari per Hamas in Arabia Saudita, facendo pervenire il denaro attraverso due fondi, uno dei quali era Ikra. È del tutto evidente che stiamo parlando di un ente che ha una precisa missione, che è sostenuto da una madrassah saudita estremista saudita ed è collegato a Hamas”.
Fighel non dice se, a suo parere, la presenza di un fondo di questo genere in una università israeliana possa costituire una minaccia per la sicurezza. “Quello che posso dire per certo – conclude – è che questo tipo di attività crea un’atmosfera di sostegno al terrorismo, è ciò dovrebbe suscitare degli interrogativi fra gli arabi israeliani”.

(Da: YnetNews, 5.07.07)

Nella foto in alto: Studenti all’Università di Haifa