Strage sventata, ma costa la vita a due agenti di sicurezza

Due agenti della polizia di frontiera uccisi, altre 17 persone ferite mercoledì pomeriggio a Gerusalemme.

image_371Due agenti della polizia di frontiera uccisi, altre 17 persone ferite mercoledì pomeriggio in un attentato terrorista nel quartiere French Hill di Gerusalemme nord.
L’esplosione, avvenuta poco prima delle 16.00 ora locale, è stata provocata da una terrorista suicida palestinese di 18 anni, con uno zaino di 3-5 kg di esplosivo sulle spalle e il volto quasi interamente coperto dal velo.
Tra i feriti (almeno tre in gravi condizioni), anche un bambino di nove anni.
Secondo una prima ricostruzione, la terrorista si stava avvicinando a una fermata d’autobus spesso usata da soldati in licenza per fare l’autostop, quando è stata individuata da due agenti della polizia di frontiera che l’hanno fermata per un controllo. A quel punto la terrorista si è fatta è esplodere, uccidendo i due agenti.
L’attentato è stato rivendicato dalla Brigate Martiri di Al Aqsa, gruppo affiliato al movimento Fatah presieduto dal presidente dell’Autorità Palestinese Yasser Arafat.
Secondo la rivendicazione, la terrorista sarebbe Zainab Abu Salem, originaria del campo palestinese di Askar, presso Nablus (Cisgiordania).
L’incrocio del quartiere French Hill è stato teatro di numerosi attentati terroristici negli ultimi quattro anni di violenze palestinesi.
L’attentato di mercoledì, che porta a circa 120 il numero di attentati suicidi realizzati da terroristi palestinesi contro Israele negli ultimi quattro anni, è l’ottavo attentato suicida realizzato da una donna. Secondo gli esperti, i gruppi terroristici ricorrono sempre più speso alle donne perché sottoposte a minori controlli.
L’ultimo attentato suicida riuscito in Israele era avvenuto il 31 agosto scorso, con la strage di 16 persone su due autobus a Be’er Sheva.
L’ultimo attentato riuscito nella città di Gerusalemme era avvenuto sette mesi fa, il 22 febbraio scorso (8 persone uccise su un autobus). Fonti della sicurezza israeliana attribuiscono la diminuzione di attentati riusciti sia alla costruzione della barriera difensiva, sia alle continue operazioni anti-terrorismo delle Forze di Difesa israeliane contro Hamas, Jihad Islamica e Brigate Al Aqsa. Il calo di attentati nella capitale, aggiungono le fonti, non era in ogni caso da attribuire a una diminuzione della volontà dei terroristi palestinesi di colpire. Solo negli ultimi due mesi, secondo dati della polizia, erano stati sventati una mezza dozzina di attentati a Gerusalemme.
Nei giorni scorsi le forze di sicurezza israeliane avevano rafforzato le misure di controllo alla luce dell’aumento dei tentativi terroristici palestinesi in occasione del periodo delle festività ebraiche.
“Si è trattato di un grave attentato, che ci costringe a continuare a lottare contro il terrorismo come abbiamo fatto finora”, ha dichiarato alla televisione il primo ministro israeliano Ariel Sharon.
Il sindaco di Gerusalemme Uri Lupolianski ha sottolineato la necessità di accelerare la costruzione della barriera anti-terrorismo attorno alla città, definendola “la barriera della vita”. Attualmente è stato completato solo un quarto dei 64 km di barriera previsti nell’area di Gerusalemme. Fonti della sicurezza da tempo affermano che il confine nord di Gerusalemme è il più permeabile della città. La scorsa settimana il capo locale della polizia aveva valutato che ci vorrà ancora un anno prima che sia completata la barriera attorno alla capitale, a parte ulteriori ritardi per le proteste e gli appelli alla Corte.

(Da: Ha’aretz, Jerusalem Post, 22.09.04)

Nella foto in alto: Menache Komeni, 19 anni, e Mamoya Tahio, 20 anni, i due agenti della polizia di frontiera israeliana uccisi mentre sventavano una strage terrorista palestinese, mercoledì pomeriggio a Gerusalemme.