Strage terrorista in Israele

Almeno cinque morti per un attentato suicida palestinese a Hadera.

image_946Un attentatore suicida palestinese si è fatto esplodere mercoledì pomeriggio nella città israeliana di Hadera, a nord di Tel Aviv, uccidendo almeno cinque persone. Quasi 30 le persone rimaste ferite o mutilate, alcune in condizioni critiche. L’esplosione ha provocato estesi danni fra le bancarelle all’angolo fra le vie Herbert Samuel e Rothschild, una zona di mercato all’aperto, davanti a un chiosco alimentare.
La strage è stata rivendicata dalla Jihad Islamica palestinese. Un portavoce del gruppo terrorista, Khader Habib, ha dichiarato all’Associated Press che l’attentato costituisce una vendetta per l’uccisione domenica scorsa (in uno scontro a fuoco coi soldati israeliani a Tulkarem) del leader del gruppo in Cisgiordania Louie Sa’adi (responsabile di una serie di stragi in Israele). Fonti militari israelianie hanno tuttavia dichiarato che un attentato di queste dimensioni, all’interno di Israele, non può essere preparato in soli tre giorni. Lo stesso Sa’adi, d’altra parte, stava preparando attentati analoghi quando è stato sorpreso dalle forze di sicurezza israeliane.
Secondo fonti politiche israeliane, l’attentato di mercoledì a Hadera rappresenta il frutto della scelta dei gruppi armati palestinesi di trasferire la loro base d’operazioni da Gaza alla Cisgiordania: “E’ una chiara strategia, non una vendetta. Il gruppo prende ordini da Damasco. Nessuno ha fiducia nella tattica di Abu Mazen di cercare un’intesa negoziata con questi gruppi”.
Hadera è già stata colpita più volte in anni recenti da attentati stragisti palestinesi.
L’attentato di mercoledì a Hadera costituisce il primo attentato suicida palestinese riuscito all’interno di Israele dopo quello del 28 agosto scorso alla stazione degli autobus di Be’er Sheva (20 feriti).

(Da: Ha’aretz, YnetNwes, 26.10.05)