Te la do io la Corea del Nord

Altri terroristi guardano con attenzione al successo conseguito dai bulli della Corea del Nord

Di Liran Kapoano

Liran Kapoano, autore di questo articolo

Liran Kapoano, autore di questo articolo

E così ora si scopre che non sono gli ebrei che controllano Hollywood: in realtà chi controlla Hollywood è Kim Jong Un.

Si badi bene, tutta questa zuffa intorno al film The Interview con James Franco e Seth Rogen è una faccenda seria. Qui non si tratta solo di Corea del Nord o di un film che probabilmente la maggior parte della gente non sarebbe andata comunque a vedere. Piegarsi al terrorismo è qualcosa che va sempre al di là della questione iniziale, perché altri terroristi guardano con attenzione al successo conseguito da questi bulli della Corea del Nord e iniziano a pianificare a loro volta azioni di “intrattenimento”.

Si consideri questo: un gruppo di hacker è costato in pratica alla Sony Pictures tutto il potenziale ricavato di un film la cui produzione è costata 42 milioni dollari. Ci sono riusciti senza sparare un solo proiettile, senza far esplodere una bomba, senza costruire un solo tunnel né lanciare un solo misero razzo Qassam. Si tenga presente che la Sicurezza Civile del Dipartimento di Stato Usa continua ad affermare che non risulta alcuna credibile minaccia di violenza legata a questa situazione. Hanno messo in ginocchio un intero settore cinematografico con la stessa facilità con cui voi ed io possiamo aprire una pagina Facebook.

Pensate che Hamas non stia prendendo appunti su tutto questo? E Hezballah? E l’Iran? Quest’ultimo soprattutto dovrebbe preoccuparvi assai. Vi chiedete per quale motivo un tronfio buffone come Kim Jung dovrebbe essere preso sul serio? Domanda: se voi foste il grande ayatollah dell’Iran quale sarebbe il vostro modello vincente: quell’odioso cretino, ma dotato di armi nucleari, che riesce a rovinare il Natale al Grande Satana, oppure il dittatore militare iracheno Saddam Hussein, molto macho ma senza armi nucleari, che ha finito col trascorrere i suoi ultimi tre anni di vita nascosto in un buco sottoterra e che ora è sottoterra per sempre?

Kim Jong Un, supremo leader della Repubblica della Corea del Nord

Kim Jong Un, supremo leader della Repubblica della Corea del Nord

L’FBI ha attribuito tutto questo al governo della Corea del Nord. Ma anziché dichiarare tolleranza zero verso il terrorismo contro i suoi cittadini (che sia fisico o informatico), il governo degli Stati Uniti ha lasciato a se stesse la Sony e le sale cinematografiche. Ora devono vedersela con un governo straniero terrorista che arriva a dettare quali film gli americani possono o non possono vedere. Beh, sembra la trama di un film che molti non andrebbero a vedere perché basato su una premessa troppo risibile.

Così ora Hamas, ISIS, al Qaeda (o comunque si chiamino oggi) sanno tutti esattamente come promuovere la loro agenda. In quel film compare un cattivo che urla “Allah-uh Akbar” prima di farsi esplodere? Minacciamo. C’è una esplicita scena di sesso che offende un gruppo di uomini rabbiosi in una grotta in Afghanistan? Minacciamo. Una nuova canzone di protesta sulla triste condizione delle donne in Medio Oriente? Minacciamo. Non c’è nemmeno bisogno di dare seguito a una di queste minacce, basta evocarle e la vostra causa demente ottiene immediata gratificazione.

No, questa proprio non è una china su cui avviarci con leggerezza. Terrorismo, intimidazioni e prepotenze devono essere affrontati e respinti in ogni occasione, che l’origine sia palestinese, iraniana o nordcoreana. E’ semplice: bisogna sostenere Seth Rogen e James Franco contro le minacce provenienti dalla Corea del Nord. Punto e basta.

Oltretutto la Corea del Nord ha una brutta storia di collaborazione con l’Iran e di forniture di armi ai teppisti di Hamas. Ora gli stanno fornendo anche le migliori pratiche terroristiche “virtuali”: di nuovo, la trama di un film che pareva inverosimile anche come fiction. E se non sapremo reagire insieme e presto, non avremo bisogno di nessuno che venga a rovinarci la visione dicendoci in anticipo come va finire.

(Da: Times of Israel, 20.12.14)