Terrorismo “legittimo” e “giustificato”

Per la stampa araba, è colpa di Israele l’escalation scatenata dai terroristi.

image_3211Con vari argomenti, talvolta contraddittori, gli editoriali della stampa araba hanno elogiato e/o giustificato l’attentato multiplo perpetrato a sangue freddo, giovedì 18 agosto, sulla strada per Eilat, nel sud di Israele, da terroristi penetrati attraverso il confine col Sinai egiziano (8 israeliani uccisi, quasi tutti civili), attentato che a sua volta ha innescato quattro giorni di lanci di razzi e mortai dalla striscia di Gaza e relative reazioni dell’aviazione israeliana contro le basi del terrorismo. Quelli che seguono sono alcuni brani tratti dai principali editoriali.

AL-GUMHOURIYYA: L’AGGRESSIONE D’ISRAELE HA SCATENATO L’ATTACCO E L’INSTABILITÀ IN TUTTO IL MEDIO ORIENTE
Scrive l’editoriale del quotidiano egiziano Al-Gumhouriyya: “Israele, specie sotto l’attuale governo estremista e razzista, ha seppellito tutte le iniziative di pace, obbedendo alla sua politica di aggressione e insediamento che ha minato la stabilità non solo in Israele e nei territori palestinesi, ma in tutto il Medio Oriente. La pace è legata alla giustizia, cosa che fa totalmente a pugni con le azioni aggressive ed estremiste di Israele, e le sue posizioni di intransigente rifiuto che bloccano tutte le iniziative di pace e spalancano la porta alla diffusione dell’estremismo e della violenza, che vediamo in tutta la regione e che non è appannaggio di una parte in particolare”.
(Da: Al-Gumhouriyya, 19.8.11)

AL-JAZIRAH: UN’OPERAZIONE GIUSTIFICATA E LEGALE
Scrive il quotidiano saudita Al-Jazirah: “Ieri Israele ha visto una delle intifade palestinesi quando dei palestinesi hanno condotto due attacchi a sorpresa “fidai” [di auto-sacrificio] con razzi e kalashnikov contro due autobus e altri veicoli israeliani presso la città di Eilat, nel sud della Palestina occupata [sic], causando morti e feriti gravi. Questi due attacchi “fidai” servono per ricordare agli israeliani che i palestinesi non hanno abbandonato le valide operazioni di auto-sacrificio, anche se di recente si erano limitati a bersagliare gli israeliani coi lanci di razzi dalla striscia di Gaza. Si tratta di un’operazione legale e giustificata, a dispetto delle esagerazioni dell’occidente e delle ingiuste definizioni che esso applica a questo nobile atto di “fidai”. Un’operazione che mirava a ripristinare i legittimi diritti palestinesi che vengono negati anche da coloro che si definiscono mediatori, ma non sono altro che falsi alleati.”
(Da: Al-Jazirah, 19.8.11)

AL-SHARQ: CHE C’È DI MALE A CONDURRE CONTEMPORANEAMENTE NEGOZIATO E LOTTA ARMATA?
Scrive il quotidiano del Qatar Al-Sharq: “Con un’operazione che ha rinnovato la pressione sul terreno da parte della resistenza palestinese sulle autorità d’occupazione e che riporta la causa palestinese in primo piani nell’agenda internazionale, la resistenza ha colpito due autobus carichi di soldati [sic] e alcuni altri veicoli in viaggio verso la località turistica di Eilat, sul Golfo di Aqaba, con un sofisticato attacco che ha causato decine di morti e feriti. Questa triplice e simultanea operazione di “fidai” [auto-sacrificio] ha scioccato Israele per il suo carattere fulmineo, la sua aggressività e per le implicazioni militari e politiche.[…] I palestinesi sono ora determinati a perseguire la via della lotta armata, che avevano abbandonato per un po’ a causa di una cattiva gestione dei loro diritti storici. Non c’è nulla di male nell’avanzare le richieste politiche dei palestinesi e allo stesso tempo imprimere un’escalation alla resistenza armata contro l’occupazione come leva nelle mani dei negoziatori palestinesi allo scopo di strappare con la forza i diritti dei palestinesi dalle fauci dell’occupazione e alle Nazioni Unite”.
(Da: Al-Shar, 19.8.11)

AL-HAYAT AL-JADIDA: ISRAELE È SCIOCCATO, IL TERRORISMO È SOLO UN PRETESTO, FINALMENTE CROLLANO I REGIMI ARABI CHE TUTELAVANO I SUOI CONFINI [DEL ’67…]

Scrive Hafez Al-Barghouti, direttore del quotidiano dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida: “A settembre Israele vuole vederci occupati in rappresaglie e combattimenti così da intralciare il nostro tentativo e allontanarci dal nostro principale obiettivo, che è quello di ottenere il riconoscimento internazionale. Il governo Netanyahu non ne poteva più della calma, così ha iniziato a far trapelare notizie di una possibile invasione di Gaza e di preparativi militari per una terza intifada, anche se noi non avevamo annunciato nessun desiderio o progetto di lanciare una terza intifada. Evidentemente il governo israeliano vuole cancellare la memoria dei crimini economici [sic] che commette contro i cittadini israeliani commettendo crimini contro i palestinesi, giacché la pace e la calma sono i nemici di questo governo. Ha bisogno di inventarsi scuse per creare tensione affinché gli israeliani dimentichino i loro problemi e focalizzino l’attenzione solo sulla minaccia esterna. Netanyahu e Lieberman pregavano per un’operazione come l’attacco di ieri a Eilat. Comunque sono rimasti scioccati dalle sue dimensioni e della sua meticolosa preparazione. Questa operazione dà un’idea di che cosa può accadere ai confini fra Israele e i paesi arabi dal momento che i regimi che facevano la guardia a quei confini stanno crollando uno dopo l’altro, e Israele non avrà nuovi guardiani a meno che non si sottometta alla pace e abbandoni la sua impresa di insediamento razzista”.
(Da: Al-Hayat Al-Jadida, 19.8.11)

(Da: Memri, 19.8.11)