Terroristi Hamas entrano a Gaza dal valico di Rafah

Molti ricercati per terrorismo sono entrati nella striscia da quando Israele ha completato il ritiro.

image_982Rafik al-Hasanat, importante membro di Hamas, da più di dieci anni ricercato da Israele per attività terroristiche, è entrato mercoledì sera nella striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, al confine con l’Egitto, rimasto aperto alcune ore per permettere il rientro di alcune centinaia di palestinesi rimasti al di là della frontiera. Hasanat non è che uno dei tanti terroristi di Hamas infiltratisi a Gaza dopo che Israele ha ceduto il controllo sul valico di Rafah.
Alto esponente di Izzaddin Kassam, l’ala armata di Hamas, Hasanat era fuggito in Egitto nel 1993 dopo aver saputo che le Forze di Difesa israeliane erano sulle sue tracce a causa del ruolo da lui svolto in vari attentati terroristici. Da allora ha trovato rifugio in Sudan, Yemen, Libia e Giordania. L’ingresso di Hasanat nella striscia di Gaza è stato accolto mercoledì sera da una folla di centinaia di palestinesi che gridavano slogan a favore del movimento jihadista.
Secondo fonti vicine a Hamas, parecchi suoi attivisti, compresi alcuni capi, sono riusciti ad entrare nella striscia di Gaza da quando Israele ha completato il ritiro. Il mese scorso è entrato a Gaza uno dei fondatori di Hamas, Ahmed al-Milh, dopo che aveva trascorso vent’anni protetto da diversi paesi arabi.
Poco dopo il ritiro israeliano, si sono introdotti nella striscia almeno tre dei principali ricercati di Hamas. Uno di questi, Nihro Masoud, originario del campo palestinese di Jabalya, figura fra i fondatori delle Brigate Izzaddin Kassam. Fuggito quattordici anni fa in Egitto, aveva poi trovato ospitalità per la maggior parte di questi anni in Sudan.
Secondo l’accordo raggiunto all’inizio del mese con la mediazione del segretario di stato Usa Condoleezza Rice, a partire da venerdì scorso il valico di frontiera di Rafah fra striscia di Gaza ed Egitto resterà aperto 24 ore su 24, sotto controllo egiziano-palestinese, con la collaborazione di un gruppo di monitoraggio fornito dall’Unione Europea.

(Da: Jerusalem Post, 25.11.05)

Nella foto in alto: Un ufficiale italiano della missione di monitoraggio UE al valico di Rafah