Terroristi in giacca e cravatta

Un rapporto israeliano accusa Hamas e Fplp d’aver piazzato decine di operativi nelle ong pro-BDS, alcune finanziate da stati europei e fondi filantropici

Il ministro di pubblica sicurezza israeliano Gilad Erdan alla presentazione del rapporto

Esistono più di cento precisi collegamenti tra organizzazioni definite terroristiche a livello internazionale come Hamas e Fplp (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) e ong che promuovono la campagna BDS per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele. Alcune di queste ong ricevono finanziamenti dagli stati europei e da fondi filantropici. E’ quanto emerge da un nuovo rapporto di 80 pagine del Ministero israeliano per gli affari strategici, intitolato Terroristi in giacca e cravatta.

Sono più di 30 i membri di Hamas e Fplp che ricoprono posizioni di alto livello nelle ong che promuovono il movimento BDS, per la maggior parte persone che hanno scontato pene detentive per crimini legati al terrorismo, incluso l’assassinio, e che mantengono legami attivi con i gruppi terroristici.

“Il rapporto – ha detto in conferenza stampa il ministro di pubblica sicurezza israeliano Gilad Erdan – rivela la vera natura e i veri obiettivi del movimento BDS, e la sua connessione con il terrorismo e l’antisemitismo. Quando la gente parla degli obiettivi del movimento BDS, non si preoccupa di andare a leggere le dichiarazioni ufficiali dei suoi dirigenti – ha lamentato Erdan – Se lo facesse, apparirebbe chiaro che gli obiettivi di quei dirigenti sono gli stessi dei capi delle organizzazioni terroristiche palestinesi. Il movimento BDS rifiuta il diritto di Israele ad esistere come stato nazionale ebraico all’interno di qualsiasi confine: vogliono che Israele venga cancellato dalla carta geografica. Per i terroristi, promuovere il boicottaggio è un modo diverso per perseguire lo stesso obiettivo”.

L’immagine di copertina del rapporto del Ministero degli affari strategici israeliano sui legami tra BDS e terrorismo

Un esempio è Leila Khaled, terrorista dell’Fplp famosa per aver dirottato due aerei civili nel 1969 e nel 1973. Di lei si è scoperto che ancora nel 2011 progettava attacchi terroristici a Gerusalemme e che lo scorso anno invocava la “lotta armata” contro Israele. Leila Khaled si adopera attivamente nella raccolta fondi per le organizzazioni BDS in Europa e Sud Africa.

Un altro esempio è Rani Sourani, direttore del Centro palestinese per i diritti umani e operativo dell’Fplp. La sua organizzazione diffonde resoconti settimanali che esortano a boicottare Israele e nel 2014-2017 ha ricevuto finanziamenti europei per 1,5 milioni di dollari. Nel 2017 Sourani e il direttore del dipartimento legale del Centro palestinese per i diritti umani, Iyad al-Alamo, hanno fornito consulenza e assistenza legale a Hamas.

Salah Hammouri, un terrorista dell’Fplp condannato per aver tentato di assassinare nel 2005 l’ex rabbino capo Ovadia Yosef, scarcerato nel 2011 nell’ambito del ricatto di Hamas per la liberazione dell’ostaggio Gilad Schalit, è un operativo di Addameer, un’organizzazione che promuove il BDS.

Mustapha Awad, un membro dell’Fplp addestrato da Hezbollah, fa parte della ong statunitense Samidoun, che si coordina con l’Fplp per ottenere il rilascio dei terroristi palestinesi detenuti, e sostiene la campagna BDS nonché le violenze al confine fra striscia di Gaza e Israele. E’ stato arrestato per aver promosso il finanziamento del terrorismo e legami con Hezbollah.

Ci sono persone che “di giorno ricoprono posizioni di rilievo nelle ong che promuovono il BDS, e di notte sono membri di gruppi terroristici – ha detto Erdan – Persone che sono state membri attivi di gruppi terroristici e che ora reclutano altri membri nelle loro ong”. Il Comitato Nazionale BDS, l’ente di coordinamento del movimento per il boicottaggio globale con sede a Ramallah, include le Forze Nazionali e Islamiche Palestinesi, che includono Hamas, Fplp e un’altra organizzazione definita terrorista a livello internazionale, la Jihad Islamica Palestinese. La piattaforma americana di raccolta fondi on-line Donorbox ha sospeso l’account del Comitato Nazionale BDS dopo aver scoperto che manteneva legami con gruppi terroristici.

Le campagne BDS per il boicottaggio di Israele non mirano a un accordo di pace ma alla cancellazione di Israele dalla carta geografica, come mostrano inequivocabilmente le mappe utilizzate dalla loro propaganda

Tra le organizzazioni di tutto il mondo che mantengono legami con membri dell’Fplp e di Hamas c’è American Muslims for Palestine, che promuove il boicottaggio: molti membri dello suo staff e del suo direttivo hanno precedentemente lavorato alla Holy Land Foundation e alla Islamic Association for Palestine, due gruppi che sono stati chiusi per aver convogliato fondi a Hamas.

Mustapha Awad, di Samidoun, ha attivamente operato con il Coordinamento Europeo dei comitati e delle associazioni per la Palestina, che opera a Bruxelles, per portare la terrorista Leila Khaled a parlare ai membri del Parlamento Europeo nel 2016. Il BDS Sudafrica, che ha legami con il principale partito del paese, l’African National Congress, ha portato Leila Khaled a Pretoria per promuovere la raccolta fondi, e ha lanciato una campagna per la scarcerazione di Bilal Kaid, un terrorista dell’Fplp detenuto in Israele con due condanne per tentato omicidio. “Ci sono membri di Hezbollah che si aggirano nei parlamenti europei presentandosi come attivisti della società civile, mentre lavorano per il rilascio di terroristi”, ha detto Erdan. E ha aggiunto: “Il BDS è una pista parallela e complementare al terrorismo”.

Erdan intende condividere il rapporto con l’International Homeland Security Forum, che comprende funzionari governativi che in tutto il mondo ricoprono ruoli simili al suo. “Chiediamo loro di esaminare i legami terroristici delle ong che operano nei loro paesi” ha detto Erdan. E ha concluso: “Faccio appello a tutti i governi, alle istituzioni dell’Unione Europea, agli enti filantropici, alle banche e alle piattaforme on-line per la raccolta fondi affinché pongano fine a ogni tipo di sostegno a favore di organizzazioni legate al terrorismo”.

(Da: Jerusalem Post, 3.2.19)