Testimoni palestinesi raccontano gli abusi di Hamas

Confermata anche l’esistenza del bunker per i capi Hamas sotto l’ospedale di Gaza

image_2397Nuaf Atar parla dell’uso delle scuole come base per lanciare razzi contro Israele; Zabhi Atar rivela che Hamas usa le tessere alimentari per indurre palestinesi ad arruolarsi nei suoi ranghi; Hamad Zalah dice che Hamas si è impadronita delle forniture di cibo Unrwa inviate nella striscia di Gaza e si rifiuta di distribuirle ai palestinesi vicini a Fatah.
Sono tre esempi del tipo di testimonianze rilasciate da uomini di Hamas e Jihad Islamica arrestati dalle Forze di Difesa israeliane durante la controffensiva anti-Hamas nella striscia di Gaza del mese scorso. Alcuni dettagli sulle loro deposizioni sono stati recentemente diffusi alla stampa dai servizi di sicurezza israeliani.
Dei più di cento palestinesi fermati durante le tre settimane di operazioni, molti sono stati già rilasciati: solo poche decine – membri di Hamas e di altri gruppi terroristici – sono ancora agli arresti. Non si esclude che alcuni possano essere scarcerati in futuro nel quadro di uno scambio per la liberazione di Gilad Shalit.
Nuaf Atar, 25 anni, vive ad Atatra, nella parte nord-occidentale della striscia di Gaza. È stato catturato da paracadutisti israeliani l’11 gennaio. Nella sua deposizione, Atar afferma che i funzionari governativi di Hamas “si impadroniscono” degli aiuti umanitari che Israele lascia passare verso Gaza perché siano distribuiti gratuitamente alla popolazione, e li rivende al mercato nero. Hamas, continua Atar, piazza la rampe di lancio per sparare i razzi verso Israele a ridosso degli edifici scolastici perché i suoi operativi sanno che le forze aeree israeliane evitano di bombardare quelle aree. E aggiunge che i palestinesi che cercano di opporsi all’utilizzo dei loro terreni da parte di Hamas come basi di lancio vengono immediatamente “gambizzati” con armi da fuoco.
Altro resoconto interessante è quello di Raji Abed Rabo, 22 anni, affiliato alla Jihad islamica, residente nel campo di Jabalya (striscia di Gaza settentrionale). Abed Rabo racconta agli investigatori d’essere stato reclutato dall’organizzione all’età di 17 anni e d’aver iniziato la sua militanza diffondendo propaganda anti-israeliana. Nel 2006 entrò nell’Fplp (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) dove iniziò l’addestramento militare. Nel 2007 tornò alla Jihad Islamica, assegnato alla cellula di Jabalya. Il suo compito era quello di esplorare e raccogliere informazioni sui movimenti delle Forze di Difesa israeliane lungo il confine fra Israele e striscia di Gaza. Abed Rabo stoccò armi nella sua abitazione, mine comprese, e venne messo a parte di un certo numero di tunnel da utilizzare per attaccare di sorpresa i soldati in territorio israeliano e prenderli in ostaggio. Racconta inoltre di un grande bunker costruito sotto l’ospedale Shifa, nella città di Gaza, usato come nascondiglio da un certo numero di alti esponenti di Hamas durante le settimane di combattimenti.
Anche Hamad Zalah, 29 anni, è di Jabalya ed è stato fatto prigioniero il 21 gennaio. Agli investigatori racconta d’essere stato torturato da Hamas, insieme al fratello, nel quartier generale di Jabalya a causa della sua affiliazione a Fatah e della sua intenzione di accendere una candela alla memoria di Yasser Arafat. Dice d’essere stato frustato e picchiato con cavi elettrici. Nel 2007 uomini di Hamas spararono e uccisero suo fratello, che era agente di guardia presso l’abitazione di alto funzionario dell’Autorità Palestinese a Gaza. Da quando Hamas, nel 2007, ha preso il controllo sulla striscia di Gaza, racconta Zalah, l’organizzazione terrorista ha assunto anche il controllo sugli aiuti umanitari, rifiutandosi di distribuirli ai palestinesi affilati a Fatah.
Amad Hamed, 35 anni, di Beit Hanun, è stato arrestato il 5 gennaio. Nella sua deposizione dice che nel 2006 ha iniziato a condurre ricognizioni per conto di Hamas e ad addestrarsi in vista di un attentato suicida da compiere in Israele. Due suoi fratelli vennero uccisi dai soldati nel 2006 e nel 2007. Hamed riferisce di un campo d’addestramento allestito in un club sportivo presso una moschea a Khan Yunis (striscia di Gaza meridionale) e di un secondo campo di fronte al municipio di Beit Hanun. Tre mesi fa Hamed accettò che venissero piazzati razzi, lanciarazzi e barili di esplosivo in un terreno di proprietà della sua famiglia a Beit Hanun.

(Da: Jeruslem Post, 2.02.09)

Nella foto in alto: il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad mentre domenica scorsa accoglie a Teheran il capo del politburo di Hamas, con sede a Damasco, Khaled Mashaal

Si veda anche:
Lettera aperta di un riservista israeliano a un palestinese di Gaza
“So che sei arrabbiato perché ho dormito sul tuo divano, ma solo tu ed i tuoi vicini potete cambiare la situazione”

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=27902