Uccisi in uno scontro a fuoco i due terroristi Hamas ricercati dallo scorso giugno

Scovati a Hebron, i responsabili del sequestro e assassinio dei tre adolescenti israeliani si sono opposti con le armi all’arresto

Unità speciali anti-terrorismo israeliane in azione martedì mattina a Hebron (da un filmato diffuso dalla polizia israeliana)

Unità speciali anti-terrorismo israeliane in azione martedì mattina a Hebron (da un filmato diffuso dalla polizia israeliana)

Intorno alle 3.00 di martedì mattina, grazie a precise informazioni di intelligence soldati delle Forze di Difesa israeliane e unità anti-terrorismo della polizia israeliana hanno individuato e circondato un edifico a Hebron dove si nascondevano Marwan Kawasma (29 anni) e Amer Abu Aysha (32 anni), i due terroristi di Hamas responsabili del sequestro e assassinio dei tre adolescenti Eyal Yifrah, Gilad Shaar e Naftali Frenkel vicino a Gush Etzion, a sud-ovest di Gerusalemme, lo scorso 12 giugno scorso. I due hanno cercato di opporsi all’arresto aprendo il fuoco contro le forze israeliane, che hanno reagito uccidendoli.

Dopo il ritrovamento, il 30 giugno a nord-ovest di Hebron, dei corpi dei tre ragazzi assassinati, esercito polizia e servizi di sicurezza non avevano mai cessato le ricerche dei responsabili. Nel frattempo le forze di sicurezza hanno arrestato decine di palestinesi sospettati d’aver nascosto o coperto i due nel corso degli ultimi tre mesi, tra cui diversi membri della famiglia Kawasma, notoriamente legata a Hamas. Martedì è stato reso noto che nella notte sono stati arrestati anche Bashar Kawasmeh, Mahmed Kawasmeh e Taar Kawasmeh, i figli del terzo imputato, Arafat Kawasmeh, a sua volta già agli arresti. Un fratello di Kawasme, Hussam, accusato d’aver architettato l’operazione, era stato arrestato l’11 luglio nel campo palestinese di Shuafat mentre cercava di fuggire in Giordania con un documento falso. Hussam ha ammesso d’aver ricevuto soldi per organizzare l’attentato da agenti di Hamas nella striscia di Gaza. Secondo fonti della sicurezza dell’Autorità Palestinese, membri di alto livello dell’ala militare di Hamas erano a conoscenza del piano e l’hanno finanziato. In tutto, sono otto le persone arrestate come partecipi o complici direttamente collegati al crimine.

Amer Abu Aysha e Marwan Kawasma

Amar Abu-Eisha e Marwan Kawasmeh

“Due membri delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam sono stati uccisi dopo una lunga vita di sacrificio e dedizione”, ha annunciato martedì il portavoce di Hamas all’estero, Hussam Barduan, che ha aggiunto: “Questa è la via della resistenza armata e noi la seguiamo passo dopo passo”. Un portavoce di Hamas da Gaza, Sami Abu Zuhri, ha celebrato martedì “il ruolo di martiri svolto da Abu Aysha e Kawasme nel dare la caccia ai coloni ebrei”, sottolineando che la loro uccisione “non indebolirà la resistenza armata”. Il governatore di Hebron, Kamel Hmeid, ha “condannato l’assassinio di questa mattina dei due martiri, al-Kawasme e Abu Aysha, nella zona dell’Università di Hebron”, definendolo “un crimine, un omicidio intenzionale e premeditato”. Hamas ha inoltre accusato l’Autorità Palestinese d’aver aiutato Israele a trovare i terroristi uccisi nello scontro a fuoco a Hebron. In un comunicato sul sito ufficiale di Hamas, l’esponente Salah Bardawil ha affermato che “il successo dell’occupazione israeliana nell’uccidere gli autori dell’operazione Hebron [sic] è dovuto alla cooperazione per la sicurezza nella Cisgiordania occupata”. Bardawil ha esortato i palestinesi in Cisgiordania a “esprimere la loro rabbia contro l’occupazione e contro il coordinamento sulla sicurezza” con Israele. In un primo momento, martedì mattina l’esponente di Hamas Qais Abu Leila aveva annunciato il ritiro della delegazione dal Cairo, dove era in programma la ripresa dei negoziati mediati dall’Egitto per la stabilizzazione della tregua a Gaza. Successivamente l’alto esponente di Hamas Mahmoud Zahar ha invece annunciato alla Reuters che la delegazione palestinese non si sarebbe ritirata dagli incontri del Cairo. La delegazione di Hamas comprende Mahmoud Zahar, Khalil al-Hayeh e Musa Abu Marzouk, mentre quella della Jihad Islamica è guidata da Khaled al-Batsh e Nafez Azzam. Ai colloqui prendono parte anche gli esponenti di Fatah Azzam al-Ahmed e Jibril Rajoub.

“Alla vigilia di Rosh HaShana (capodanno ebraico) si è conclusa l’operazione che ha avuto inizio lo scorso 13 giugno – ha annunciato martedì il capo di stato maggiore delle Forze di Difesa israeliane, Benny Gantz – Avevamo promesso alle famiglie Shaer, Frenkel e Yifrah, e ai cittadini d’Israele, che avremmo preso gli assassini dei loro ragazzi, e questa mattina lo abbiamo fatto”.

Eyal Yifrah, Gilad Sha'er eNaftali Frenkel

Eyal Yifrah, Gilad Sha’er e Naftali Frenkel

Il ministro della difesa Moshe Ya’alon ha elogiato le forze di sicurezza ed ha aggiunto: “Chiunque tenti di colpire i cittadini israeliani sappia che Israele non si darà pace finché non avrà trovato tutti coloro che minacciano la sua pace e il benessere dei suoi abitanti”.

“Ho parlato poco fa con i genitori di Naftali, Gilad ed Eyal – ha detto martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – convenendo che nulla potrà alleviare il loro dolore né potrà restituire i loro figli. Ma c’è una giustizia che deve fare il suo corso. Quando vennero trovati i corpi dissi che non avremmo avuto pace fino a quando non avessimo trovato i colpevoli, ovunque si potessero nascondere, per consegnarli alla giustizia. Oggi abbiamo completato la missione. Avevamo detto sin dal primo momento che ne era responsabile Hamas. Ora la stessa Hamas lo ammette e se ne vanta. Noi continueremo a colpire il terrorismo ovunque si trovi”.

(Da: MFA, YnetNews, Jerusalem Post, Times of Israel, Israel HaYom, 23.4.14)