Un accordo di pace con la Siria?

Certamente auspicabile ma probabilmente, per ora, impossibile

Alcuni commenti dalla stampa israeliana

image_2045Secondo Yediot Aharonot, un accordo di pace con la Siria comporterebbe sicuramente molti vantaggi, a cominciare dal fatto che spingerebbe Damasco a staccarsi dal blocco sciita Iran-Hezbollah. Un accordo per di più indebolirebbe le organizzazioni armate palestinesi, migliorando per contro le miserabili condizioni dell’Autorità Palestinese. Inoltre, continua Yediot Aharonot, liberarsi della minaccia che incombe sul confine settentrionale permetterebbe alle Forze di Difesa israeliane di concentrarsi sui gravosi compiti resi necessari dalla incombente minaccia nucleare iraniana. Secondo Yediot Aharonot, l’opinione pubblica israeliana è oggi disposta ad approvare un accordo con la Siria, il cui prezzo (territoriale) è ben noto a tutti.

Secondo Ma’ariv, Damasco non baratterà mai un’alleanza strategica vecchia di decenni con l’Iran, paese che potrebbe presto diventare una potenza atomica regionale, in cambio di relazioni con Gerusalemme di dubbio valore – dal suo punto di vista – e in cambio di un dialogo e di legami con una potenza – secondo la sua prospettiva – inaffidabile come Washington. I siriani, continua Ma’ariv, sono convinti non vi sarà nessun diluvio di denari americani e europei sul regime dittatoriale di Damasco a meno che tale regime non cambi completamente. E se per miracolo qualcosa del genere dovesse accadere, è ragionevole presumere che non si tratterebbe più del regime alawita di Bashar Assad. Secondo Ma’ariv, infine, Damasco non romperà l’alleanza con Hezbollah giacché esso rappresenta l’unica garanzia per la Siria di mantenere la sua forte influenza sul Libano. E questo per i siriani è molto più importante che riottenere le alture del Golan.

(Da: Yediot Aharonot, Ma’ariv, 17.03.08)

Nella foto in alto: Gli Assad, padre e figlio