Un criterio minimo di civiltà

Da innumerevoli generazioni vige il concetto che rispettare i nemici caduti significa riconoscerne lumanità.

image_193Da un editoriale di Yediot Aharonot

Da innumerevoli generazioni vige il concetto che rispettare i nemici caduti significa riconoscerne l’umanità, e che invece profanare i corpi dei caduti rappresenta il tentativo di cancellare l’immagine di Dio che è impressa in ogni persona, rappresenta la negazione più totale del proprio prossimo. Non a caso proprio coloro che ingiuriano gli ebrei definendoli “scimmie e maiali” sono quelli che fanno scempio dei corpi dei nostri soldati. Coloro che hanno preso parte a queste atrocità sono privi di qualunque civiltà.
[…] Sebbene anche nella storia d’Israele si siano verificate delle atrocità, la differenza consiste nell’eccezionalità del fenomeno nella nostra società contro la regolare frequenza di fatti come questi nella loro. E nel fatto che in generale i leader palestinesi celebrano apertamente questo genere di atrocità, mentre la nostra intera popolazione ne è profondamente sdegnata.

(Da: Yediot Aharonot, 13.04.05)