Un giovanissimo direttore dorchestra

Chiamato allOpera di Los Angeles da Placido Domingo, Dan Ettinger aveva già diretto la Jerusalem Symphony Orchestra e lOpera di Berlino prima di compiere trentanni.

image_568Il 22 gennaio gli americani appassionati di opera hanno assistito a Los Angeles alla prima dell’Aida, diretta dal 33enne ragazzo prodigio israeliano Dan Ettinger, al suo debutto negli USA.
Artista poliedrico, ha iniziato come pianista, poi è stato cantante lirico e infine è diventato direttore d’orchestra (dice di aver imparato da solo, senza alcun addestramento formale). Ettinger è stato invitato a dirigere l’Opera di Los Angeles niente meno che da Placido Domingo, che ne è il direttore.
Per Ettinger non è una novità lavorare con musicisti leggendari. Due anni fa è stato chiamato come assistente di Daniel Barenboim all’Opera di Berlino. Ma già allora non era uno sconosciuto, essendosi fatto un nome come principale direttore ospite, con la Jerusalem Symphony Orchestra e con l’Opera d’Israele: tutto prima dei 30 anni.
Nel suo camerino all’Opera di Los Angeles, Ettinger è calmo e rilassato: sostiene di aver bisogno solo di 15 minuti “di panico” prima della rappresentazione.
Ettinger dice che il pubblico americano è molto diverso da quello europeo e israeliano, molto più riservato e meno caloroso. Quindi, l’ovazione alla fine è stata particolarmente importante.
L’unico modo per gli artisti israeliani di farsi conoscere è di andare all’estero, dice. Non si può stare fermi nello stesso posto, ecco perché lui è andato a Berlino. Ammette però che il lancio della sua carriera è dovuto soprattutto all’azione della Israel Cultural Excellence Foundation.
Fondata nel 2001 da Rachel Marani, la Fondazione, un’organizzazione senza scopo di lucro, è dedicata all’identificazione e al sostegno degli artisti israeliani, e li aiuta a costruirsi carriere internazionali come ambasciatori culturali di Israele.
Ogni anno la Fondazione sceglie 10-15 artisti israeliani che abbiano dimostrato qualità artistiche, motivazione e determinazione, oltre a un potenziale di leadership, e li prende sotto le sue ali. Ettinger era nel primo gruppo scelto dalla Fondazione.
Oggi la Fondazione continua ad aiutare Ettinger dal punto di vista delle PR perché, come ammette egli stesso, puoi essere pieno di talento, ma hai pur sempre bisogno che si parli e si scriva di te.
E’ fiero di essere uno degli ambasciatori culturali della Fondazione. A parte gli ultimi 18 mesi passati a Berlino, tutta la sua carriera si è sviluppata in Israele, e la prima grossa opportunità l’ha avuta con l’Opera di Israele. Ecco perché tutto quello che fa oggi è un modo per ringraziare Israele.
Dopo l’esperienza di Berlino, con la difficoltà di essere un ebreo israeliano in Germania, quest’anno Ettinger sarà di ritorno in Israele come direttore ospite sia con la Jerusalem Symphony Orchestra che con l’Opera di Israele. Non ha certamente abbandonato il suo paese, dove ha famiglia ed amici. Anche se parla con un leggero accento tedesco, è pur sempre un artista israeliano, che persegue una carriera internazionale e parla il linguaggio universale della musica.

(Da: www.israel21c.org, 30.01.05)

Nella foto in alto: Dan Ettinger