“Un organismo di ricercatori universitari che vota senza nemmeno accertare i fatti”

Il rettore dell’università di Haifa reagisce al boicottaggio accademico britannico

image_669L’imposizione di un boicottaggio fra università contraddice l’essenza stessa della libertà accademica e della genuina ricerca scientifica. Lo afferma il rettore dell’Università di Haifa, Aaron Ben-Ze’ev, rispondendo alle sanzioni decretate venerdì scorso contro due istituti universitari israeliani da parte dell’Associazione dei docenti universitari britannici.
“Chiedo ai docenti britannici e di tutto il mondo di studiare attentamente i fatti anziché contribuire a distruggere la libertà accademica in nome di interessi politici di parte e di posizioni politiche estremiste – dice Aaron Ben-Ze’ev – La libertà accademica è una cosa troppo importante per permettere che venga usata come una pedina nello scontro politico”.
Da quando ha saputo del boicottaggio, venerdì pomeriggio, Ben-Ze’ev si è impegnato in uno sforzo per cercare di spingere i docenti britannici a cambiare posizione. Allo stato attuale delle cose, il bando britannico contro le università di Haifa e di Bar-Ilan porrebbe fine a ogni forma di cooperazione nella ricerca e impedirebbe a professori israeliani di recarsi presso università britanniche. Intanto ai laureati nelle due università israeliane potrebbe essere impedito ottenere borse di studio britanniche o fare lavoro di post-dottorato in Inghilterra.
La vicenda è iniziata dopo che un laureando dell’Università di Haifa aveva scritto una tesi di Master nella quale accusava combattenti ebrei sionisti di aver compiuto un massacro di abitanti arabi nel 1948. Successivamente il laureando, messo alle strette da una querela per diffamazione intentata dai combattenti chiamati in causa, aveva ammesso d’aver inventato alcuni fatti cruciali riportati nella tesi. Anche l’università aveva avviato un’indagine sulla questione, ma un professore di estrema sinistra delle stessa università, che aveva preso le parti del laureando, aveva accusato di falso i risultati dell’indagine. Il professor Ilan Pappe, noto per le sue isolate posizioni estremiste, sostiene che l’università avrebbe preso misure disciplinari nei suoi confronti, cosa che l’università smentisce seccamente. Nel frattempo, Ilan Pappe ha scritto ai suoi colleghi all’estero raccontando la sua versione dell’affare, e ha pubblicato un articolo su un quotidiano britannico nel quale faceva appello a favore di un boicottaggio contro la sua università.
Il rettore Ben-Ze’ev trova assai difficile comprendere la decisione dell’organizzazione di categoria britannica di boicottare l’università di Haifa. “Sono stupefatto nel vedere un organismo composto da docenti intellettuali, per i quali la cosa più ovvia dovrebbe essere un controllo accurato dei fatti, che prende una tale decisione senza nemmeno ascoltare il nostro punto di vista. La decisione stessa è bizzarra e falsata, basata com’è su menzogne”.
Circa il futuro di Pappe nell’università di Haifa, Ben-Ze’ev dice che un docente che invoca il boicottaggio contro la sua stessa università dovrebbe avere il coraggio di prendere l’iniziativa di dimettersi. “Noi sosteniamo la libertà accademica e non adotteremo nessuna azione disciplinare nei suoi confronti – conclude il rettore – Ma da un punto di vista morale, se lui qui sta così male, se pensa che l’università di Haifa sia così terribile, perché non se ne va in un’altra università?”.
(Da: Yediot Aharonot, 25.04.05)

A proposito della vicenda, riportiamo di seguito un articolo d’archivio del 2002:

“Scandalo Tantura”: Katz ammette di aver ricevuto 10.000 dollari dall’Olp

Theodore Katz, che è stato citato in giudizio per diffamazione dai veterani della Brigata Alexandroni per aver scritto in una tesi di laurea che l’esercito israeliano avrebbe massacrato da 150 a 200 uomini nel villaggio di Tantura durante la guerra di indipendenza (1948), ha ammesso di aver ricevuto 10.000 dollari dall’Olp durante il processo.
Katz, 58 anni, sostiene di aver portato alla luce uno sconosciuto massacro attraverso i racconti dei profughi arabi di quel periodo. A suo tempo ricevette la votazione di 97 per la sua tesi all’Università di Haifa. Dopo che un articolo riguardante la sua tesi era stato pubblicato su Ma’ariv nel gennaio 2000, i veterani della Brigata lo hanno citato in giudizio per diffamazione, smentendo la ricostruzione dei fatti fornita da Katz. Durante il processo, emersero significative discrepanze fra le cassette su cui erano registrati i racconti dei profughi e la tesi di Katz.
Katz, un membro del kibbutz Magal, inizialmente acconsentì a un patteggiamento, per cui i veterani avrebbero ritirato la querela in cambio di una smentita. Solo dodici ore più tardi, però, Katz ritrattava nuovamente, e cambiava avvocati. All’epoca molti sospettarono che qualcuno avesse aiutato Katz con dei finanziamenti. Katz adesso ammette di aver ricevuto 10.000 dollari da Faisal Husseini, il capo della Orient House dell’Olp, per sostenere fino in fondo le sue tesi.
(Abigail Radoszkowicz in: Yediot Aharonot, 01.09.02)

Nella foto in alto: il rettore dell’univeresità di Haifa Aaron Ben-Ze’ev