Un passo importante nella battaglia contro i razzisti anti-israeliani

Il voto dell’Assemblea Nazionale francese sulla definizione di antisemitismo mette i bastoni tra le ruote della macchina di propaganda BDS

Di Ben-Dror Yemini

Ben-Dror Yemini, autore di questo articolo

Dopo mesi di discussioni pubbliche ed estenuanti battaglie dietro le quinte, l’Assemblea Nazionale francese ha preso una decisione forte, adottando la definizione operativa di antisemitismo che afferma che l’anti-sionismo è una forma di antisemitismo. La definizione non proibisce affatto le critiche a Israele, come sostengono coloro che vi si oppongono. Ma è antisemita negare agli ebrei – e solo agli ebrei, fra tutti i popoli – il diritto all’autodeterminazione.

La risoluzione approvata lo scorso 4 dicembre in Francia è stata preceduta da risoluzioni analoghe del Parlamento europeo e del Bundestag tedesco. Ma a differenza di quelle precedenti, la decisione dell’Assemblea Nazionale francese è stata preceduta da un ampio dibattito pubblico che ha visto all’opera campagne propagandistiche da parte di enti che ricevono finanziamenti dal movimento BDS (per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele). Sono state coinvolte anche organizzazioni che si battono contro l’antisemitismo, tra cui il Ministero degli affari strategici, il Ministero degli esteri, enti locali francesi e altri ancora. Per dovere di trasparenza, specifico che anch’io sono stato invitato a intervenire nelle conferenze e nei dibattiti che hanno portato alla decisione dell’Assemblea Nazionale.

154 parlamentari francesi hanno votato a favore, 74 hanno votato contro

Il giorno prima dell’approvazione della risoluzione 127 ebrei, tra cui un certo numero di israeliani, hanno pubblicato una lettera aperta sul quotidiano francese Le Monde in cui si opponevano alla decisione. La cosa non è stata di grande aiuto.

Dei 577 membri dell’Assemblea Nazionale, 154 hanno votato a favore dell’adozione della definizione, 74 hanno votato contro. La decisione ha carattere puramente dichiarativo. L’ostilità verso il diritto degli ebrei all’autodeterminazione continuerà, e molto probabilmente vedrà impegnati anche alcuni ebrei. La verità non sempre trionfa. Ma questa volta all’Assemblea Nazionale francese lo ha fatto.

Anche se si tratta essenzialmente di una mossa soltanto simbolica, essa ha un grande significato perché il problema principale è il finanziamento che l’Unione Europea e paesi come Germania e Francia garantiscono alle organizzazioni che supportano il BDS. Questa decisione francese darà più forza a coloro che si oppongono a tali finanziamenti.

Anche nella scelta delle immagini la pubblicistica del movimento BDS svela il suo vero obiettivo: cancellare Israele dalla carta geografica

La campagna razzista e anti-sionista del movimento BDS è un problema per l’Europa e la Francia perché è capeggiata dalla coalizione “rosso-verde” formata da islamisti e sinistra estremista. Tale coalizione, che ha una forte presa nei circoli accademici e nei mass-media, è una delle principali cause della radicalizzazione dell’islam, che alla fine si ritorce contro gli stessi europei. Infatti, quando Israele viene presentato come un mostro, come uno stato da apartheid, come un perpetratore di genocidio, molti musulmani credono a queste menzogne e poi sfogano la loro rabbia e il loro livore in Francia e in Europa, accusando autorità e società francesi ed europee di collaborare con quello che credono sia un mostro di malvagità.

Questa nuova definizione di antisemitismo mette in chiaro che, così come la demonizzazione degli ebrei in quanto tali costituisce antisemitismo, allo stesso modo è antisemitismo demonizzare Israele in quanto tale o paragonarlo ai nazisti, cioè al male assoluto per antonomasia. Che è esattamente ciò che fanno gli avversari della risoluzione.

Qui non si tratta della libertà di parola, come sostengono loro. Si tratta essenzialmente della diffusione di calunnie che alimentano odio, e del chiudere la bocca a chiunque cerchi di confutare quelle calunnie. Che è esattamente ciò che fanno i promotori del boicottaggio anti-israeliano.

Il primo passo in Francia è riuscito. Ma la battaglia più importante è quella per l’opinione pubblica europea e per la cessazione dei finanziamenti a enti che sono implicati nella campagna di demonizzazione. Che è antisemita.

(Da: YnetNews, 12.12.19)