Un piccolo robot per una grande ispirazione

VIDEO: Il progetto SpaceIL ha già vinto un contratto per lanciare la sua navicella “low cost” sulla Luna

Il prototipo del robot SpaceIL presentato lo scorso 31 dicembre nella residenza ufficiale del presidente d’Israele all’atto della firma dell’accordo per il suo lancio in una missione privata sulla Luna, su un vettore Falcon 9

Nel 2010, tre giovani imprenditori israeliani di Holon – Yariv Bash, Kfir Damari e Yonatan Winetraub – decisero di partecipare a un concorso indetto da Google per un robot “low cost” da mandare sulla Luna che fosse in grado di muoversi per almeno 500 metri e inviare foto ad alta definizione. In un mese raccolsero la quota necessaria per l’iscrizione (50.000 dollari) e presentarono una serie di complicati disegni.

Oggi SpaceIL, l’organizzazione non-profit da loro costituita, impiega quaranta addetti, può contare su duecento volontari non pagati e si è guadagnata un contratto per lanciare il suo robot nello spazio il prossimo anno: una delle due sole squadre ad avere ottenuto finora un tale contratto, ufficialmente certificato da XPrize, la fondazione creata nel 1995 da Elon Musk (Tesla), Larry Page (Google) e dal regista James Cameron che indice concorsi pubblici “per incoraggiare lo sviluppo tecnologico a beneficio dell’umanità”.

Nel 2017, un razzo Falcon 9 porterà il robot SpaceIL nello spazio e lo lancerà sulla Luna.

(Da: Jerusalem Post, 6.12.16)

 

 

Moon Shot | Episode 7 | Israel: Space IL, documentario di Orlando von Einsiedel (6.53 minuti):

Traduzione

In questo stesso istante, gruppi di lavoro privati sono impegnati in un concorso da 30 milioni di dollari per esplorare la Luna. Si tratta del Google Lunar XPrize. Se avranno successo, ridefiniranno il concetto di ciò che è possibile.

SpaceIL – Israele

Yariv Bash (in inglese): “Ai bambini servono modelli da seguire. Penso che oggi ne abbiano bisogno più che mai. Il punto è costruire per noi stessi un futuro migliore. Progetti come Google Lunar XPrize e SpaceIL sono proprio quello che serve per stimolare il progresso umano”.

Yariv (in ebraico, in un’aula scolastica): “Salve ragazzi, sono Yariv”
Scolari: “Ciao Yariv”
Yariv: “Cosa sapete della Luna?”
Uno scolaro: “Che la Luna è responsabile dell’alta e bassa marea”
Yariv: “Verissimo. Questo è un particolare curioso. Ti sei guadagnato un adesivo”.

Yariv Bash (in inglese): “Una cosa che mi ha insegnato mio nonno è scegliere una cosa per cui sei portato e poi semplicemente seguire i tuoi sogni. Mio nonno era ad Auschwitz nel 1994. Allora i tedeschi selezionarono un gruppo di operai e ingegneri da Auschwitz perché assemblassero i razzi V1 e V2. Grazie a questo, lui è sopravvissuto. Aveva una moglie e una figlia di cinque anni che morirono nella Shoà. Quando ero piccolo, mi comprava sempre quei kit di pezzi da assemblare e mi aiutava a montarli. Ha contribuito molto alla mia decisione di diventare ingegnere. Purtroppo anch’io sono cresciuto in una regione con molte divisioni. Non c’è una sola persona in tutta questa regione che non pensi ogni giorno a queste cose, ma io credo di essere al mondo per creare qualcosa di pacifico e positivo che contribuisca al progresso dell’umanità”.

Yonatan Winetraub (all’ingresso del laboratorio): “Tutti pronti?”
Visitatore: “Sì”
Yonatan: “Ottimo. E ora stiamo provando a mandare una navicella sulla Luna”.

Yariv: “Costruire qualcosa che arriverà sulla Luna è il massimo che una persona come me possa sperare. Oggi abbiamo più di 40 ingegneri a tempo pieno che lavorano al progetto Google Lunar XPrize e fortunatamente abbiamo il sostegno del settore aerospaziale israeliano”.

Eran Privman (all’interno del laboratorio): “Ora siamo negli edifici delle Israel Aerospace Industries. E’ qui che la nostra navicella verrà assemblata fra qualche mese”
Yonatan: “La faremo arrivare sulla Luna”.

Yariv: “Siamo stati uno degli ultimi team a iscriversi al concorso, e una delle idee che abbiamo avuto è di creare una macchina che sorvoli la superficie della Luna. Semplificherebbe tutto. E’ stato il nostro primo, enorme passo per raggiungere la Luna.

Yigal Harel (nel laboratorio): “Atterrato!”
Yonatan: “Semplice, no?”

Yariv: “Gli scienziati e gli ingegneri sono le persone che fanno avanzare il mondo”.

Yariv (in ebraico, nell’aula scolastica): “Spero che, da grandi, qualcuno di voi penserà che la scienza è una cosa fantastica e che sarebbe fantastico diventare ingegnere. Ma ciò che vorrei veramente è che, quando sarete grandi, penserete a come far avanzare e migliorare il mondo”.

Yariv: “Dobbiamo far circolare le storie che possono motivare le persone, per fare in modo che ci siano più scienziati e ingegneri. Viviamo in una situazione difficile, circondati da molti fattori sconosciuti. Se riuscissimo a risolvere i problemi di questa parte del mondo, tutto il mondo sarebbe un posto molto migliore”.

Maestra (in ebraico): “Questa è un’esercitazione, okay? Non spingetevi, uscite dalla classe in modo ordinato, in fila. Senza correre, senza correre”.

Yariv: “Mi è sempre piaciuto lo spazio. Quando ero più giovane andavo spesso nel deserto. Mi piace l’analogia: da una parte la vastità dello spazio, dall’altra quella del deserto. Quando si guarda la Terra dallo spazio, non si vedono confini. Si vede solo un pianeta pieno di persone. Quando capiremo che sprechiamo il nostro tempo in conflitti inutili, allora le cose cambieranno. Mio nonno mi ha insegnato a essere sempre ottimista. Per me, mandare una navicella sulla Luna significa che tutto è possibile e che il sentimento di umanità vincerà. Mio figlio ha un anno. Spero davvero che cresca in un mondo migliore. Spero che tutta l’umanità progredisca, che la gente impari ad amare il prossimo più di quanto facciamo adesso. Posso solo sperare che i bambini di questa regione costruiscano un futuro diverso e migliore”.